Eleonora non vede Corinne da quattro anni. Cosi, quando la sua amica d’infanzia la invita nella meravigliosa tenuta toscana di Bruges, dove vive insieme al suo compagno Alessandro, brillante uomo d’affari con la passione per il teatro, lei la raggiunge. Alessandro ha un fratello, Emanuele, molto diverso da lui. Uno è gentile e premuroso, l’altro è selvaggio e irruento, ma entrambi la catturano in un gioco ambiguo. Anche se desidera Alessandro, Eleonora rinuncia a lui per proteggere Corinne, come fa sin da quand’era piccola. Non riesce invece a sottrarsi alla violenta bellezza di Emanuele, che le rivela quanto possa essere eccitante perdere il controllo e lasciarsi sottomettere. Presto intuisce che i due uomini nascondono un segreto e decide di scoprirlo. Capire che cosa è successo nel loro passato è l’unico modo per curare la propria personale ferita.
L’amore si nutre di debolezze, non di perfezione. L’amore ha bisogno di tenerezza, oltre che di ammirazione e passione. Come si fa a provare tenerezza per un uomo senza difetti?
Questo romanzo mi ha lasciata disorientata. Qual è il contrario di perfezione? Imperfezione. Ecco, se dovessi utilizzare solo quattro parole per descriverlo, sceglierei “la perfezione dell’imperfezione”.
Solitamente quando leggo un romanzo cerco almeno un personaggio da salvare, da criticare il meno possibile quanto meno. Qui, non se ne salva uno che sia uno! Mi piacerebbe moltissimo prendere ogni singolo personaggio e spaccargli la testa contro il muro. Molti di voi staranno pensando che, con queste premesse, la recensione sarà negativa, sparerò cartucce iniettate di veleno per affossare questo romanzo, e invece siete in errore.
Ebbene, io credo che la Bilotti abbia descritto egregiamente gli errori che tutti noi commettiamo almeno una volta nella vita. Quante volte vi sarete detti “Mi spaccherei la testa contro il muro per quello che ho fatto” oppure ancora “Gli/Le spaccherei la testa contro il muro”? Io lo dico spessissimo! Laddove c’è errore, laddove c’è fallibilità, c’è amore, sotto qualsiasi forma esso si presenti.
In questo romanzo di intrecciano diverse storie, e vi assicuro che la sinossi non rende giustizia al romanzo.
Se è vero che la protagonista principale è Eleonora, le sue ferite, e il suo interesse verso Alessandro ed Emanuele, è vero anche che le vicende che si svolgono intorno a loro sono degne di altrettante nota.
La mamma di Eleonora in passato ha accolto Corinne in casa loro, e questa, senza volerlo, ha preso il posto di Eleonora nel cuore della donna. La protagonista prova del risentimento nei confronti di Corinne, ma allo stesso tempo la protegge, proprio come una sorella maggiore. Nel corso delle pagine capiremo che il bene nei confronti di Corinne da parte della madre, non era colpa della bambina che cercava di attirare attenzioni, ma solo di una donna che ha accolto una povera disgraziata in casa, ed evidentemente ha cercato di proteggere semplicemente la bambina più debole. Eleonora lo capisce, ma umanamente come può non provare almeno un po’ di rancore?
Ecco perché ho elogiato all’inizio la perfezione dell’imperfezione. In questo libro i veri protagonisti sono i sentimenti, e questi, dato che nascono dal cuore, non sono né buoni né cattivi, sono da prendere così come sono. L’autrice ci narra le loro vicende, enfatizza tutti gli errori, ma non giudica. Poi, se leggerete il romanzo, direte tante parolacce, ma giudicare quello è davvero difficile, tutti possiamo essere l’Eleonora della situazione, oppure la Corinne, la Denise o la June della situazione.
Le mie dita fremono, è giunto il momento di parlare male delle donne.
Corinne è una donna che ha una carenza affettiva percepibile fin dentro alle ossa, questo però ha un risvolto negativo, cerca di legare a sé Alessandro, con mezzi e mezzucci che definire meschini è dir poco. La si può criticare? Certamente! Prima però bisogna comprenderla.
Denise è la moglie di Maurizio attrice frustrata che non essendo riuscita a sposare prima Alessandro e poi Emanuele, ha ripiegato sul terzo fratello. Di lei potrei dire solo cose molte brutte, mi salvo definendola arrivista, ma è semplicemente e purtroppo, lo specchio della società in cui viviamo. Molte cose che dice sono sacrosante, per alcune meriterebbe il nobel per la coerenza, ha semplicemente scelto di vivere una vita piena di agi e comodità. Rappresenta un po’ l’eterna lotta tra cuore e cervello.
E infine June, la compagna di turno di Emanuele. La donna di uomo bellissimo, desiderio allo stato puro (avete capito che al posto di desiderio ci andrebbe sesso, vero?), che è però solo un passatempo per lui. Pur di non tornare dalla sua famiglia, accetta i tradimenti e le umiliazioni che lui le infligge. Criticabile? Ovviamente anche per lei la risposta è sì! Ma chi di noi può sapere chi è il male minore fra la famiglia e le umiliazioni? Nessuno. Io piuttosto andrei a vivere su un’isola deserta, e mangerei noci di cocco da mattina a sera, ma io sono io, tu che stai leggendo sei tu invece. Io ho la mia vita e tu la tua.
Le mie dita fremono ancora, è giunto il momento di parlare male anche dei maschietti!
Alessandro è uomo perfetto: bello come il sole, gentile, caritatevole, educato e pronto a sacrificarsi per gli altri; fa sempre la cosa giusta per tutti, tranne che per lui stesso, un Angelo insomma. Ma tutto questo è solo una facciata però. È ipocrisia allo stato puro, alcuni suoi atteggiamenti sono davvero deprecabili. Chi è dunque il vero Alessandro? Cosa nasconde per avere comportamenti così contraddittori?
Emanuele beh, è l’uomo perfettamente imperfetto: bello come il sole, scontroso, egoista, burbero e con un indole da dominatore: fa sempre la cosa giusta per lui, il Diavolo insomma. È però un uomo a cui piace giocare, sia con le persone che, ecco, ancora con le persone ma in modo fisico, a buon intenditor che venga mucho calor! Sembra gli interessi solo il sesso, qualcuno può, onestamente, dargli torto?
Maurizio è una pedina nelle mani della moglie e dei fratelli. La domanda però è, in questo caso: pedina o custode?
Ho scritto esattamente 999 caratteri, e non ho ancora menzionato il triangolo Alessandro-Eleonora-Emanuele. Cosa vi dicevo? È solo un contorno!
Però ora ne parliamo da brave amanti del romance e dell’erotico!
Le sembrava di essere un’ape impazzita che non riesce a trovare l’alveare e bussa a tutte le porte, cerca di entrare in ogni buco e anfratto, sperando di rendere sua la vita degli altri.
Ma come possono due fratelli, vissuti e cresciuti insieme essere così diversi? Lo sono davvero oppure c’è qualcosa sotto? Non arrovellatevi il cervello, c’è qualcosa sotto! Scopriremo insieme perché sono così uguali essendo così diversi e soprattutto scopriremo che il Diavolo altro non è che un Angelo cacciato dal Paradiso. Non voglio entrare in discorsi religiosi, ma anch’io sarei un po’ risentita se mi avessero cacciato dall’Eden! E se l’Angelo fosse in realtà il vero cattivo della situazione? E se il Diavolo altro non fosse un sopravvissuto che cerca di sopravvivere, e ovviamente cerca di vivere al meglio delle sue possibilità? Sono fratelli, dall’alba dei Tempi sono una famiglia, io sono convinta che l’uno ci sarà sempre per l’altro, o almeno mi piace pensarlo.
Ho divagato, ops. Ma quando i libri mi fanno porre domande sono la persona più felice del mondo, pardon!
Comunque la nostra apina operosa, sa che Alessandro è l’uomo di Corinne e quindi è letteralmente off-limits, ma al cuor non si comanda… Sa anche che ciò che inizia a provare per Emanuele è sbagliato, è una sorta di compensazione per il mancato amore che l’altro fratello non può darle, ma anche al corpo non si comanda…
Eleonora è un personaggio che starà antipatico a molte di voi, sono sicura. Ma se è vero che
Se ti serve una mappa per trovare la strada, vuol dire che non ami davvero nessuno dei due.
è anche vero che bisogna avere le sue cicatrici e trovarsi nella sua stessa situazione per poter soppesare la situazione.
Concludo con un pensiero rivolto allo stile del romanzo: nonostante sia scritto in terza persona, non risulta assolutamente prolisso e pesante. Bilotti non la conoscevo, ma vuoi per la proprietà di linguaggio adattata sia ai personaggi che alla situazione, vuoi per la scorrevolezza del testo, vuoi per gli intrighi che ha creato, vuoi per l’eterno duello tra l’Angelo e il Diavolo, tiene alta l’attenzione senza annoiare.
Ora scusatemi, ma il romanzo è finito in un modo che mi ha fatto infervorare non poco, devo andare a vedere se… no questo non lo posso dire… neanche questo… questo neppure…
Avete capito! Guai in vista!
Recensione a cura di:
Editing a cura di:
Commenti
Nessun commento ancora.