Cosa succede quando un ladro professionista incontra un esperto di nodi?
Si ritrova invischiato tra le sue corde!
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Daniel ha portato a termine molte truffe pur di riuscire a mettere le mani su un bottino. Questa volta la sua attenzione è puntata sulla “Serenity”, una fotografia dal valore di quattro milioni di dollari, che rappresenta l’opera più costosa a cui abbia mai dato la caccia. Per scoprire dove si trova, però, deve avvicinarsi a Kearin, proprietario di una casa d’aste e fotografo.
Quando lo incontra a un evento, Kearin capisce che Daniel può essere una risorsa per il ramo non-profit della sua azienda, ma l’offerta di lavoro che gli fa ha un altro scopo: metterlo davanti alla sua macchina fotografica. Preferibilmente nudo, legato e voglioso, per soddisfare la richiesta specifica di un cliente, con un portfolio che lo renderà il migliore del suo campo.
Daniel accetta prontamente di posare per lui, convinto che questo lo condurrà alla “Serenity”, ma ciò che non si aspetta è di innamorarsi della particolare intensità di Kearin.
Sceglierà la fotografia o il cuore di Kearin?
Daniel voleva sapere cosa si provasse a essere legato senza alcuna paura.
Essere stretto per potersi lasciare andare.
Che genere di fiducia richiedeva?
Solitamente scrivo le mie recensioni di getto, subito dopo aver finito il libro, con le emozioni che ancora agitano i pensieri. Dopo aver letto questo romanzo ho acceso subito il computer, ho scritto una decina di righe e poi ho cancellato. Ho cercato di distrarmi e schiarire le idee poi ho riprovato: ho scritto e… cancellato di nuovo. Tutte le parole sul foglio bianco mi sembravano stupide, insignificanti, se messe a confronto con le emozioni sconvolgenti che la lettura di questo romanzo ha suscitato in me.
Daniel è un ladro, non uno qualsiasi, ma un vero professionista. La sua abilità nell’entrare nelle case altrui ha suscitato la mia incredulità. La sua maestria e gli attrezzi del mestiere tra le sue mani sono descritti nei particolari e dimostrano una buona ricerca e l’impegno della scrittrice che non ha lasciato semplicemente all’immaginazione del lettore.
Di Daniel non sappiamo molto, solo che è bravissimo nell’apparire ordinario e, per nascondere i suoi veri interessi, lavora nella divisione benefica della Gerard Photography. Lavora per Kearin, un uomo che viene descritto con la gobba sul naso e una fossetta sul mento, insomma, non molto attraente, ma con una personalità forte, di grande impatto su coloro che lo circondano.
Daniel si camuffa da comune impiegato perché vuole rubare una fotografia che vale un patrimonio, venduta all’asta proprio da Kearin, ed è sbirciando sul suo computer, alla ricerca di informazioni, che scopre un servizio fotografico con bellissimi uomini totalmente nudi e legati con maestria.
Daniel finisce per diventare uno di quei modelli e posare per la macchina fotografica di Kearin dopo che le sue abili mani hanno fatto la loro magia sul suo corpo.
Kearin catturò il suo sguardo.
Non c’era altro modo per definire quell’immediata richiesta di attenzione. Al centro dei suoi occhi scuri c’era un lucente anello color nocciola che Daniel non aveva mai notato prima.
“Non succede niente in questa stanza senza il tuo consenso. Hai capito?”
Daniel si leccò le labbra. “Sì, signore.”
E quello da dove era spuntato?
Così vicino a lui, concentrato sui suoi occhi, Daniel vide le pupille di Kearin dilatarsi per il piacere, spalancarsi, fino a quando rimase solo il nero lucente circondato dal sottile cerchio nocciola.
La connessione tra i due uomini è immediata e destabilizzante, quello che il lettore percepisce è un fuoco che lentamente si accende per crescere sempre più in un intenso miscuglio di emozioni che tolgono il fiato. I due uomini si guardano, si amano silenziosamente senza mai toccarsi e noi assistiamo senza parole a questa potente danza erotica che si rafforza tra un nodo e l’altro, lungo la corda che magistralmente decora il corpo di Daniel.
Daniel si sentì andare alla deriva. Lo spazio vuoto nella stanza dava loro l’impressione di essere isolati, e che l’intero mondo si fosse ridotto a una corda, un singolo tavolo d’acciaio e loro due.
Sono stata totalmente catturata. Quello che resta inciso in profondità sono le profonde emozioni suscitate: il lettore è lì che assiste, è pienamente partecipe del silenzio nella stanza interrotto solo dal rumore della corda passata sulla pelle, dal respiro dei protagonisti. Si è costretti a trattenere il fiato per l’aspettativa, per la voglia di continuare a leggere, incapaci di staccare gli occhi dalle parole che con talento suscitano nella mente immagini ben chiare.
Il massimo dei voti credo sia riduttivo. Spero di essere riuscita almeno in piccolissima parte a trasmettere quello che ho provato, ma l’unico vero suggerimento che posso dare per capire il romanzo fino in fondo è quello di leggerlo. Nessuna descrizione potrà mai eguagliare l’intensità che proverete leggendo.
Recensione a cura di:
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