Quixote Edizioni
“Scelgo noi” #1
Che cosa fai quando incontri la tua anima gemella a sette anni?
Ti concedi…
Vivi…
E ami…
Insieme.
Per sempre.
Nella buona e nella cattiva sorte.
Fino a quando non senti le parole: «Non ti amo più.»
Che segnano la fine.
Di me.
Di te.
Di noi.
“Scelgo te” #2
Un singolo sguardo.
Un attimo fugace.
Un semplice tocco per cui valeva la pena lottare.
Era stato quello il mio punto di rottura.
L’attimo in cui mi ero perso completamente e avevo fatto l’unica cosa che aveva senso.
La sola cosa che mi era rimasta.
L’avevo implorata…
Di portarmi via con sé.
La odio e la amo. M.Robinson è di fatto una delle mie autrici preferite capace di distruggermi il cuore, farmi piangere e con poche parole farmi gioire. Una regina dell’angst.
Anche in questa dilogia la Robinson costruisce una storia intensa e distruttiva, senza guardare in faccia ai suoi personaggi, esplorandone l’animo.
Due libri, due grandi storie d’amore perché si può amare più di un’anima, perché a volte le anime gemelle sono più di una.
“Scelgo noi” è un profondo salto nel passato, un lungo ricordo di una magnifica storia d’amore, un amore che nasce tra due bambini e dura tutta la vita fino a… fino all’abbandono.
Scelgo noi, Bailey Pierce. Sceglierò sempre noi.
A qualunque costo
Io. Scelgo. Noi.
L’amore di una vita che si è frantumato, scomparso portando via tutto, lei, lui, la loro famiglia, un amore che in questo libro è vivo solo nel passato.
Esiste un presente però, un presente che vive attraverso Camila, baby sitter, governante, donna viva, capace di amare quei tre ragazzi che vivono abbandonati a se stessi pieni di rabbia e dolore, capace di amare quell’uomo che non riesce quasi mai a vedere, che rifugge dalla sua famiglia, che ha la sofferenza dipinta sul viso. In questo libro le domande sono più delle risposte, e noi come Camila non capiamo, cosa ne è stato della madre di quei ragazzi la cui assenza ha sconvolto tutto? Come sempre la Robinson non si fa mancare il cliffanger e questo è davvero notevole e spiazzante. Ci lascia con le lacrime agli occhi e il dolore nel cuore.
«Portami con te, Bay… ti prego, portami con te,»
“Scelgo te” capovolge tutto scaraventandoci nel presente in modo brusco. Si respira l’ostilità che Aiden prova verso Camila, nonostante l’elettricità che li lega, la chimica che entrambi sentono. Aiden è schiacciato dai sensi di colpa, Camila si sente inadeguata, i ragazzi creano ancora più inquietudine. Jackson mastica rabbia, Jagger si chiude in se stesso e la piccola Journey, che suo padre non riesce nemmeno a toccare, chiama Camila Ma.
«Ma! Ma! Ma!» Appena udii Camila avanzare verso Journey, mi alzai in fretta. Torreggiai su di lei, con la luce della luna alle mie spalle che proiettava ombre inquietanti sul muro. Furioso come una bestia, le vomitai addosso tutta la mia rabbia. «Chi cazzo credi di essere?» Deglutì a fatica, le tremavano le labbra e aveva gli occhi sbarrati e vigili, come se potesse leggere dentro di me. Il mio dolore. La mia sofferenza. La verità che risiedeva nei miei occhi. «Ti ho fatto una domanda e, credimi, non te lo chiederò un’altra volta.» Fece una smorfia, ma non per via della mia minaccia. Camila…Quella donna. La sua anima. Mi provocava dolore. Lei mi sentiva. Mi incazzai ancora di più. «Lo volevi da sempre, vero? Volevi che Journey pensasse che tu fossi sua madre?» «Cosa?» domandò senza fiato, indietreggiando a causa dell’effetto che le aveva provocato la mia accusa. Non si era aspettata che le dicessi una cosa del genere. Quello mi spinse a provocarla ancora di più. «Che c’è, Cami? Non puoi avere dei figli tuoi, quindi stai cercando di prenderti i miei?»
Un rapporto che sembra non andare da nessuna parte, una fuga e un ritorno, una presa di coscienza, un dolore che non cambia, ma il bisogno di tornare a respirare di ricominciare a vivere è più forte.
«Mi fai ridere, sorridere e sentire vivo. Mi fai desiderare di essere un padre migliore per i miei figli, un dottore migliore per i miei pazienti e un uomo migliore… per te. Hai idea del potere che hai su di me? Tutto di te mi ha soggiogato: i tuoi occhi, le tue parole, il modo in cui ti comporti con i miei figli, con la mia famiglia… hai riempito il vuoto, il buco che avevo nel cuore e che non avrei mai immaginato potesse appartenere a qualcun’altra. Mi sono sforzato di spezzare l’ascendente che hai su di me, ma non ci sono riuscito. E la verità Cami è… che non voglio, cazzo. Perché, in fin dei conti, scelgo… te.»
Tutto semplice? No, perché il senso di colpa, la sensazione di tradire in Aiden è lì presente, costante. Ma il destino, la magia della vita li riporterà a galla, verso una luce che da tanto non splendeva.
Come tutti i protagonisti di questa storia, noi lettori abbiamo provato le stese sensazioni, siamo morti e rinati, abbiamo odiato e amato, siamo stati travolti da un dolore profondo siamo tornati a sperare. Come ho detto l’autrice non risparmia i suoi personaggi scavando nell’animo, mostrandoci tutte le loro sfaccettature, obbligandoli a mettersi in gioco e per questo l’adoro: per come li rende vivi. La Robinson colma tutti i vuoti, e i viaggi nel passato, che nel primo libro parevano destinati a cozzare con il presente senza mai incontrarsi, si intrecciano magnificamente al presente rispondendo ai dubbi e creando la storia.
L’impronta della Robinson è sempre lì e chiude la questa dilogia con un colpo da maestro aprendo la strada a un’altra storia, purtroppo non ancora arrivata in Italia, e che si prospetta fantastica. Quixote, non lasciartela scappare…
Vivrò sempre nel tuo cuore, Aiden Pierce. Nessuno potrà toglierci la nostra storia d’amore, ma è finita, tesoro. Si è conclusa il giorno in cui ti ho lasciato. Ti è concesso amare più di una persona nella vita. Avere più di un’anima gemella.
Recensione a cura di:
Editing a cura di:
x
x
Commenti
Nessun commento ancora.