Acquistabile qui
Ellis
Lo sento.
Ancora prima di posare gli occhi su di lui, lo percepisco.
L’aria nella stanza sembra carica, la consapevolezza della sua presenza è aumentata, ma è un estraneo per me.
Sconosciuto, eppure familiare.
Sconosciuto, eppure noto.
E qualcosa dentro di me dice: «Ciao, ti stavo aspettando.»
Macsen
Lo vedo.
L’ho visto centinaia di volte prima e so che questa non sarà l’ultima, ma ogni volta che accade, lo sento.
Quel legame invisibile.
Ricordo ogni cosa.
Mi ricordo di lui.
I suoi occhi si fissano sui miei e poi si spostano troppo in fretta.
Non sono niente più che uno sconosciuto, un’altra faccia nella folla.
Mentre lui è l’incontro più bello e l’addio più difficile.
“Hiraeth. È un desiderio, una ricerca di qualcosa o qualcuno, di un posto o di una sensazione che ricordi ma che hai perso.”
Quando ho iniziato la lettura di questo libro ho provato un senso di déjà-vu, mi ricordava vagamente un altro libro letto tanto tempo fa. Poi l’illuminazione: mi sono ricordata quale libro fosse, Domeniche da Tiffany di James Patterson. Questo libro però è molto diverso e l’autrice ha reso questa storia stupenda, catturandomi pagina dopo pagina.
Macsen ed Ellis, lo yin e lo yang. Due parti di uno stesso intero, di una stessa anima, due parti che si cercano, si attraggono, si allontanano, per poi riavvicinarsi di nuovo. In entrambi c’è un pezzettino di anima dell’altro, che crea un filo invisibile in grado di legarli e che li aiuta sempre a trovarsi in mezzo alla gente, e nel mare di anime di passaggio su questa terra.
“Non avevi un nome o un genere o un corpo. Sei qualcosa che porto dentro di me. Ti conosco perché la mia anima ti conosce, proprio come la tua riconosce la mia. Puoi negare le mie parole, ma la sensazione nel tuo petto, quella è sempre stata lì. Ora puoi ammetterlo perché quella sensazione, quel vuoto, quella cosa che stavi cercando, ero io.”
Macsen sa, lui ricorda, ricorda sempre tutto. È il custode del loro amore, è un uomo generoso, gentile e paziente. Lui aspetta, giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno, vita dopo vita di ritrovare il suo amore.
“Quello che non mi aspetto è che mi baci. Le sue labbra toccano le mie e il mondo si ferma. Ogni centimetro del mio essere si concentra su quell’unico punto di contatto in cui le nostre bocche si sfiorano. Conosco questo bacio. È già accaduto. I miei occhi si aprono di scatto, e mi allontano.”
Ellis è solare, pieno di vitalità, irruento, ma sente che qualcosa gli manca. Quel qualcosa lo rende insoddisfatto della sua vita, come se il suo cuore e la sua anima fossero incompleti finché non ritroverà lui. La sua metà.
“Già solo stare nella stessa stanza di Macsen mi ha fatto venire voglia di sorridere, di ridere, di essere sereno come di solito non sono. Volevo sedermi con lui e fare domande. Volevo chiedergli ogni genere di cose finché non avessi saputo tutto di lui. Volevo toccarlo ed essere toccato da lui. Volevo sapere che sapore aveva. Volevo qualcosa di più di una scopata veloce o di un pompino sciatto in un angolo buio, come quelli a cui ero abituato.”
Ho amato entrambi i protagonisti, ben caratterizzati, ognuno con le sue peculiarità. Sono due personaggi che si completano, si incastrano alla perfezione, come pezzi di un puzzle, fino a creare un quadro perfetto, con luci e ombre, giorno e notte.
Il mio preferito è Macsen, che ho amato per la sua forza d’animo; lui si fa carico della loro storia, delle loro vite, lui rappresenta le fondamenta sulle quali viene costruita la narrazione.
La storia di Macsen ed Ellis è paragonabile a un dipinto, ricco di sfumature, in cui a volte le pennellate sono decise e i colori violenti nella loro vitalità; altre volte, invece, le pennellate sono più morbide e i colori sono tonalità delicate. La cornice che fa risaltare questo quadro sono sicuramente l’ambientazione e i personaggi secondari. Tra questi ultimi spiccano il migliore amico di Macsen, Rex, e la cugina di Ellis, Iris, e tra i due sembrerebbe esserci qualcosa, chissà… Ho molto apprezzato la scelta della Carter di ambientare la storia in una piccola cittadina: in questo modo ha creato un’atmosfera di intimità che ha reso tutto ancora più coinvolgente.
Pagina dopo pagina, mi sono immersa nella storia, ho sorriso, ho riso, ho pianto (tanto), soprattutto quando la loro storia sembrava finita. Ma ho provato anche speranza, la stessa speranza che prova Macsen quando tutto sembra perduto.
“Una cosa di cui sono certo è che se Ellis è il mio incontro preferito, è anche il mio addio più difficile. Non importa che io sappia che è solo un “a dopo”. Ogni volta diventa più difficile, non più facile, e questo deriva da una vita passata ad amarlo. So di essere fortunato a provare un amore che rende così difficile dire addio. Fortunato e maledetto in egual misura perché porto ancora le ferite di tutti gli altri nostri addii. Sono trofei del nostro tempo insieme. Iscrizioni indelebili impresse nella mia anima lasciate da ogni vita che abbiamo condiviso. E non vorrei cambiarne nemmeno una.”
Questo libro è stato un viaggio emozionante, un viaggio che io consiglio vivamente di fare, magari con in sottofondo le stupende canzoni scelte dall’autrice.
Consigliatissimo.
PS.
Per chi legge in lingua, sul sito dell’autrice, è presente un capitolo aggiuntivo della storia di Macsen ed Ellis. Io l’ho letto e, wow, fatelo anche voi e poi aiutatemi a convincere l’autrice a farne un libro!
Recensione a cura di:
Editing a cura di:
Qui l’autrice su Feel.
x
x
che bella recensione, sembra una storia proprio emozionante
A me è piaciuta tantissimo, ma proprio tanto.
concordo con Chiara una recensione bellissima che ti fa volare e venire voglia di leggere il romanzo
Grazie Chicca, questo libro è stupendo ed emozionante. L’ho amato tantissimo.