Hope Edizioni – Acquistabile qui
Mi sono unita al Monastero nella speranza di trovare la verità, ma ho scoperto altro, molto altro; l’oscurità che attanaglia questo posto mi seduce ogni giorno di più, mi attira a sé, finché non riesco a pensare a nient’altro, se non a lui. Adam Monroe, il figlio del Profeta, un Principe delle tenebre a capo di un impero che cresce istante dopo istante. Lui mi proteggerà dai lupi che minacciano il mondo. Eppure, più rimango al Monastero, più capisco che le belve sono proprio gli uomini al servizio del Profeta. Se Adam scopre perché sono qui, mi punirà con il sangue. Fino ad allora, sarò Delilah, serva obbediente del Profeta, durante il giorno, e di Adam, durante la notte.
Il tessuto bianco trasparente mi copre da capo a piedi. Tengo gli occhi incollati sul sentiero fangoso mentre mi muovo nel buio, e la veste leggera è come un barlume nella notte, che attira ogni sorta di predatore. Cerco di non rabbrividire. Mantenere un’andatura regolare diventa la mia ragione di vita, il mio unico scopo.
Un passo, poi un altro.
Delilah. Colei che è destinata a far cadere i potenti, dice il nome. Traditrice, dice il Libro.
Delilah. Che si insinua nel cuore pulsante della Bestia, che ne saggia sul corpo gli artigli, che corrompe il suo corpo e la sua anima, pur di ottenere ciò che è venuta a fare: conoscere la verità.
Delilah. Che comprende quanto sia intensa l’attrazione per un uomo che rappresenta ciò che lei vuole distruggere. Che, in una spirale di sopraffazione e violenza, vestita di bianco, è vittima e carnefice di quegli uomini e di se stessa.
Delilah. Che tutto osserva, a occhi bassi; che tutto studia e cataloga, e indaga. Che è travolta dalla folle attrazione carnale, sporca e umiliante, per quell’uomo perverso e rotto. Il figlio del profeta. Adam Monroe.
Adam Monroe. Prigioniero di un mondo corrotto e spregevole. Prigioniero di un ricatto che dura da sempre. Carnefice e vittima, anche lui, che si dibatte, in catene, e vuole Delilah. Nel suo mondo non c’è pietà, non c’è luce. Solo sopraffazione, e odio e terrore.
In uno strano modo, entrambi si cercano, si desiderano, si attraggono e si respingono, in una spirale pericolosissima. Perché la folle Bestia, assetata di potere, denaro e sangue non perdonerebbe il tradimento. E la pena sarebbe la morte.
Intorno a loro un mondo marcio, cattivo, apparentemente indistruttibile, nel quale ogni cosa è vagliata e osservata, nel quale la sopraffazione è sistema.
Un mondo nel quale ogni accenno di ribellione conduce all’annientamento e al dolore.
Cosa accadrà? Chi è davvero Delilah?
Non è facile, appena chiuso il Kindle, ragionare sulle emozioni che questo romanzo mi ha dato.
La Aaron è abilissima a descrivere un sistema annichilente, fatto di violenza e crudeltà, intriso di follia che diventa pratica quotidiana, mirato a spezzare i corpi e le anime di coloro che, spesso volontariamente, vi si affidano.
Il settarismo si nutre delle speranze e delle disperazioni, si ciba del dolore di vivere, si insinua nei più reconditi recessi del desiderio di appartenere a qualcosa, a qualcuno. E queste anime smarrite diventano carne da macello in una macchina che stritola. Gusci vuoti.
Occhi spenti, tra le voci salmodianti e l’obbedienza assoluta, figuranti in blasfemi riti collettivi.
Un romanzo che è un viaggio all’inferno, narrato con estrema maestria (grazie anche alla traduzione e all’editing), ma che fa intravvedere qualcosa. Aspetterò il secondo volume, e poi il terzo, perché più ancora che la conclusione, mi affascina il mistero di una donna che, pur di scoprire la verità, mette a rischio tutta se stessa.
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