Krum Botev non ha mai avuto nulla nella vita a parte se stesso. Conosce solo ciò che gli è stato insegnato. Duro, egoista, insensibile, ma fedele al Padre, colui che lo ha cresciuto ed educato secondo i valori della società segreta di cui fa parte. Mai nessuno è riuscito ad abbattere la sua corazza. Nessuno può toccarlo fuori e dentro. Nessuno tranne lei, che fa parte di una fetta di passato che Krum non riesce a dimenticare. Ambra Livori, bella e ricca ereditiera, ha sempre avuto tutto. Ma gli incubi non le danno tregua, continuano a mostrarle quell’uomo che le rovinò la vita quando aveva solo sedici anni. Il ricordo di lui, col tempo, si è trasformato in un sentimento perverso che non riesce a tollerare. Proprio quando Ambra decide di imparare a controllare le sue emozioni, riceve una strana convocazione. Le sue origini verranno messe in discussione e il passato diverrà un terribile presente da cui non potrà fuggire. Combattere per se stessa sarà l’unica soluzione. Cosa lega Ambra e Krum? Ma soprattutto, possono due anime tanto diverse riuscire a toccarsi fuori e dentro? Un’organizzazione segreta, una passione indomabile, un uomo e una donna destinati a scontrarsi.
Sia benedetto l’universo Self Publishing. Questo è un libro incredibile, meraviglioso, strepitoso, ma allo stesso tempo devastante e sconvolgente. Vi starete chiedendo il motivo dell’utilizzo di aggettivi così positivi da un lato e così negativi dall’altro. È presto detto: è un romanzo che davvero tocca il cuore, nel bene e nel male, scava in profondità, portando il lettore a porsi molteplici domande. Come avrete già capito sono stata totalmente rapita dalla bravura di Marilena Barbagallo: la sua scrittura è fluida, grammaticalmente impeccabile, brillante e con un tocco ironico davvero magistrale. La trama, a mio avviso, è ricca di pericoli, la banalità era dietro l’angolo, ma la scrittrice è riuscita a tenere alta l’attenzione dalla prima all’ultima pagina, senza mai risultare forzata o ridicola. Non dirò nulla in merito alla sinossi, in quanto non desidero affatto spoilerare, vorrei però soffermarmi sull’analisi dei protagonisti poiché ritengo che siano davvero sorprendenti.
Il protagonista maschile si chiama Krum Botev, 29 anni, detto Led, soprannome che deriva dal bulgaro e significa ghiaccio. Viene chiamato così per via dalla sua anaffettività, per il suo totale disinteresse verso il genere umano. Ha un passato molto difficile, ricco di abusi, fame e povertà. Sono tre tematiche che potrebbero spingervi a non intraprendere la lettura di questo romanzo, ma sono trattate con una sensibilità e una delicatezza rare nel panorama del dark romance. Non vi spaventate, non è forte, l’ho definito dark per via di alcune scene descritte, ma è molto soft, l’ideale per chi ancora prova remore nel confrontarsi con questo genere. Tornando al bel bulgaro, è un personaggio forte, solitario, duro, imperscrutabile e indomabile; un uomo che non si accontenta mai, che vuole tutto, ottiene tutto, senza chiedere mai. Badate bene, non è il classico macho, è molto introspettivo, prima di prendere qualcosa chiede il permesso, prima di agire, pensa, prima di parlare, riflette. Credo che le parole che lo descrivano meglio, le abbia usate Ambra, la protagonista femminile:
Krum è come la pioggia d’estate, arriva all’improvviso e rovina una bella giornata, però ti rigenera e porta quella brezza che scaccia l’asfissia. Krum è come una bufera di neve che ricopre tutto e si impone con il suo bianco fitto. Krum è come un maremoto che si ritrae per allontanarsi dalla realtà e poi schiantarsi ovunque quando la sua rabbia diviene unico strumento di comunicazione. Krum è allo stesso tempo il contrario di ciò che è: è duro, ma dolce; è forte, ma debole; è caldo ma è freddo, è crudele ma buono; è violento ma è delicato; è egoista ma generoso; Potrei continuare così all’infinito e sbalordirmi sempre di più scoprendo che è davvero due facce di una medaglia incredibile. E poi è sesso allo stato puro che cammina.
Ambra Livori, 23 anni, ricchissima ereditiera. Sette anni prima dello svolgimento dei fatti è accaduto un “qualcosa” che la segnerà per tutta la vita, che tormenterà le sue notti, che invaderà ogni singolo suo pensiero, che farà in modo di rendere la sua vita una costante ricerca: di pace, stabilità interiore, ma soprattutto dell’oggetto dei suoi sogni. Contrariamente a quanto ci si possa aspettare è una donna forte, con una lingua aguzza e con uno spirito battagliero. La paura che prova verso il suo passato e verso l’uomo che le ha rovinato la vita non sarà per lei un ostacolo, bensì le darà la determinazione e il coraggio necessari ad affrontare ciò che il destino beffardo ha in serbo per lei. All’inizio della storia temevo di trovarmi dinanzi alla solita donna impaurita vittima della sindrome di Stoccolma, ma mi sbagliavo di grosso. E questa volta per tentare di spiegarvi come è Ambra utilizzo le parole di Krum:
“Tu non ci arriverai mai al mio cuore.” La frase non la dice, la sputa via. La ignoro, perché il veleno che le fuoriesce dalla bocca mi impedisce di essere altrettanto crudele. Lei crede che io sia rivoltante – può avere le sue ragioni -, ma nella maggior parte dei casi è lei che si comporta in modo crudele.
…
“Stavi andando bene, come mai sei tornata in modalità vipera?”
“Ho sbagliato. Non avrei dovuto assecondarti nemmeno per un secondo. Considerala la prima e ultima volta.”
….
“Sta’ attenta a come ti rivolgi a me” stavo per dire il suo nome, “principessa.”
“Non mi piace che mi chiami “principessa”. Non sono così viziata come credi!”
Certo che lo è. Tutto quello che vuole lo ottiene. Vuole farmi ammattire? Lei ci riesce. Vuole che smetta di toccarla. Ottiene il volere. Vuole un cazzo di caffè? Avrà il suo cazzo di caffè.
L’attrazione fra Krum e Ambra è palpabile sin dal primo momento, anzi fin dal primo sguardo. Altro punto a favore dell’autrice, questo romanzo emana una sensualità, una carica erotica davvero importante prima ancora che i protagonisti riescano finalmente (perdonate questo avverbio, ma è successo al 70% del libro, è stata, per me, un’attesa estenuante) a fare l’amore insieme. È tutto un gioco di sguardi, di parole sussurrate, di calore, di profumi e battute taglienti.
Il rapporto che nasce fra i due è descritto come qualcosa di “insano, inopportuno, perverso, impuro, malato” ed effettivamente credo che lo sia, non tanto per i sentimenti che provano l’uno per l’altra quanto per le conseguenze delle loro azioni. Sono due “testoni”, non ammettono ad alta voce ciò che realmente provano, sono vinti da un passato che li tormenta e non permette loro di godere pienamente ciò che il presente sta donando loro. Ora mi rivolgo a voi: Ambra, Krum lo volete capire o no che un amore come il vostro capita solo una volta nella vita! Non sprecate ciò che il presente vi sta regalando, non dimenticate il passato perché fa parte di voi, ma è passato! Per favore, vivete la vostra vita, non gettate l’unica possibilità di essere felici!
Credo di essermi dilungata troppo, spero vivamente di avervi dato degli input per poter iniziare uno dei libri più belli che io abbia mai letto. Niente cuori e fiori, niente “piccola mio” o “amore mio”, niente di tutto ciò, solo ed esclusivamente un amore potente, grandioso e totalizzante.
Recensione a cura di:
Livello sensualità: 5 su 5
Voto: 5 su 5
Recensione precedentemente pubblicata su altro blog
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