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Viola Brunello ne ha abbastanza degli uomini. Soprattutto di quelli che pensano di poter sfruttare la sua brillante intelligenza per i propri scopi. Avvocato d’affari e con uno studio avviato da poco, Viola non vuole perdere tempo a inseguire sogni romantici che in fondo al cuore ritiene del tutto irrealizzabili. Preferisce concentrarsi sulle sfide lavorative e sulla sua famosa “lista”, quella che ha compilato in una serata dall’elevato tasso alcolico. Sebbene l’idea sia nata per caso, ben presto Viola si lascia entusiasmare dall’idea di eliminare tutti i punti della sua “bucket list”: è così che decide di buttarsi in avventure che non pensava potessero proprio fare per lei… Una cosa è certa: le sfide filerebbero più lisce se Lorenzo Vailati, uno dei partner di una società che le ha da poco affidato un incarico, non avesse scoperto a sua volta il contenuto della lista e non ne fosse rimasto intrigato. Perché Viola ne ha abbastanza degli uomini. Di tutti, ma soprattutto di quelli come Lorenzo.
“Il caffè è una sorta di metafora della vita: l’amaro si sente solo finché non ci si fa l’abitudine. In fin dei conti l’esperienza ha quasi sempre quel retrogusto amaro, ma fortifica.”
Finalmente ho potuto leggere la storia di Viola e Lorenzo, questi due personaggi mi avevano incuriosito sin dalla loro comparsa nel libro “Questo amore sarà un disastro” di Anna Premoli, dove – a parer mio – rubavano la scena ai protagonisti, Elena ed Edoardo. Sono libri autoconclusivi, con protagonisti sempre diversi, ma io consiglio di leggerli nell’ordine di pubblicazione, questo è il secondo volume, in quanto si incontrano nuovamente anche i personaggi del precedente romanzo, e rischiate di spoilerarvi la loro storia.
Viola è una donna complessa, molto intelligente, che a causa di una brutta delusione ha perso la fiducia in se stessa. Si nasconde dietro abiti anonimi e un’ironia pungente, mostra a tutti solo la sua facciata professionale, a tutti meno che alla sua migliore amica, Elena, e a Serena, arzilla ottantatreenne. Accusa gli altri di fermarsi solo alle apparenze, ma poi è lei stessa la prima che giudica Lorenzo solo per il suo aspetto fisico, e appena se ne rende conto comincia a cambiare e a maturare, ma soprattutto inizia a vivere la vita in modo soddisfacente.
“Pensavo fosse uno facile da inquadrare, e invece sta venendo fuori che mi sono sbagliata: le ultime settimane mi sono servite per rendermi conto di quanto poco semplice sia in verità Lorenzo Vailati. Per la serie, mai giudicare un libro solo dalla copertina… Mi invade all’improvviso una poco piacevole sensazione di vergogna, perché la verità è che sono stata alquanto superficiale. Io. Non lui. Roba da non credere.”
Lorenzo appartiene alla categoria dei belli, lo sa e non si fa scrupolo a usare le sue “qualità” sia nel campo degli affari che nella vita privata, apparentemente sembra essere un superficiale, ma lo sembra soltanto, perché in realtà è molto più di un bel faccino. Si sente un po’ prigioniero degli stereotipi, e si accontenta di agire come gli altri si aspettano da lui per via del suo aspetto. A parte i suoi amici, nessun’altro lo ha mai stimolato a sufficienza da spingerlo a lasciare che il suo vero io emergesse, e nessuna donna, a parte Viola ha, mai dato uno scossone alle sue sinapsi stimolandolo a dare il meglio di se.
“Non per la prima volta m’invade la sensazione che questa donna abbia tanti strati e che vada interpretata con molta pazienza, facendo attenzione a non soffermarsi sulle prime impressioni.”
Finalmente ho ritrovato la Premoli che piace a me, questo libro è pieno di dialoghi frizzanti e siparietti divertenti che rendono piacevole la lettura. Ho adorato i battibecchi tra Viola e Lorenzo, insieme sono perfetti e la loro storia funziona, perché sebbene sembrino diversi, in realtà sono più simili di quanto credano, e sono molto più di quanto mostrano agli altri. Pagina dopo pagina li vedi cambiare piano piano, mettersi in discussione, maturare fino ad arrivare a capire che erano loro i primi a porsi dei limiti.
Io ho adorato la figura di Serena, una donna che deve aver vissuto una vita piena, lei, con la sua verve e la sua esperienza, è il centro attorno a cui gravitano gli altri personaggi, da Elena e Viola, ad Edoardo e Lorenzo, è una sorta di “confessore/consigliere”.
L’amicizia ha grande valore anche in questo libro, come nel precedente: abbiamo i due gruppi di supporto per i protagonisti, da una parte Elena e Serena per Viola, e dall’altra Edoardo e Ludovico per Lorenzo, e vedere come interagiscono tra di loro regala qualche risata; ma, soprattutto, è bello vedere come si supportano gli uni con gli altri. Ammetto di avere rivalutato le figure di Elena ed Edoardo, in questo libro li ho trovati molto più interessanti di quanto non li considerassi nel precedente. Mi ha molto incuriosito anche la figura di Ludovico, non vedo l’ora di leggere la sua storia.
Questo libro si è rivelata una bella lettura, leggera ma non priva di contenuti, ve la consiglio.
Ps. il titolo è chiaramente una parafrasi della famosa commedia di Sheakspeare “Molto rumore per nulla”, ma non capisco il motivo di tale scelta, forse perché entrambe le opere sono commedie?
Recensione a cura di:
Editing a cura di:
Che bella recensione! Non vedo l’ora di leggerlo anche io. Alcune scelte di titoli proprio non le capisco neanche io
Grazie Chiara sei sempre gentilissima. Certe scelte di titoli e di cover sono per me incomprensibili.
Non vedo l’ora di leggerlo!
Bella recensione Sabrina mi hai fatto venire ancora più voglia di tuffarmi nel libro