♦ Traduzione a cura di Barbara Cinelli
Triskell Edizioni, acquistabile qui ♦
La professionalità del capitano di polizia Asher Penaz filtra anche nella sua vita quotidiana, e lo si deduce dal suo abbigliamento ordinato e dal suo appartamento spartano. Gli piace stare al comando e riesce a soddisfare il bisogno di dominare gli altri frequentando locali appositi.
Quindi, la sua improvvisa e intensa attrazione per lo spensierato spirito libero Daniel Tover lo destabilizza. In tutta la sua vita, Daniel non ha mai trovato ciò di cui aveva bisogno e si è spostato di luogo in luogo, di lavoro in lavoro, cercando qualcosa per cui valesse la pena fermarsi, lasciando tutto quando riusciva a trarre il massimo da ciò che faceva, ma senza mai sentire un senso di appartenenza.
L’alchimia tra Asher e Daniel è ardente, e così Asher lo invita a stare a casa sua. Mentre entrambi gli uomini faticano a comprendere se stessi, imparando a conoscersi l’un l’altro, le linee del desiderio e del controllo si confondono.
Con tutto quel fuoco, però, si rischia di bruciarsi. Ma se Daniel e Asher riusciranno a camminare attraverso quel fuoco insieme, potrebbero trovare ciò di cui hanno disperatamente bisogno.
Sono anni che tutte le persone che conosco non fanno altro che tessere le lodi di Cardeno e consigliarmi di leggere qualcosa di suo, ma finora non avevo trovato nulla che mi interessasse abbastanza. Questa volta però la trama di “Così come lui ti vuole” e la sua bellissima cover mi hanno intrigato abbastanza da decidere di provarci.
Prima di tutto devo dire che il libro è scritto benissimo, la traduzione è ottima e la storia è carina, ciò che purtroppo non mi ha convinto fino in fondo è la caratterizzazione dei personaggi.
Asher e Daniel sono a Las Vegas per l’addio al celibato di Ollie, fratello di Daniel e carissimo amico di Asher. I due non si conoscono e si incontrano per strada scoprendo solo in seguito di essere a Las Vegas per lo stesso motivo. Per una prenotazione sbagliata finiscono a dormire nella stessa stanza e in men che non si dica si ritrovano a vivere insieme a casa di Asher.
Quando incontriamo Daniel per la prima volta ci viene descritto come una persona goffa, impacciata e distratta all’inverosimile, ma nel corso del libro scopriamo che è praticamente bravissimo in qualsiasi attività abbia intrapreso durante la sua vita, questa cosa mi è sembrata quantomeno inverosimile.
Capelli scompigliati biondo dorato con striature castano chiaro, una maglietta ridicolmente enorme che copriva ciò che sembrava una corporatura esile e dei jeans che, basandosi sugli orli sfrangiati e le tasche strappate, avevano visto giorni migliori. Questa era la figura che Asher vide stesa sul pavimento di marmo del ricco salone. Il tizio, con le guance arrossate, era circondato da bagagli rovesciati e gente che brontolava. Quando riuscì a rialzarsi, su un paio di piedi infilati nelle infradito, le persone avevano recuperato le valigie a terra e si erano allontanate. I suoi enormi occhi marroni sbatterono rapidi, creando un’espressione stordita su un viso intrigante.
Comunque per quanto non ami i personaggi in stile cerbiatto spaventato e bisognoso di essere accudito, ciò che veramente non mi è andato giù è il modo in cui ci viene presentato Asher.
L’autore ce lo descrive come un Dom che pratica abitualmente il BDSM, oltre che come un maniaco dell’ordine e del controllo. E durante la maggior parte del libro con questa spiegazione sembra giustificare il pessimo carattere e i frequenti scatti di rabbia con cui il caro Asher ci delizia fin troppo spesso.
«Io non… non stavo…» balbettò Daniel. «Era sul pavimento e stavo rimettendo dentro la batteria. Non stavo spiando, davvero.»
«Come se questo significasse qualcosa detto da te,» mormorò Asher tra i denti. Mise il telefono sul cassettone e afferrò i bordi in legno. Le braccia erano allargate, il capo chino e stava avendo problemi a calmare il battito del suo cuore. Le lunghe dita di Daniel che gli passarono sulla spalla furono l’ultima goccia.
Asher fece scattare una mano e gli afferrò il polso abbastanza forte da lasciare un segno. Lo tirò davanti a sé e lo spinse con il torace contro il cassettone, piegandogli un braccio dietro la schiena.
Naturalmente non vi racconterò i singoli avvenimenti che mi hanno colpito tanto negativamente, quelli dovrete scoprirli leggendo il libro, ma vi dirò che se un uomo è un violento, geloso in maniera assurda e maniaco del controllo non lo è di certo perché ama il BDSM. Associare i comportamenti violenti di un uomo geloso che non rispetta il proprio compagno con il BDSM, in cui il rispetto e la fiducia sono le basi di un rapporto, è ciò che proprio non mi è andato giù.
Come ho già detto a parte la caratterizzazione del personaggio di Asher il libro è ben scritto e ben tradotto e merita sicuramente di essere letto.
Recensione:
Editing:
Dicono che la gelosia sia “un mostro dagli occhi verdi”, beh in questa storia Asher ha un’intera famiglia di mostri dagli occhi verdi sulla schiena.
Asher e Oliver sono migliori amici da sempre e stanno festeggiando l’addio al celibato di Oliver a Las Vegas, in attesa di essere raggiunti da altri amici e dal fratello minore di Oliver. Passeranno un lungo week-end a far follie, peccato che per follie Oliver intenda casinò e strip club, mentre ad Ash andrebbe bene fermarsi ai casinò, perché le donne (nude o vestite) non gli interessano, ma per amicizia sopporta, lanciando solo delle battutine ogni tanto. Al rientro in albergo, dopo l’ennesimo strip, Ash decide di riposare e così, mentre gli altri escono, lui si rilassa su un divanetto nella hall; a un tratto arriva un ragazzino, che in cinque minuti fa più danni di un elefante in un negozio di cristallerie e Ash ne rimane affascinato. Decide di seguirlo, per curiosità e perché è bello, il che non guasta; si ritrova così a fare il giro turistico di Las Vegas su un pullman aperto. Cerca anche di trovare un modo per agganciarlo, ma sembra non riuscirci fino a quando a Daniel, questo il nome del ragazzo, non cade il biglietto del pullman per il ritorno e Ash gentilmente glielo raccoglie, iniziando così a parlare e continuando il tour. Mentre si avvicinano alla fermata scoprono di essere nello stesso hotel e, una volta nella hall, Asher scopre che il ragazzino altri non è che il fratello minore di Oliver. Una vera e propria tranvata in fronte! Non può avere un’avventura con il fratello del suo amico come se fosse uno sconosciuto, in più Oliver non ha preso bene i vari sguardi intercorsi fra i due, in quanto conosce i gusti particolari del suo amico e non vuole che suo fratello gli stia vicino, e a questo aggiungiamo anche il fatto che, a quarant’anni suonati, Ash non ha mai avuto una relazione e le sue storie spariscono all’alba. Ma Daniel, che è attratto da Asher, per quanto giovane, non è certo un ragazzino; è uno spirito libero che nella vita ha fatto tantissimi lavori, dalla sua parte ha la capacità di fare amicizia con tutti in un attimo e di piacere a quelli che gli stanno intorno. Per un disguido tecnico Daniel è senza camera così Asher si offre di ospitarlo, Daniel accetta ma chiarisce che lui non fa sesso se non è dentro una relazione e Ash, per quanto spiazzato, accetta. Iniziano così pian piano a conoscersi e, quando devono rientrare a casa, Ash chiede a Daniel di seguirlo a San Francisco, visto che il ragazzo è in cerca di lavoro. L’attrazione tra loro è aumentata sempre di più, al punto che Daniel accetta la proposta di Ash e Oliver la prende male:
Okay, va bene, non c’era da chiedersi il perché fosse ancora single. Aveva detto a Oliver di non aver ancora trovato il ragazzo giusto, ma la verità era che non lo aveva ancora cercato. Non era interessato a scendere a compromessi o a conversare o a limitare la propria vita sessuale a un uomo solo, né a ciò che avrebbe comportato avere un ragazzo.
Quello che gli interessava era Daniel.
Inizia così la loro convivenza, dove due persone completamente differenti cominciano a conoscersi meglio e accettarsi nel bene e nel male. Daniel con la sua dolcezza riuscirà a far breccia nel cuore impenetrabile di Ash, che a più di quarant’anni non ha mai avuto una relazione per paura di essere abbandonato. Ciò che non aiuta di certo è la possessività di Ash, uomo che adora il BDSM, certo, ma che più che un dominatore mi è sembrato semplicemente un bambinone geloso delle sue cose; un uomo che, incontrata la persona giusta, fortunatamente, riesce a entrare nell’ottica del rapporto paritario (non prima di aver fatto un mega disastro), anche perché a Daniel non piace il dolore…
«Lo sai che in tutti questi anni non siamo mai usciti in quattro?» chiese Oliver.
«Questo perché non siamo al liceo,» rispose Asher sarcastico.
Oliver lo ignorò. «Non hai mai portato nessuno alle mie feste, inclusi matrimoni e feste di fidanzamento.»
«Il che è una vera tragedia perché tutti sappiamo come sono andati a finire.»
Oliver continuò a parlare, ignorando la provocazione. «Non so il nome di un solo ragazzo con cui sei uscito. Cavolo, non sono nemmeno sicuro che tu sia mai uscito davvero con qualcuno.»
«Arrivi al punto, Ollie, o sei qui solo per prendermi a calci mentre sono a terra?»
«Vedi? È questo che intendo. Un anno fa, non ti saresti offeso per queste cose. Avresti fatto qualche battuta e te ne saresti andato ovunque tu vada per trovare uomini. Ma ora è diverso. Tu sei diverso. E avrei dovuto rendermene conto quando hai seguito mio fratello in giro per Las Vegas…»
La storia mi è piaciuta molto, e ho goduto nel vedere una persona così piena di sé sbattere il naso forte. Inoltre come coppia, Ash e Daniel, sono ben amalgamati: uno perfetto, puntuale e preciso, quasi un militare; l’altro totalmente svagato, distratto all’ennesima potenza ma con una dolcezza che non rende fastidiosi tutti i suoi difetti. Quindi se volete leggere di come il piccolo Daniel abbia messo a “cuccia” il grande Dom Asher, non dovete far altro che leggere il libro.
Recensione
Editing:
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