Quattro anni fa, ho mentito. Mentre mi trovavo davanti alla polizia, ai miei amici e alla mia famiglia, ho inventato una storia, la mia opera migliore. E tutti quanti mi hanno creduto.
Non ero rimasta sorpresa. Raccontare storie era ciò che mi aveva reso famosa. Quindici best seller. Milioni di fan. Fama e fortuna.
Ora, ho un’ultima storia da scrivere. Sarà la migliore che ho scritto finora, con un colpo di scena sorprendente che lascerà a bocca aperta e senza fiato.
Si dice che le parole non possono ferire, ma quelle di questa storia? Saranno quelle che mi uccideranno.
Avevo un po’ di paura a leggere questo libro. Sono una divoratrice di romance e non mi dà fastidio un po’ di sofferenza, ma deve esserci assolutamente il lieto fine.
Sapendo che in questo libro non c’era una storia d’amore, ero un po’ restia, ma ho visto un sacco di recensioni positive e mi sono detta: “Perché no? Provaci, cambia un po’”.
Non mi sono pentita.
Anzi, non sono riuscita a staccarmi da questo libro fino alla fine. Se pensate di capire quello che può succedere dalla trama, vi sbagliate. E per me è difficile scrivere questa recensione, perché non si può raccontare molto della storia, senza svelare troppo, quindi spero di riuscire a dare il giusto risalto a questo libro e soprattutto alla protagonista.
Helena Ross ha 32 anni ed è una scrittrice di successo con un enorme segreto che ha intenzione di svelare nell’ultimo libro che scriverà. Le sono rimasti solo tre mesi per poterlo fare e sarà il più importante libro della sua carriera, perché racconterà la verità, il segreto che la lacera da anni, quello che è successo quel giorno di quattro anni prima, quando la sua vita è stata stravolta e non le è rimasto più niente.
C’è, per così dire, una storia d’amore, ma è secondaria, e la troviamo insieme a parti della sua vita passata, nei flashback che si intervallano durante la narrazione, utili alla stesura del libro. Una storia d’amore che diventerà il suo incubo.
Helena ci trasporterà nella sua vita fatta di bugie, insicurezze, errori e tanti rimpianti.
Un marito perfetto. Una figlia perfetta. Una perfetta bugia.
La narrazione si alterna tra la prima e la terza persona, oltre al pov di Helena troveremo i pov di altri personaggi, soprattutto quello di Marka Vantly, un’altra scrittrice, sua nemica da sempre e che Helena vuole come ghostwriter. Marka, incredibilmente, accetta di aiutarla a scrivere questo libro e, quando Helena la incontra per la prima volta, resta decisamente stupita, perché non si sarebbe mai aspettata una “persona” così. Con Marka nasce un’amicizia vera, anche se per breve tempo, e dopo anni di solitudine questo sarà molto importante e utile per Helena.
In un primo momento Helena ci sembrerà una persona fredda, senza cuore, egoista, con una vita impostata su ferree regole che si è sempre imposta, tanto da chiedersi come abbia fatto a diventare una scrittrice best seller di libri romantici. Conduce una vita solitaria in una casa quasi completamente vuota, tranne per un paio di stanze di cui una racchiude l’inizio del suo incubo. Pian piano, però, scopriremo la vera Helena, una donna in lotta con tutto e tutti, con tutti i suoi difetti. Scopriremo i problemi con la madre, con il marito, con la figlia, con se stessa, le cose che ha dovuto sopportare, per cui ha dovuto lottare. Vivremo insieme a lei la sua sofferenza, che lei sente di meritare. È una sorta di autobiografia, con sviluppi inattesi e colpi di scena strazianti, è un viaggio devastante.
Non so se qualcuno leggendo questa storia condannerà Helena, io sono sicura di no, per me non è stato così, anzi. Certo ha commesso errori e non è stata perfetta, ma chi non ne fa e chi lo è? Se poi ci mette lo zampino anche la sorte…
Mi sento di dire che una sorta di lieto fine c’è, perlomeno per Helena, più che altro una fine liberatoria, necessaria per lei. Lo so, il lieto fine è qualcosa di diverso e che rende felici, ma in certo senso è così per lei: in qualche modo, infine, cerca di rimediare ai suoi errori e forse così trova la pace.
Le lettere che Helena scrive nel finale, a Marka, alla sua agente Kate e a Charlotte, una giornalista – e non solo – importante per la sua “redenzione”, sono bellissime e toccanti e mostrano la vera Helena. Mi dispiace non poter dire di più, ma veramente rischierei di spoilerare rovinandovi la lettura, perché questo libro merita davvero di essere letto.
È una storia immensamente triste e profonda, dolorosa da leggere, e non posso che complimentarmi con la Torre per come l’ha sviluppata.
Ora ho davvero bisogno di qualche lettura leggera, anche se credo che questo libro sarà uno di quelli che non si dimenticano.
Lo consiglio assolutamente a tutti!
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