Era la primavera dell’anno 1889 del Nuovo Calendario Astronomico e Nuova Albione stava morendo. Soltanto poche coppie meritevoli con un Quoziente Intellettivo superiore alla media si sarebbero aggiudicate il diritto di salvezza e un passaggio verso la Nuova Terra.
Per Watson-John, ex medico militare con una passione segreta per l’oppio e gli uomini, tutto sembra perduto.
Fino a quando il detective Holmes-Sherlock non bussa alla sua porta.
Premessa: la mia adolescenza è stata caratterizzata da pochi amici reali e molti immaginari, rubati direttamente dalle pagine dei libri, primi fra tutti Holmes, Miss Marple e Poirot, potete quindi immaginare quanto mi abbia incuriosito la sinossi di questo racconto, semplicemente DOVEVO leggerlo. Per un amante della più famosa coppia del mondo dei gialli come me, questa storia breve poteva rivelarsi una catastrofe o una piacevole sorpresa, volete sapere se mi è piaciuta? Ve lo dico, certo, ma prima partiamo dei fatti.
Vediamo molti dei personaggi realmente” esistiti” nelle pagine dei romanzi di Doyle seppur in un ambientazione totalmente diversa: ci troviamo, infatti, in uno scenario apocalittico, con la fine del mondo imminente e la speranza, per un ristretto numero di persone, selezionate in base al QI, di popolare un nuovo pianeta “Nuova Nuova Terra”, mentre per tutti gli altri la fine è terribilmente vicina. Incontriamo subito Watson, nella sua classica funzione di voce narrante, sposato anche qui con Mary Morstan, in un matrimonio non d’amore in questo caso, ma di copertura. Copertura per cosa? Diciamo che in questo racconto Watson abbandona i panni dell’irreprensibile medico perbenista e diventa un personaggio vizioso, dedito all’oppio e al sesso con uomini sconosciuti.
Durante quelle che sembrano ormai le sue ultime ore di vita ecco che l’incontro con Holmes, inizialmente sotto mentite spoglie, provoca in lui una serie di emozioni sconosciute, una innegabile attrazione e riaccende la speranza nel futuro.
Riusciranno i nostri eroi a salvarsi? Ah, io non ve lo dico di certo!
Conclusione?
Una storia piacevole e ben scritta, mi sarebbe piaciuta più “azione” tra i due protagonisti, ma nonostante questo mi ha fatto venir voglia di rileggere le avventure di Holmes e Watson, sghignazzando e pensando tra me “tanto io lo so quello che combinate in realtà, birbantelli!“
Da leggere? Elementare, signori!
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