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Per Landon Greene essere il manager della Carter’s Creed è più di un semplice lavoro. Significa anche essere presente e tenere suo fratello al sicuro. Quando qualcuno comincia a mandare lettere minatorie a Carter, Landon si sente sopraffatto dal bisogno di proteggerlo. Si sente sollevato quando viene elaborato un nuovo piano di sicurezza, fino a quando non scopre che l’uomo assunto per proteggere suo fratello è lo stesso che Landon ha passato mesi a cercare di dimenticare.
Micah Hamilton si è trasferito di recente a Chicago per avviare la sua agenzia di protezione e stare vicino al suo miglior amico Giovanni. È pronto a lasciarsi alle spalle il suo passato da Navy SEAL e iniziare una nuova vita, ma i suoi piani cambiano quando un amico lo chiama e gli chiede un favore. Micah non può in alcun modo rifiutarsi, anche se dovrà stare accanto all’unico uomo da cui ha giurato di tenersi alla larga.
Riusciranno Landon e Micah a mettere da parte le loro divergenze in tempo per salvare Carter, o il loro orgoglio lo lascerà in balia di un pazzo? Resisteranno alla chimica che li attrae o accetteranno la possibilità di gioire del più grande amore che abbiano mai conosciuto?
Siamo giunti al terzo capitolo di questa serie e finalmente troviamo la storia di Landon, il maggiore dei fratelli Greene, che avevamo lasciato alla fine del secondo capitolo con molte domande sul suo conto.
Devo dire che questo libro regala molti momenti di patos in più rispetto ai precedenti; troviamo un Landon estremamente preoccupato per il fratello Carter, destinatario di lettere minatorie che costringono a un rinforzo di agenti per salvaguardare la sua sicurezza. È in questo contesto che fa la sua entrata in scena Micah, un ex Navy SEAL, ma soprattutto l’uomo che Landon non ha mai dimenticato, che l’ha respinto nonostante un’attrazione dirompente reciproca.
«Ti sta bene questa situazione?» chiese.
«Quale situazione?» risposi, evasivo.
Lui fece un passo verso di me e io potei sentire il calore che irradiava dal suo corpo. Odorava di pioggia fresca e di menta e dovetti combattere la tentazione di inspirare più a fondo il suo profumo. «Quella in cui io ti dico cosa fare,» rispose brusco.
Deglutii con forza davanti al suo sottinteso, ma mi raddrizzai e gonfiai un po’ il petto, rifiutandomi di lasciargli vedere quanto mi avessero colpito le sue parole. «Farò qualsiasi cosa tu dica.» Guardai i suoi occhi farsi più scuri e, dannazione, se non mi fece accelerare il battito. «Finché si parla di sicurezza,» aggiunsi rapidamente.
Credevo di avergli sentito dire: «Beh, lo vedremo,» ma ero troppo distratto dalla vista delle sue labbra che si stiravano, il labbro inferiore un po’ più pieno di quello superiore. Avrei voluto leccarle, ma poi sentii un’ondata di rabbia mentre le sue parole mi raggiungevano. Come osava giocare con me? Soprattutto dopo l’ultima volta.
«Buonanotte, Micah,» dissi con più irruenza di quanto volessi.
«Buonanotte, Landon.» Il mio uccello si contrasse al suono del mio nome sulle sue labbra e la mia pelle andò a fuoco dove il suo braccio aveva sfiorato il mio mentre se ne andava. Lo guardai uscire nel corridoio, ma chiusi rapidamente la porta quando lui guardò da sopra la spalla, esibendo un sorrisetto compiaciuto mentre mi scopriva a fissarlo.
Appoggiai la testa contro la porta e lasciai andare un profondo sospiro. A che tipo di gioco stava giocando? [..]
Micah ci viene presentato come un uomo “danneggiato” da un passato difficile, fatto di abbandoni e violenza; viene infatti lasciato dalla madre, ancora molto piccolo, alla custodia del padre, un uomo che si rivela alcolizzato e violento e che farà sentire il giovane Micah costantemente sbagliato. Crescerà in un contesto in cui la parola “famiglia” non è una definizione di amore e porto sicuro, bensì il contrario e sarà solo con l’aiuto del suo migliore amico Giovanni, già incontrato nel primo libro, che riuscirà a salvarsi da questa situazione devastante. È perciò chiaro che il suo passato e l’arruolamento in Marina hanno determinato le sue scelte, spingendolo a chiudersi in se stesso e a pensare di non meritarsi l’amore degli altri.
Landon invece è un uomo amorevole, che ha sacrificato buona parte della sua vita a proteggere i suoi fratelli, la sua famiglia; è un manager affermato, quindi costretto costantemente a prendere decisioni per gli altri, ma nasconde dolori, mai rivelati, che non fanno altro che sviluppare in lui un costante stato di ansia.
È così che si incontrano questi due uomini, con i loro fantasmi che li accompagnano, ma con la consapevolezza, mano a mano che vanno avanti, di poter trovare nell’altro la propria salvezza. Nei libri dell’autrice troviamo sempre questa prerogativa e grazie al suo stile pulito riusciamo non solo a provare empatia verso i protagonisti, ma a comprendere che il vero amore può essere raggiunto anche dopo mille difficoltà. In questo viaggio ne troveremo tante e di difficili, saranno così complicate da far perdere a Landon le speranze di aver trovato la sua possibilità di essere finalmente felice con l’uomo che ama, ma soprattutto porteranno Micah a combattere per lui, l’unico che è stato in grado di dargli speranza e fiducia nel futuro, l’unico che può considerare suo col cuore e con l’anima.
La storia coinvolge, i protagonisti sono ben delineati e la scrittura di Annabella Michaels è sempre molto fluida e attenta. E’ una storia positiva, che fa bene all’umore, mi sento di consigliarla.
Recensione a cura di.
Editing
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