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Una fredda mattina di primavera del 1952: un gigantesco meteorite precipita sulla Terra e cancella buona parte della costa orientale degli Stati Uniti, compresa la città di Washington. Lo sconvolgimento climatico che ne segue renderà presto il pianeta inabitabile per l’uomo, proprio come successo milioni di anni prima, all’epoca dell’estinzione dei dinosauri. L’unica soluzione è lasciare il vecchio mondo, prima che sia troppo tardi. È così che il programma spaziale mondiale subisce una rapida accelerazione, e in molti vengono coinvolti. Tra questi, Elma York: la sua esperienza come pilota militare e matematica fa sì che venga reclutata nell’International Aerospace Coalition, che sta cercando di portare l’uomo sulla Luna. Come lei molte altre donne, scienziate e pilote di grande abilità, alle quali però si chiede solo di occuparsi dei calcoli. Ciò a cui Elma aspira è invece salire su una navicella spaziale. Perché solo gli uomini possono farlo? La sua determinazione a diventare la prima Donna Astronauta spazzerà via molte delle assurde convenzioni sociali del tempo.
Numeri, dicevamo. Erano un conforto. Nei calcoli c’erano logica e ordine. Tramite le cifre, potrei prendere gli avvenimenti più disparati e dare loro un senso.
Elma è una donna calcolatrice. Una scienziata che con i suoi calcoli, la sua mente, contribuisce al lavoro degli ingegneri uomini. Ma è anche una pilota e il suo sogno è essere tra le donne che andranno alla conquista dello spazio. Sentiamo al sua passione tutte le volte che può staccarsi dal suolo.
Nei decolli c’è qualcosa di magico. Conosco persone che hanno paura di volare e dicono che il decollo e l’atterraggio sono le uniche fasi traumatiche, forse perché sono i momenti in cui è più evidente che si sta volando. Io amo il modo in cui vieni spinto contro il sedile. Il peso e la velocità che ti schiacciano. Le vibrazioni dell’asfalto che ronzano nella cloche, nei palmi delle mani e nelle gambe. E poi, all’improvviso, tutto si ferma e la terra si allontana.
La sua, mentre comunque l’obiettivo principale rimane quello di far andare l’uomo nello spazio, è una battaglia di uguaglianza e non è l’unica tematica che viene affrontata nel libro. Accanto a lei, infatti, non meno brave, non meno meritevoli, ci sono altre persone che non solo sono donne ma hanno anche l’ulteriore ostacolo di non essere donne bianche.
Ecco quindi una lotta per le pari opportunità di tutti in una America ancora ferma nelle sue tradizioni e in cui le disparità la fanno da padrone. Ma l’esplorazione dello spazio, allo scopo di creare delle colonie, non può escludere le donne, donne poi che hanno combattuto in guerra e che adesso vengono relegate al ruolo di angelo del focolare, quando le loro capacità non sono inferiori a quelle degli uomini.
Il romanzo prende il via da una storia alternativa, non così inverosimile, in cui un evento catastrofico ha costretto l’umanità ad accelerare la ricerca aerospaziale. Questo tema dà spazio a una ulteriore riflessione sul destino del nostro pianeta, che nel romanzo è estremizzato, ma che non è così lontano dal reale.
Nel frattempo però ci mostra la realtà delle donne calcolatrici, del loro ruolo fondamentale prima dell’avvento dei computer, e ci fa conoscere quanto queste donne, messe in ombra dalla storia, siano state in realtà un pilastro nel campo ingegneristico. È affascinante per noi così abituati alla tecnologia, ai computer con immense capacità di calcolo, pensare che a mente o con carta e penna si siano progettate navette, si siano lanciati esseri umani nello spazio, calcolando orbite di decollo e di rientro e consumi di carburante.
I personaggi sono molto reali, poco eroici, con le loro debolezze, con quel tanto anche di egoismo che li rende vivi. Sono persone che all’improvviso si sono trovate ad avere in mano il destino dell’umanità.
Eppure, era sopravvissuto. Proprio come me. Era questo ciò che eravamo. Dei sopravvissuti. E ricordavamo.
Elma se da un lato è una leonessa che combatte con tutte le sue forze per il suo sogno, dall’altra è una donna molto vera, con paure e ansie, con il timore di non essere abbastanza, ma è anche moglie, sinceramente innamorata di suo marito.
L’ambientazione anni Cinquanta dà un tocco in più al libro, un momento della storia in cui su cercava di dimenticare gli orrori della guerra e in cui la tecnologia, che adesso ci appare arretrata, stava offrendo sempre più opportunità e la ricerca era spinta anche dall’entusiasmo dell’inizio della conquista dello spazio, del sogno dell’uomo di andare oltre, di superare le barriere naturali.
Il finale lascia aperto ancora tanto, è il primo di una serie, e sono curiosa di leggere il seguito.
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