Essere salvati è stato solo l’inizio.
Quixote Edizioni, acquistabile qui.
Otiz giace in rovina. Come signore della regione, Lysander sa dove si collocano le sue responsabilità. Ha l’obbligo verso i sopravvissuti di ricostruire le loro case e le loro vite. Ma che ne sarà della sua casa e della sua vita?
Kai ha bisogno di aiuto. Il danno inflittogli va oltre le cicatrici di quando è stato torturato, ma guarirlo potrebbe richiedere a Lysander più di quanto lui sia in grado di dare. Di una cosa è certo: Tam e Kai non saranno mai più messi in pericolo a causa della sua posizione, anche se salvarli significasse liberarli.
Tutto quello che Lysander vuole è essere lasciato in pace. Riprendersi dagli orrori subiti per mano dei suoi nemici. Ma con la pressione che si accumula da ogni angolo, la pace è l’ultima cosa che può trovare. Soffocato dal senso di colpa, comincia a perdere il controllo. Come può tenere tutti i pezzi insieme, quando dentro sta crollando?
Recensione by
Finalmente siamo arrivati alla conclusione di questa bella trilogia. In questo volume scopriremo il vero ruolo di Lysander, i suoi sentimenti e che destino aspetta i nostri protagonisti.
Li ritroviamo insieme, liberati da quella prigionia che li ha segnati tutti anche se in modi ben diversi.
Kai è quello più segnato dei tre sia nel corpo che nella mente, le torture che ha subito lo hanno martoriato lasciandogli non solo profonde cicatrici ma soprattutto un senso di inadeguatezza, una profonda insicurezza, che potrà essere superata solo quando capirà che ogni cicatrice che porta con sé per i suoi amanti sarà un segno della sua forza.
Non solo lui fatica a riprendersi, anche il padrone, Lysander, dimostrerà quanto ne sia rimasto scosso. Lysander, quello dei tre che nei primi romanzi era rimasto più in ombra, è la voce narrante della storia e si metterà completamente a nudo mostrandoci tutte le sue paure, i suoi sensi di colpa.
Intorno alla persona di Lysander circolano voci insistenti sul suo ruolo a corte, di lui si parla come l’erede al trono e proprio queste voci hanno provocato la distruzione della sua casa e di Otiz. Scopriamo che il padrone ha davvero degli obblighi di corte, che il rapporto con la moglie va oltre quanto noi possiamo immaginare, leggiamo un libro pieno di informazioni, ricco di dettagli ma soprattutto un libro in cui i veri sentimenti vengono a galla.
Siamo già sicuri dell’amore di Tam, di come ama incondizionatamente entrambi gli altri uomini, di come mai e poi mai potrebbe lasciarli. Team è una certezza il punto fermo del triangolo, le sorprese arrivano dagli altri due.
Lysander avrà a che fare con se stesso, con il rendersi conto che il rapporto con Tam e Kai va oltre l’affetto, oltre l’essere un padrone benevolo che non vuole schiavi di piacere ma uomini che si diano per scelta. Lysander vuole superare il muro che ancora esiste tra lui e Kai, lo vuole disperatamente, è un’esigenza che sente dentro di sé, deve aiutare il suo amante e prendendo consapevolezza di ciò scopre di provare possesso, gelosia, sentimenti veri. Lysander ci mostra la sua umanità, la sua debolezza, il suo sentirsi oppresso dal ruolo che ricopre.
Questo libro è un viaggio dentro un uomo che deve abbandonare vecchi ruoli per ricoprirne di nuovi, un percorso a tratti doloroso, lungo. Nella sua risalita il padrone porterà con sé anche Kai, il loro rapporto sarà importante porterà gli uomini a incontrarsi veramente, a comprendersi fino ad ammettere di amarsi.
L’amore guarirà le ferite e risveglierà i sensi, e il sesso che troveremo nella lettura sarà esplosivo.
Una trilogia che parte in sordina crescendo in ogni volume, e non fatevi spaventare dalla treesome è una storia ricca di romanticismo che non si deve perdere.
Recensione by
Aspettavo con ansia l’uscita del terzo libro di questa particolare serie, soprattutto perché avevo bisogno di comprendere le motivazioni di alcune scelte del Padrone avvenute nei libri precedenti e volevo scoprire se Lysander fosse il principe che tutti cercano oppure no. Questo ovviamente non ho alcuna intenzione di dirvelo, lo potrete sapere solo leggendo il romanzo fino in fondo; l’unica cosa che posso anticiparvi è che nulla è come sembra.
«Me lo direste? Se foste il principe, intendo.»
Ridacchiai. «Probabilmente no.» Alcune persone pensavano che gli schiavi intelligenti non valessero i guai che causavano, ma a me piacevano molto. Anche se significava che dovevo lavorare di più per rimanere un passo avanti a loro. Non riuscivo a immaginarmi a passare il tempo con creature scialbe e senza cervello.
Desideravo quasi poterglielo davvero dire. Lasciare uscire tutto. Il sollievo, dopo aver portato quel peso così a lungo, sarebbe stato enorme. E un giorno l’avrebbero scoperto, tutti quanti. Quando il vecchio Thirsk fosse infine trapassato, qualcuno avrebbe dovuto ereditare il regno. Ma fino a quel giorno, meno persone sapevano, più al sicuro eravamo tutti.
Se devo essere sincera, questo è il libro della trilogia che mi è piaciuto meno, forse perché avevo aspettative molto alte che non sono state completamente soddisfatte, anche se continuo a pensare che sia un libro da leggere assolutamente.
Una delle cose che non mi hanno convinto fino in fondo è il modo in cui Kai passa, di continuo, dall’essere insicuro e timoroso a spavaldo e insolente, nel senso che non ho visto un’evoluzione coerente del suo comportamento ma solo dei bruschi cambiamenti nel suo atteggiamento, che avvengono senza un’apparente motivazione.
Altra cosa che non mi ha affatto convinta è il finale un po’ troppo frettoloso: in pratica negli ultimi capitoli ci si trova di fronte a un problema che sembra insormontabile, che viene poi risolto con troppa facilità nel giro di poche righe; vista la problematica da affrontare, mi sarei aspettata un minimo di difficoltà per superarla definitivamente.
Per quanto riguarda invece la caratterizzazione psicologica di Lysander, devo dire che l’ho trovata coerente e mi è piaciuto molto scoprire quanta umanità si nascondesse dietro ai suoi atteggiamenti e alle sue discutibili scelte. Man mano che si procede nella lettura, scopriamo un uomo diverso da quello che sembrava nei libri precedenti e finalmente riusciamo a comprendere meglio alcune sue decisioni che non mi erano affatto piaciute.
Non riuscivo ancora a credere, dopo tutto quello che avevamo passato, che volessero solo me. Eppure avevo la dichiarazione e la prova del loro amore a confermare la verità sulla questione, e la custodivo nel cuore, facendone tesoro come non avrei mai fatto nemmeno con tutte le ricchezze del regno. Tra tutti solo a Tam e Kai interessava di Lysander, dell’uomo, piuttosto che di ciò che la mia posizione o il mio potere avrebbero potuto offrire.
In questo terzo libro la storia è incentrata soprattutto sul rapporto tra Kai e il Padrone, che è piuttosto complesso e difficile da gestire soprattutto a causa delle ferite sia psicologiche che fisiche di Kai e dei sensi di colpa di Lysander, mentre Tamelik è un personaggio molto più marginale.
Ne “Il Padrone” tornano anche le scene hot che nel precedente, a causa della prigionia e delle varie vicissitudini, erano mancate. Gestire delle scene bollenti a tre non è sempre facile, ma la Aaron lo fa in maniera magistrale, rendendole sempre originali e sensuali, e mai volgari.
Come i libri precedenti della serie “Free man”, anche questo è ben scritto e ben tradotto, l’ambientazione è molto particolare e originale e il mondo costruito dall’autrice è descritto in modo dettagliato e coerente.
Se non lo avete ancora fatto, vi consiglio di leggere l’intera trilogia, perché è sicuramente una serie da non perdere.
Per entrambe le recensioni:
Editing:
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