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Eduardo “Lucky” Morales è sempre stato un combattente, dai giorni della sua infanzia a Cuba fino al periodo del tempo trascorso come Berretto Verde nelle Forze Speciali. Segnale dalle guerre del suo passato, Lucky ha imparato che nulla dura per sempre. Proteggere il suo cuore è venuto istintivo, e farsi coinvolgere a livello emotivo è fuori questione. Come comproprietario di Four Kings Security, Lucky lavora insieme ai suoi ex commilitoni e soci Kings, ma si diverte anche parecchio. E flirtare con il detective Mason Cooper, sexy cowboy texano, è troppo spassoso per evitare di farlo. Almeno finché l’uomo non cambia le carte in tavola.
Mason Cooper può non essere un soldato, ma ha combattuto la sua parte di battaglie come poliziotto pubblicamente gay, ora detective nella Major Crimes. Non ho idea di quando siano cambiate le cose tra lui e Lucky, ma quel cubano focoso e stupendo ha messo a soqquadro il suo mondo. Quando un errore porta alla sua sospensione dalla polizia, Mason si rivolge all’ultima persona a cui sarebbe mai sognato di chiedere aiuto: Ward Kingston.
Determinato a tenere Mason a debita distanza, Lucky resta sorpreso di trovarlo alla Sicurezza dei Quattro Re. Forse le notti della Florida si stanno facendo più fresche, ma la passione tra Lucky e Mason è sempre più bollente ogni secondo che passa. Lavorare nel campo della sicurezza privata può essere pericoloso e imprevedibile, ma anche innamorarsi.
Poche cose spaventavano Lucky, ma in quel momento si era sentito terrorizzato davanti a quello splendido cowboy e dai sentimenti inaspettati che l’uomo aveva risvegliato in lui, sentimenti che era riuscito a evitare senza problemi fino ad allora. “Per sempre” non era un concetto che associava alle relazioni. La famiglia era per sempre. Il legame con i suoi fratelli era per sempre. Tutti gli altri, nella sua vita, andavano e quelli come le maree.
Da quello che si era visto nei loro precedenti libri della serie, Lucky e Mason promettevano faville e devo dire che non mi hanno deluso; con una trama organizzata in un modo diverso rispetto agli altri volumi, “Re di Fiori” si basa molto sul continuo sfidarsi dei due protagonisti, entrambi integrati di un carattere forte e testardo, ma nell’intimo timorosi di soffrire nel caso in cui dovessero aprire veramente il cuore a qualcuno.
Avevamo lasciato Lucky e Mason legati da un miscuglio di attrazione e fastidio reciproco e così li ritroviamo: Lucky non crede nelle relazioni e Mason è convinto che sia inutile inseguire qualcuno che si fa chiunque, ma nonostante questo è un commento punzecchiarsi e pensare l’uno tutto ‘altro, chiedendosi inevitabilmente come si devono le cose tra loro.
Sospeso per equivoco sciocco dalla polizia, Mason chiede un lavoro temporaneo a King, consapevole che restare con le mani in mano lo manderebbe al manicomio. E King, ovviamente, lo accoppia con Lucky e li spedisce a fare un lavoro dietro l’altro. L’intesa tra i due protagonisti ha detto il ritmo anche dei vari incarichi, dando al libro un andamento meno prevedibile rispetto ai precedenti e dimostrando come l’autrice, arrivata al terzo capitolo, si trova molto più a suo agio nel mondo che ha sviluppato.
La risata sommessa del cowboy strinse il cuore di Lucky. Come sarebbe stato stare con un uomo come Mason? Essere importante per lui?
«Ehi.»
Quella parola detta a voce bassa fece volare all’impazzata le farfalle nello stomaco di Lucky, ma non così tanto come quando Mason gli posò un dolce bacio sulle labbra. I loro occhi si incontrarono e il sorriso del cowboy lo lasciò senza fiato.
«Grazie per avermi salvato la vita, tesoro.»
«Non c’è di che.» Le sue parole non furono più di un sospiro, ma Mason le sentì. Lasciò cadere lo sguardo sulle labbra di Lucky prima di sporgersi in avanti per un altro bacio. Come un idiota, lui lo permise. Ma chi stava prendendo in giro? Ne aveva bisogno.
Finire l’uno tra le braccia dell’altro è più una questione di tempo che altro, perché l’intesa tra Mason e Lucky è talmente palese da rendere del tutto vani i loro svariati tentativi di convincersi che stare insieme sarebbe disastroso. Qualcosa di tremendo nel suo passato ha convinto Mason di non meritare la felicità, invece Lucky è talmente impegnato a proteggere il proprio cuore che rischia di perdere l’occasione della vita. Sono due uomini passionali e testardi, caratteristiche che del resto si possono accomunare a tutti gli altri Kings.
Rispetto ai libri precedenti, le dinamiche di forza tra i due protagonisti sono diverse, perché non ce n’è uno che protegge l’altro da un pericolo ma ci troviamo a leggere di una collaborazione, un completarsi a vicenda in tutti gli ambiti che per me rende il romanzo più godibile e meno scontato.
Unica piccola pecca, per me, un pericolo nel finale che serve a risolvere ciò che è rimasto in sospeso nel passato di Mason: sembra quasi un episodio appiccicato alla trama, privo di una reale connessione con il resto, che avrebbe funzionato a dovere anche senza.
La famiglia dei re è un gruppo complesso che abituati alle situazioni più disparate, però nel finale Charlie Cochet è una carta inaspettata: ci sono davanti un re inedito, un uomo dall’animo oscuro e tormentato che lascia una bocca aperta, lanciandoci registrati verso il suo libro con la mente piena di domande e il cuore palpitante di cercare.
Io sto aspettando, manca solo un Re ormai.
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