Cinque racconti che ci mostrano due celebri gentiluomini sotto la più intima delle luci.
Holmes non amava farsi toccare.
Il contatto fisico umano era per lui qualcosa di molto vicino alla migliore definizione dell’aggettivo “ripugnante”. Ma anche di “rappresentazione perfetta delle debolezze umane”. O ancora di “estrema inutilità”.
Holmes non amava nemmeno le eccezioni. Ne tollerava una sola.
E quell’eccezione ero io.
Holmes & Watson.
Colleghi.
Amici.
Amanti.
Nota: due dei racconti inclusi in questa antologia, “L’operaio dallo zigomo ferito” e “Splendente come un diamante”, sono una seconda edizione.
È bastato il binomio Holmes-Watson per scatenare il mio interesse per questa raccolta. Chiunque legga i romanzi di Conan Doyle sa bene quanto profondo sia il legame che lega Holmes a Watson, un legame che va oltre la semplice collaborazione, oltre l’indagine. Watson rappresenta la parte umana del genio Holmes che pare privo di sentimenti nei confronti degli altri, disposto ad aprirsi solo con il suo buon amico.
Cristina Bruni con questi racconti va oltre e prova ad immaginare un Holmes ben diverso, lontano da quanto cita nei suoi stessi romanzi: “l’amore è un’emozione, e tutto ciò che è emozione contrasta con la fredda logica che io pongo al di sopra di tutto”. Quindi lo vediamo creare un vero rapporto con Watson; la Bruni ci mostra un primo bacio, un primo rapporto, ci fa vivere momenti di intimità che, ricordiamoci, all’epoca erano illegali.
“Mi dica… mi dica che sono il primo, John,” mi chiese con voce roca e incrinata da gemiti sempre più acuti. “Lo è, Holmes, lo è,” risposi, catturandogli di nuovo le labbra, “il primo uomo, l’unico amore.”
Tanti piccoli attimi intrisi di emozioni e sentimenti che viviamo dal punto di vista di Watson.
“Dormi, amore mio, non ti svegliare…” sussurrai dolcemente. “Voglio amarti con i miei occhi, stasera.”
Il racconto che ho preferito vede i nostri due uomini ormai invecchiati, lontani, incapaci di dimenticarsi e di affrontare quel che resta della propria vita l’uno senza l’altro. Eccoli mettere da parte paura, gelosia e una punta di rancore per andare incontro al loro destino, per accettarsi finalmente.
E Sherlock stringe quella mano.
Watson dona un ultimo sguardo alla superficie cristallina dell’acqua, riuscendo a scorgere per un’ultima volta l’immagine di loro due assieme.
Sorride. Ora il riflesso è completo.
L’autrice ci offre anche delle ambientazioni ben diverse dalle classiche a cui siamo abituati e vediamo Holmes muoversi in una ambiente fantasy o addirittura steampunk.
Una raccolta breve ma di tutto rispetto che, però, mi ha lasciato l’amaro in bocca per una sensazione di non completezza. Questi racconti avrebbero bisogno di non restare gocce sparse ma di fondersi in un libro completo per regalare al lettore un qualcosa di più di brevi assaggi. Non mi resta quindi che sperare che la Bruni decida di andare oltre la raccolta e ci regali una storia, un’indagine che ci mostri il loro rapporto sotto tutte le sfaccettature possibili.
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