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Weber Yates ha sempre sognato di diventare un professionista del rodeo, ma si ritrova a lavorare come garzone in un ranch in Texas. La sua unica relazione è con un uomo completamente diverso da lui, così al di fuori della sua portata che, fosse stato sulla luna, sarebbe stato più vicino. O a San Francisco, dove Weber si ferma per salutarlo un’ultima volta, prima di cercare di sistemarsi e di vivere una vita umile e solitaria, proprio come quella – pensa lui – di un ranocchio. Cyrus Benning è un neurochirurgo di successo che non si fa sfuggire un solo dettaglio. Ha messo gli occhi sul principe, vestito da povero cowboy, sin dall’inizio. Ma ogni volta che Weber se ne va, si fa sempre più difficile per Cyrus, che non sa fino a che punto il suo cuore potrà resistere. Ora il dottore ha un’ultima possibilità per dimostrare a Weber che non è certo il suo lavoro a renderlo l’uomo perfetto per lui, bensì Weber stesso. Con l’aiuto di sua sorella e della sua famiglia in pezzi, Cyrus è pronto a dimostrare a Weber che la casa e la vita che ha sempre cercato sono lì con lui, davanti ai suoi occhi. Cyrus gli ha dato un ultimatum, una volta, è vero, ma ora questo si è trasformato in un voto solenne: non lascerà che Weber esca dalla sua vita, mai più.
La prima volta che ho letto il titolo di questo libro ho sorriso. Impossibile non pensare subito alla favola dei Fratelli Grimm. Già dalla sinossi si evince che siamo di fronte alla solita contrapposizione tra due uomini molto diversi, trama vista in moltissimi altri libri di questo genere. Weber è il classico cow boy fallito, ha avuto in passato l’occasione di diventare un campione, ma adesso ha superato quell’età in cui può ancora sperare di realizzare il suo sogno. Ora si accontenta di piccoli lavori in giro per il paese, senza avere un vero futuro.
Cyrus è un famoso chirurgo, ha una famiglia, numerosi amici ed è tutto sommato una persona risolta con una vita piena.
Quando il blu e il giallo si mescolano danno vita ad un nuovo splendido colore, ed è esattamente quello che capita ai nostri protagonisti. Il loro primo incontro potrebbe essere definito molto sensuale, ma non di certo romantico.
Non ce l’avrei fatta a superare una cena con lui. “O potremmo semplicemente trovare un motel e scopare,” dissi io, prima di connettere il cervello. La bocca dell’uomo, le sue labbra carnose e disegnate, mi aveva fatto venire voglia di cose che non avrei dovuto volere. Guardandolo in faccia avevo trovato il coraggio.
Annuì, con un gran sorriso malizioso. “Potremmo farlo, ma mi piacerebbe anche darti da mangiare, se me lo permetti.”
“Non è proprio una cosa sicura da fare, in questo paese.”
Annuì di nuovo, poggiandosi sullo sportello e avvicinandosi a me. Mi passò le dita sul collo. “Va bene, allora. Servizio in camera e sesso. Quando?”
“Finisco di lavorare alle sei.”
“Quindi alle sette?
Riuscii a fare cenno di sì col capo.
“Dove?”
Gli diedi il nome del posto migliore del paese. “Io posso prendere la camera,” dissi, anche se mi avrebbe sbancato e avrebbe rimandato le mie ferie di altre due settimane. Ma ne sarebbe valsa la pena di infilarsi sotto le lenzuola con un uomo che avrebbe riempito i miei sogni per il resto della mia vita.
“Mi occupo io della camera,” mi assicurò. Il movimento di quelle labbra mi inebriava. “Allora, deciso per le sette?”
“Alle sette va bene.”
I suoi occhi mi guardarono ovunque e lo sentii trattenere il respiro. “Dio, spero vivamente che tu sia…”
“Attivo?” risposi, volendolo mettere in chiaro da subito. Non mi sono mai fidato di nessuno abbastanza da essere passivo e di certo non avrei iniziato con uno sconosciuto che volevo solo scopare. Non aveva importanza quanto fosse fico.
“Sì.”
“Lo sono,” gli assicurai.
Annuì.
“Devo portare delle corde?” gli chiesi per sfotterlo, tanto per vedere fino a che punto arrivava.
“Tutto quello che vuoi, basta che mi scopi.”
Tuttavia, nell’arco di tre burrascosi anni, si prendono e si lasciano, ciascuno con obiettivi molto diversi.
Cyrus ama Weber, lo vuole come non ha mai voluto nessuno, ma mal sopporta la vita da ramingo dello schivo cow boy. Weber non sa neanche lui che cosa vuole, troppo abituato a dipendere solo da se stesso, mal tollera intromissioni nella sua vita. Soprattutto Weber pensa di non essere all’altezza.
Se avessi avuto qualcosa da offrire, qualsiasi cosa, avrei preteso di averlo tutto per me, per sempre. Nessun altro. Solo io. Ma per come realmente stavano le cose, io potevo solo essere una distrazione temporanea, che sarebbe durata fino a quando lui non si sarebbe accorto che poteva avere molto, molto di più. Era un neurochirurgo e io un vagabondo senzatetto: non era per niente una fiaba.
In realtà l’essenza della storia è tutta qui, niente di nuovo come detto prima.
Quello che rende questo libro assolutamente da leggere è la bravura con la quale l’autrice ha saputo sviluppare la narrazione partendo da queste semplici premesse. Quando Weber torna per l’ennesima volta nella vita di Cyrus, capita qualcosa che consente al nostro cow boy di trasformarsi, come il ranocchio della favola, nel bel principe. Questa è una storia di cambiamento, una storia di accettazione delle diversità e una storia di riscatto, non solo per il nostro cow boy.
Rimase in silenzio per tutta la strada verso casa sua, a Potrero Hill. La casa e il vicinato silenzioso mi piacevano tantissimo; abitava lontano dal chiasso e dal caos di San Francisco, ma comunque vicino all’ospedale in cui lavorava. Mi era sempre piaciuto andarlo a trovare, anche se, negli ultimi tre anni, lo avevo fatto molto di rado. Ce ne stavamo lì in silenzio e la pioggia che batteva contro il parabrezza era l’unico rumore. Gli presi la mano, appoggiata sopra la mia coscia.
“Non vuoi dirmi nulla?” gli chiesi, intrecciando le mie dita con le sue.
“No, Web,” rispose con un tono serio. “Voglio drogarti e tenerti rinchiuso in camera mia per il resto della tua vita. Ecco quello che voglio.”
Mi misi a ridere. “Ti stancheresti di me in un lampo se fossi qui tutto il tempo.”
Scosse la testa. “Questo è quello che non riesci a capire. Non mi stancherei mai di te.”
Sbuffai come per smentire. Svoltò verso casa. “Non puoi saper… Chi è quello, nel tuo vialetto?”
“Cosa? Chi?”
“Guarda.”
Finita la curva, premette il pulsante per aprire il garage ed entrambi vedemmo la luce di un fuoristrada accendersi. Una donna uscì dalla parte del guidatore e anche le due portiere posteriori si aprirono all’improvviso. Vidi i tre bambini uscire in fila, dal più grande al più piccolo, poi tutti catapultarsi nel garage per ripararsi dalla pioggia che si infittiva lentamente. Cy accostò e parcheggiò; entrambi uscimmo dalla macchina. La donna si era incamminata verso di lui.
“Cy,” chiamò agitata e, solo a guardarla, capii subito due cose: primo, aveva pianto; secondo, era sua sorella.
Weber scopre molto di sé quando decide di fermarsi a casa di Cyrus più a lungo del preventivato. Non serve nessun cow boy a San Francisco, ma forse qualcosa di utile e inaspettato lo attende al varco, e lo costringe a fare i conti con il suo passato, ma soprattutto con il suo futuro.
Non aveva alcuna importanza che anno fosse: un babysitter uomo suscitava l’interesse di molta gente. E la gente a casa del capo di Carolyn era del tutto affascinata. Non capivo che cosa ci fosse di così strano, ma ciò che mi stupì ancora di più fu l’approvazione delle invitate; erano tutte donne d’affari eleganti ed energiche, proprio come Carolyn, e pensavano che io, nuovo di zecca, fossi solo da contemplare, senza minimamente pensare che fosse strano vedermi lì. Quella fu la vera sorpresa.
Mi fecero i complimenti per i bambini; erano belli, bravi ed educati. Non si mettevano a correre come pazzi, non facevano cadere niente, o in generale, non erano pestiferi. Tristan aiutava ad aprire le porte, Micah diceva ‘per piacere’ e ‘grazie’, e Pip portò alla padrona di casa un bicchiere d’acqua perché gli era sembrato avesse sete. Erano una meraviglia di bambini. Era tutto merito di Carolyn, ma lei diceva a tutti che la persona da ringraziare ero io. Secondo lei, con le mie buone maniere, avevo contagiato i bambini, anche dopo pochi giorni.
La scrittura della Calmes è fluida, riesce a comunicare significati ed emozioni in modo semplice, senza tanti giri di parole. Hai la sensazione di essere lì con i personaggi a gioire e soffrire con loro, e riesce a imprimere il giusto mix di sensualità e romanticismo alle scene di sesso, senza mai scadere nel volgare.
Inutile dire che lo consiglio a tutti coloro che vogliono leggere una storia semplice, ma bellissima, alla Frank Capra.
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