Finalmente in Italia l’ultimo volume della Trilogia Innocence dell’autrice best seller Alessandra Torre.
“La fine dell’innocenza”, un erotic romance con sfumature suspense.
Titolo: La fine dell’innocenza
Autore: Alessandra Torre
Serie: #3 Innocence Trilogy
Genere: Erotic Romance
Editore: Select Publishing
Cover design: Angelice Graphic
Data di uscita: 30 aprile 2018
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TRAMA
Lui pensava di essere mio. Lui pensava di amarmi e che gli bastassi. Ma questo animale, questo dio del sesso che riusciva a farmi impazzire e a rubarmi il cuore nello stesso respiro, non sarebbe mai stato completamente mio. Era impossibile. Nessuno mai avrebbe potuto possedere un dio…
Un anno. Ho un anno per scoprire di più sull’uomo che sto per sposare. Di più sulla sua famiglia. Di più sul sesso che ci unisce e su tutti i luoghi scandalosi e deliziosi in cui mi condurrà.
Pensavo che avrei usato quest’anno per prendere una decisione. Non avrei mai pensato che quella decisione mi sarebbe stata portata via, strappata direttamente dalle mie piccole e ingenue mani.
LA SERIE
#1 Peccato d’innocenza
#2 Maliziosa Innocenza
BIOGRAFIA
Alessandra Torre è la pluripremiata autrice best seller del New York Times di 14 romanzi. I suoi libri si incentrano nel romance e nella suspense. Alessandra Torre è apparsa in pubblicazioni come Elle e Elle UK e anche come blogger ospite per Huffington Post e RT Book Reviews. Ha anche curato la rubrica Bedroom Blog per Cosmopolitan.com.
Dove trovare Alessandra
Abbiamo conosciuto Brad De Luca e Julia Campbell in Peccato d’innocenza: lui, avvocato ricco e spavaldo, con una naturale propensione per il sesso e l’innata capacità di distruggere qualsiasi matrimonio; lei, giovane tirocinante nello studio di Brad, fresca di rottura, con un fidanzamento che non le aveva mostrato le gioie dell’orgasmo. Un viaggio di lavoro a Las Vegas segna l’inizio di un’avventura che sembra solo tale, una piacevole parentesi condita con del buon sesso. Tanto, ottimo sesso. Salvo, poi, assestarsi in uno strano equilibrio: Julia è presa da Brad, il suo corpo lo reclama, il cuore batte per lui, ma la mente è lucida, non certo obnubilata. Sa che ha un’intera città di ex, conosce la sua predisposizione a partecipare a festini promiscui e, invece, di scappare gli dà quello che vuole.
“Era follia sotto forma di desiderio furioso e appassionato.”
E Brad ne è colpito. Stuzzicato prima, sedotto poi, gli basta un niente per trovarsi stregato da Julia, al punto che quando in “Maliziosa innocenza” lei ascolterà per sbaglio una telefonata capace di sbalzarla in un fuoco incrociato tra polizia corrotta, l’omicidio del suo capo diretto, Broward, e la famiglia italo-americana dei Magiano, cui anche Brad appartiene, lui non esiterà a schierarsi dalla sua parte, reclamandola e chiedendo per lei protezione.
In “La fine dell’innocenza”, ultimo capitolo della trilogia dell’Innocenza, tutti i fili narrativi vengono chiusi da una brava Alessandra Torre che si conferma autrice di talento e dalle indubbie capacità narrative.
Brad e Julia si sono fidanzati, il matrimonio sembra l’unica via d’uscita per assicurare a Julia la protezione di cui necessita dopo essersi messa sulla strada della famiglia Magiano, da cui Brad si è allontanato molti anni prima.
Il tirocinio è finito e Julia, oltre al matrimonio, deve pensare alla laurea e all’iscrizione per la specialistica. La storia con Brad è lava pura, una passione che la spinge a infrangere gli ultimi tabù rimasti e a condividere con lui fantasie dove il piacere è parte di un rapporto totalizzante. Aprire la coppia ad altri eppure restare profondamente uniti, complici, fedeli: è possibile? La domanda sembra percorrere le pagine, insieme alla consapevolezza di Julia di avere un ascendente su Brad e al legame in cui lui decide di investire, senza più alcuna remora, freno, filtro emotivo.
“Sarai la mia rovina” sussurrò. “Sono completamente e incondizionatamente in tuo potere.”
Eppure, sono in molti a non tifare per questa unione: un ex fidanzato stalker, una spogliarellista gelosa, un’intera famiglia mafiosa…
Qualche colpo di scena e una tensione ben dosata mantengono alto il ritmo di lettura. Meno riuscite le parti relative alla famiglia Magiano: troppi cliché di una mafia patinata alla Soprano che nulla ha a che vedere con dinamiche reali, lontane da lustrini e da matrimoni in stile: “Il mio grasso, grosso, matrimonio greco italico”.
Prendiamo “La fine dell’innocenza” per quello che è: un erotic romance, con scene di sesso esplicite che, però, hanno il pregio di essere scritte come si deve, dirette, senza inutili orpelli, falsi moralismi, e dove la scelta della parola scabra non scade mai nel volgare, ma fa da perfetto contraltare a una scrittura intensa e sostenuta.
L’epilogo, poi, è perfetto. Tanto da far apparire superfluo il capitolo bonus che l’autrice regala a fine romanzo.
“Il suo amore era terrificante per quanto era assoluto, un’onda incontrollabile che superava, dominandoli con la sua potenza, i normali livelli di emozione. Temevo di non essere in grado di competere, che il mio amore fosse inferiore, nella sua egoistica umanità.”
Editing a cura di:
Prima di iniziare a parlarvi del terzo e ultimo volume della serie Innocence, vorrei fare una premessa: sono stanca di confidare in case editrici che non rispettano l’impegno morale preso con il lettore quando iniziano a pubblicare una serie, interrompendola sul più bello senza alcuna considerazione per chi ha dato loro fiducia. Sono talmente stanca che ho smesso di acquistare e leggere serie di cui non siano prima disponibili tutti i libri. Ciò detto, non posso che apprezzare e ringraziare gli autori/autrici stranieri che, pur essendo a volte già conosciuti, affermati e amati, scelgono la via del self publishing nel nostro Paese, avvalendosi dell’ausilio di figure professionali capaci, in grado di rendere al meglio le loro opere letterarie nella versione italiana. È questo il caso di Alessandra Torre con “La fine dell’innocenza”, volume conclusivo della trilogia Innocence, di cui finora avevamo potuto leggere solo i primi due libri. Mi auguro di tutto cuore che tale iniziativa non resti un caso isolato, per consentirci così di godere di altri suoi bellissimi romanzi. Prima di questa serie conoscevo la bravura della Torre solo grazie a “Bugie Nascoste”, che mi colpì come pochi romanzi sono riusciti a fare, per lo stile unico e per la capacità dell’autrice di farsi gioco del lettore confondendolo con false piste, mentre nel frattempo in ogni riga seminava indizi che potessero condurre alla verità, in un continuo gioco di specchi tra ciò che appare e ciò che è. Quando mi sono approcciata alla Innocence devo ammettere quindi che le mie aspettative erano alte e dal momento in cui, leggendo il secondo volume, mi sono resa conto che ci sarebbe stata anche una parte suspense, ho esultato se possibile ancor di più. Veniamo dunque a “La fine dell’innocenza”, con l’avvertenza di continuare a leggere questa recensione solo se si è già letto sia “Peccato di innocenza” sia “Maliziosa innocenza”.
In “Maliziosa innocenza” avevamo lasciato Brad e Julia fidanzati: per mettere un freno alle minacce di morte nei confronti di Julia da parte della sua famiglia, Brad le chiede di sposarlo, spiegandole che i rischi che lei corre hanno solo accelerato la sua decisione. Julia accetta a patto che il matrimonio si svolga dopo un anno di fidanzamento, e in questo dimostra grande maturità per i suoi pochi anni. Il terzo volume è incentrato proprio sull’anno che li separa dalle nozze. Vedremo crescere il rapporto tra i due, trasformarsi da semplice passione in sentimenti profondi che includono rispetto, fiducia, comprensione, complicità, senza che venga mai meno la scintilla del desiderio reciproco né la curiosità e la voglia di sperimentare e mettersi in gioco in incontri a tre, che non faranno altro che rafforzare il legame tra loro due. Vedremo Brad e Julia affrontare a viso aperto il “padre padrino”, e vi assicuro che in questo frangente Julia è mitica, impulsiva e determinata al tempo stesso:
«Mr. Magiano, io non sposerò la sua famiglia. Non voglio avere niente a che fare con la sua famiglia o il vostro modo di vivere. Lei disprezza la mia decisione di mettere in pericolo i miei futuri figli. Io metto in dubbio il suo ruolo di padre. Pensa di comandare questa famiglia? Lei crede che le portino rispetto, ma le assicuro che chiunque la rispetti non è abbastanza intelligente da distinguere la paura dal rispetto. Grazie del suo tempo, è stato un piacere vedere cosa ha portato Brad a essere l’uomo di cui mi sono innamorata.Chiunque lasci questa famiglia con una parvenza di equilibrio mentale ha tutta la mia ammirazione e di certo Brad ha il mio amore.»
E naturalmente c’è Brad De Luca, unico, superlativo, il compagno perfetto che tutte vorremmo, non solo per quel che riguarda l’aspetto fisico e le sue indubbie doti in campo sessuale; è un vero uomo, tenero e protettivo all’occorrenza, che si dà al cento per cento, che sa stimolare e spingere la sua donna a superare i limiti, ma è anche capace di farsi da parte quando Julia deve compiere i suoi passi in autonomia. Alle lettrici che amano il genere erotico dico: non potete perdervelo! Altro che Christian Grey, ragazze mie! Leggere per credere.
Voleva che aprissi ogni armadio chiuso a chiave nel mio palazzo delle fantasie ed esplorassi qualunque piacere vi avessi rinchiuso. Non sarebbe mai stato soddisfatto della normalità, non avrebbe mai voluto solo una parte del mio cuore o del mio corpo. Voleva che venisse eliminata ogni barriera, che venisse sollevato ogni velo, finché io e lui non fossimo stati meravigliosamente intrecciati insieme, così che il mio piacere lo appagasse e il suo piacere appagasse me.
Vengo infine all’unico aspetto del romanzo che mi è pesato un po’. Il prologo ci proietta immediatamente nella parte suspense del libro, parte che però sembra non arrivare mai e che di fatto ritroviamo molto avanti, quasi alla fine del romanzo. Ebbene, da un lato leggevo e continuavo a chiedermi quando si sarebbe arrivati a quel punto, per capire cosa era accaduto e cosa sarebbe successo dopo, dall’altro una volta lì avrei preferito che questo pezzo venisse sviluppato più ampiamente, comprese le relative implicazioni psicologiche e familiari. Ci tengo a specificare però che ciò attiene esclusivamente al mio gusto personale di lettrice che ai romanzi erotici preferisce gli erotic suspense, specie quelli molto mentali come “Bugie Nascoste”.
Lui pensava di essere mio. Lui pensava di amarmi, che gli bastassi. Ma questo animale, questo dio del sesso che riusciva a farmi impazzire, e a rubarmi il cuore nello stesso respiro, non sarebbe mai stato completamente mio. Era impossibile. Nessuno mai avrebbe potuto possedere un dio.
Editing a cura di:
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