Jamie e Claire, naufragati sulle coste delle Colonie Americane, avevano deciso di lasciarsi alle spalle la Scozia e la sua triste realtà di carestia e miseria per tentare di ricostruirsi una vita nel Nuovo Mondo, dove sperano di trovare finalmente la pace. Certo, la Rivoluzione americana è imminente, ma forse quel remoto rifugio di montagna sfuggirà ai clamori della guerra. Pur sentendo acutamente la mancanza di sua figlia Brianna, Claire si rincuora sapendola in un’epoca molto più sicura per la sua esistenza di donna emancipata: il futuro. Tuttavia, ecco che Brianna fa la sua comparsa nel passato, decisa a intraprendere il periglioso viaggio tra le pietre del tempo alla ricerca dei suoi genitori. Ha una missione importantissima: aiutarli a schivare un’insidia mortale di cui lei, grazie appunto all’osservatorio privilegiato del futuro, è venuta a sapere. Così, giunta nella Inverness del 1769, li cercherà a Lallybroch dove troverà ad accoglierla la numerosa famiglia di Jamie e la notizia che lui si trova insieme a sua moglie al di là dell’oceano. Non le resta che imbarcarsi a sua volta, affrontando innumerevoli peripezie prima del tanto agognato incontro con i genitori. E ancora non sa che Roger, il suo innamorato scozzese, ha deciso di seguirla nel suo viaggio straordinario, determinato a proteggerla dai pericoli del passato…
“Je t’aime… un peu… beaucoup… passionnément… pas du tout.”
Anche se la Gabaldon non fa mai mancare le emozioni in nessuno dei suoi libri, trovo questo romanzo uno tra i più intensi: qui accadono delle cose da “contorcimenti” d’animo, cose che ti fanno trattenere il fiato per sapere come va finire o perché la rabbia è talmente tanta da farti urlare dallo sgomento.
Stavolta il romanzo si apre con la storia ai giorni nostri, con Roger che non riesce a capire perché Brianna lo eviti, lei a Boston lui in Scozia ad aspettarla per le vacanze. Nelle sue varie ricerche viene a scoprire qualcosa di drammatico che succederà a Claire e Jaime, ma decide di non farne parola a Brianna. Lei, dal canto suo viene a scoprirlo lo stesso e per questo farà la sua drastica scelta.
Finalmente conoscerà la sua famiglia, la sua vera famiglia e questo le lascerà dentro un senso di pienezza che si trasmetterà anche a voi. Non mancheranno le scene di puro stupore davanti a questa vichinga di un metro e ottanta, uguale identica a suo padre.
Roger, nel frattempo, capisce le intenzioni di Brianna e la segue in questa sua decisione, ritrovandosi a dovere affrontare anche lui le varie peripezie, andando incontro a pericoli e a persone poco raccomandabili.
Mi raccomando: preparate i fazzoletti. Saranno utili per una delle scene che ho amato di più in assoluto, ma che faccio scoprire a voi, anche se credo avrete già capito di cosa si tratta. Non sapevo se ridere o piangere, perché oltre alla tenerezza il tutto viene sempre inframezzato dalle solite freddure scozzesi, insieme agli ormai famosi “mmphm” che sembra questo popolo usi spesso e che io adoro.
Brianna e Roger si incontreranno, si perderanno e si ritroveranno, mettendo a dura prova il loro amore, che ne uscirà rinnovato e rafforzato; d’altronde quale migliore esempio se non quello dei genitori di lei, che li ha anche portati a conoscersi? Affronteranno un piccolo incidente di percorso di Brianna, che porterà Roger a dubbi e domande, ma l’amore è sopra ogni cosa, giusto?
Scoprirete anche che Roger ha qualcosa a che fare con la famiglia di Jamie.
Mentre leggevo i libri, mi chiedevo come mai le coincidenze portassero sempre all’intreccio paradossale di tutti i personaggi, di quelli del presente con quelli del passato. Mi sono ritrovata spesso a dire: “Toh, ma guarda, giusto il parente di… il cugino là… guarda caso l’antenato di quello che ha conosciuto duecento anni dopo… ” Tutte cose che mi hanno inquietato non poco queste, ma allo stesso tempo mi hanno intrigato.
Sembra che tutto ciò che entri a far parte del gioco, senza mai esser lì per caso. Un consiglio: non dimenticatevi mai di un personaggio, o non leggete un passaggio senza dargli importanza, non lo fate, perché potreste ritrovarvelo in seguito o non capire a cosa si stia riferendo. Questa saga è come un puzzle di milioni di pezzi che, mentre si procede, vanno a incastrarsi pian piano.
Raccontare questi libri è davvero difficile, non puoi non farti sfuggire qualcosa. Spero che coloro che ancora non li hanno letti mi perdoneranno, ma quando lo farete, perché spero che lo farete, capirete il perché: è veramente uno slalom continuo nell’evitare gli spoiler. Concludo riportando una parola in gaelico, difficilissima, ma di una musicalità splendida, che Jamie dirà a suo nipote Ian, in uno dei capitoli più emozionanti, in tutti i sensi, e che mi ha fatto versare non poche lacrime:
Cuimhnich… Ricorda.
Voto:
Sensualità:
Recensione a cura di:
Editing a cura di:
Commenti
Nessun commento ancora.