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Austen Payne, agente specialista di squadra (SSA) nei THIRDS per la Destructive Delta e operativo del TIN, ha visto il peggio di ciò che il mondo ha da offrire, fronteggiato killer letali e contribuito a rovesciare delle pericolose organizzazioni. Ma nulla lo terrorizza di più che innamorarsi. Dopo anni di lavoro sotto copertura, Austen è un maestro nel difendere se stesso e proteggere il proprio cuore, finché non conosce Osmond Zachary.
L’agente della Difesa dei THIRDS Osmond Zachary ha una famiglia numerosa che lo riempie di fin troppo affetto, eppure a volte c’è qualcosa che manca nella sua vita. Dopo aver conosciuto lo scontroso, sboccato e nervoso ghepardo teriano Austen Payne, Zach capisce esattamente cosa – o chi – sia. Purtroppo Austen sembra determinato a evitarlo a tutti i costi.
Quando Zach sventa un tentativo di omicidio, però, finisce nel mirino del killer e Austen diventa la persona più qualificata per tenerlo in vita. Zach spera che la crisi li farà avvicinare, ma Austen ha tutte le intenzioni di andarsene non appena sarà cessato il pericolo.
Il “vissero felici e contenti” non è fatto per uomini come Austen, ma Zach è determinato a dimostrargli il contrario…
La mamma è sempre la mamma: che tu sia umano, felino o teriano, quando la mamma parla tu obbedisci, e in questo libro mamma Orsa ne dà dei buoni scorci. Ero titubante da un lato e curiosa dall’altro per questa serie, ormai Dex e Sloane avevano già dato tutto, ma non avevo tenuto in considerazione Austen: finalmente iniziamo a conoscere meglio la storia di questo felino dolce, spietato e solitario.
Il mondo in cui viveva era terrificante. Era pieno di tante brutture, di così tanta rabbia e odio. Aveva bisogno di qualcosa in cui credere. Aveva bisogno di sapere che c’era del buono là fuori.
Austen ha avuto un’infanzia segnata da pestaggi violenti da parte del padre e indifferenza o abusi verbali da parte della madre, fino al giorno in cui se n’è andato di casa. Per sopravvivere ha fatto di tutto, fino a quando ha borseggiato Sloane e grazie a lui ha iniziato una nuova vita.
Osmond Zachary era il suo opposto in ogni modo immaginabile. Era la personificazione della bontà.
Fino a questo momento, Austen ha tenuto d’occhio Zach da lontano (se avete letto i precedenti libri della serie THIRDS sapete… se non li avete letti, be’, cosa aspettate?) e quando viene ferito per aver salvato la figlia di un politico, Barlow, corre al suo capezzale in ospedale.
«Sei venuto.» Austen sussultò alle parole basse e roche, e il suo stupido cuore mancò un battito per il sorriso dolce di Zach.
Mentre è lì, Austen deve salvare di nuovo il nostro dolce orsacchiotto, così decide di portarlo in un luogo sicuro; ma in ospedale c’è anche tutta la sua famiglia, così mamma Orsa decide di portare il suo cucciolo al sicuro nel loro chalet di montagna con tutta la famiglia Zachary, bimbi compresi.
«Io ti vedo.»
Austen deglutì con difficoltà. Zach era così fuori a causa dei farmaci che non aveva idea di cosa diavolo stava dicendo. Inoltre, non si sarebbe ricordato nulla comunque, quindi perché discutere?
«Certo, ragazzone.»
«Vedrai,» rispose Zach a voce bassa, l’angolo delle labbra che si tirava in un sorriso. Come se sapesse qualche grosso segreto che lui ignorava.
Austen scosse la testa. «Prenditi cura di te, Z.» Si girò per andarsene, ma l’altro gli prese la mano: aveva il palmo caldo e la pelle soffice, e le dita che lo afferravano avevano forza sufficiente a fargli sapere cosa volesse.
«Rimani.»
«Non posso.» Austen odiò il modo in cui gli si spezzò la voce. Odiò che il suo cuore stesse facendo lo stronzo, tirandolo di nuovo a fianco di Zach. Odiò soprattutto il piccolo barlume di speranza che pulsò da qualche parte all’interno dell’oscurità della sua anima.
A contatto giorno e notte con tutta la famiglia Osmond e vedendo le loro dinamiche famigliari, molto diverse da quelle che ha vissuto lui, Austen si apre sempre di più, e tutti gli orsacchiotti si infileranno piano piano nelle crepe che si creano nella corazza attorno al suo cuore.
«Stai dicendo che non pensi sia sexy?»
«Ho gli occhi? È una domanda ridicola. Certo che penso sia sexy. È bellissimo, divertente, sveglio, e quando sorride… Dio, mi toglie il fiato. Ma è più di quello. È complicato, e volubile, e vorrei riuscire a fargli vedere quanto sia bello tutto il resto di lui, non solo quello che c’è all’esterno.»
La stanza si era fatta silenziosa. Merda. Si era messo a sproloquiare. Perché tutti lo fissavano con gli occhi sgranati? No, non lui, ma alle sue spalle. Oh, cazzo. No, no, no.
Zach si girò lentamente, sorridendo con imbarazzo mentre salutava Austen con la mano. «Ehi.»
Austen lo guardò inarcando un sopracciglio. «Ehi.»
«Non parlavamo di te,» sputò fuori lui.
«Stavamo assolutamente parlando di te,» commentò Una con un sussurro perfettamente udibile.
Mrs Cochet è riuscita a mantenere la magia anche in questo libro, rendendo Austen un killer spietato ma anche un ragazzo normale, divertente e spassosamente in imbarazzo tra mamma orsa e un bimbo dolce e curioso. Ogni personaggio ha mantenuto la verve dei libri precedenti, anche la Sparks che per la prima volta vedremo … no, non vi dico cosa farà, ma sarà qualcosa di unico! E dopo quello che ha fatto ha incastrato Austen con Dex. E come potete immaginare Austen ne è felicissimo.
Austen aveva tenuto nascosto il suo cuore, non intenzionato a consentire a qualcuno di reclamarlo, ma a Zach non aveva solo permesso di entrarvi: aveva scelto di donarglielo.
In attesa del prossimo libro, che spero sia su Brayden, vi lascio al vostro acquisto e alla lettura di questo libro, perché merita tanto, e due risate in questo periodo ci vogliono proprio.
Recensione di:
Editing:
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