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Penelope adora il suo negozio di souvenir e ci tiene ad aiutare il prossimo quando può. Matteo è un bad boy perseguitato dagli strozzini, il cui passato lo ha portato a odiare tutto e tutti. Cosa accadrà al cuore della dolce Penelope quando Matteo inizierà a giocare con lei? Riuscirà a proteggersi? Enea, il fratello di Penelope, è un professore universitario tutto d’un pezzo. Diana è una pittrice romantica e sognatrice in cerca del proprio posto nel mondo. Si conoscono da tanto tempo, ma forse qualcosa potrebbe cambiare, complice la magia del Natale. Se non fosse che Enea ha una vita che lo aspetta dall’altra parte dell’oceano. Quattro personaggi, due storie d’amore nello scenario della splendida Val di Fassa.
“ Non mi sono mai spostata altrove, anche se ho viaggiato per vacanza, ma amo troppo questi luoghi, adoro la montagna, le vette innevate, il cielo terso e pulito, le nuvole che a volte sembra di poter toccare se solo ti allunghi un po’… e i gerani che invadono i balconi in primavera ed estate, il verde intenso dei prati, un verde talmente incredibile che difficilmente un pittore potrebbe riprodurre, mischiando i colori sulla tavolozza.”
Quando ho letto la trama di questo libro, ed in particolare quando ho visto dove è ambientato, non ho resistito e l’ho letto. Potevo io non leggere una storia ambientata ad un “tiro di schioppo” (nelle vicinanze) da casa mia? Ovvio che no! Onde ragion per cui mi sono immersa nell’atmosfera natalizia ed innevata creata dall’autrice che fa da cornice a due belle storie d’amore e di speranza.
Fin dalle prime pagine ho avuto l’impressione di vivere in uno di quei film tipicamente natalizi e pieni di positività che in questo periodo trovi su quasi tutti i canali televisivi.
Due storie che corrono parallele, da un lato Penelope e Matteo dall’altra Enea, fratello di Penelope, e Diana artista nonché migliore amica e socia di Penelope.
Penelope l’ho trovata eccessivamente buona e perfetta e quindi molto lontana dalla sottoscritta, ma capisco l’esigenza dell’autrice di dipingerla così, lei doveva distinguersi dalle persone frequentate da Matteo. Lei doveva essere la scintilla che innesca il cambiamento del ragazzo. Matteo mi è piaciuto sin da subito, bad boy con un passato (ed un presente) travagliato, ha perso le speranze e la fiducia nelle persone e nel futuro. Si è ritrovato di punto in bianco catapultato in una realtà molto diversa a quella a cui era abituato. Una piccola comunità può essere spiazzante per qualcuno che viene da grandi città, e per Matteo alla ricerca di radici, senso di appartenenza e di equilibrio questa realtà appare allettante.
“La vita è così fuggevole, un alito di vento che spira da nord e porta via con sé i sogni e le speranze in un battito di ciglia.”
Ma se a qualcuno alletta l’idea di una realtà a misura d’uomo, a qualcun altro può provocare un senso di soffocamento. Enea ha scelto di andarsene per trovare la sua strada e alla ricerca di una libertà che sentiva mancargli a Moena. E quando ritorna e rivede Diana, la migliore amica di sua sorella, stenta a riconoscerla ma soprattutto si sente attratto da lei e dalla sua aura di equilibrio e serenità. Diana l’ho trovata una figura molto matura per la sua età, ha avuto esperienze che l’hanno fatta maturare e le hanno insegnato ad apprezzare le piccole cose . La loro storia è meno turbolenta di quella di Penelope e Matteo, ma non per questo è meno interessante.
“Siamo il dipinto più prezioso che potessi dipingere. Siamo gli amanti immortali, ritratti sulla tela della vita.”
La scrittura è semplice e lineare, il fatto che ogni capitolo ci venga raccontato dal punto di vista di uno dei quattro protagonisti avrebbe potuto appesantire e rallentare la lettura con il rischio di ripetizioni, invece l’autrice è stata molto brava ad evitare che succeda.
“Siamo tante isole in questa vita, ma mi piace immaginare che con l’impegno possiamo costruire dei ponti che ci permettono di comunicare con le isole più vicine, per non sentirci mai veramente soli.”
E’ un libro dove i legami hanno un grande valore, non solo quelli d’amore ma anche quelli familiari, di amicizia, e tra abitanti di un paese.
La neve come metafora della vita, cade, ricopre tutto e ti restituisce una sensazione di pace, di un nuovo mondo, di un nuovo inizio.
“Sollevo lo sguardo verso il cielo, che è ancora carico di nuvole, mentre larghi fiocchi si posano sul mio viso e intorno a me. Adoro questa neve gentile che monda i peccati del mondo, che con il suo manto candido copre ogni bruttura. Mi regala la pace, mi fa sentire bene.”
Se cercate un libro che sembra un film, se siete amanti del Natale e delle sue atmosfere questo libro fa per voi.
Recensione a cura di:
Editing a cura di:
Brava Sabrina bellissima recensione. Mi fai venire voglia di leggere il libro
Grazie mille Chicca, sei gentilissima.
brava Sabrina
Grazie mille Chiara