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Un tenero fiore può piegare l’acciaio di una spada
Impavido, sfrontato, difensore degli oppressi e amante della libertà, Richard Torquil è il cavaliere più ammirato di Re Enrico II d’Inghilterra. Margaret, dama della Regina Eleonora, è considerata la lady perfetta. Le sue virtù sono innumerevoli: bellezza, grazia, riservatezza, intelligenza. In realtà la sua impeccabile condotta è una corazza che la protegge dal mondo e nasconde le sue fragilità. In cuor suo non ha mai dimenticato il giovane cavaliere errante che osò rubarle un bacio in riva al mare per poi scomparire dalla sua vita. Lei lo riconosce subito nel tenebroso, imprevedibile guerriero giunto a corte, che si diverte a provocarla e ignorarla, attrarla e respingerla in un gioco spietato. Ma forse capace di far cadere le reciproche maschere…
Richard Torquil. Margaret di Deerstone.
Li avevamo lasciati a scambiarsi un bacio su una riva assolata, anni prima.
Richard, giovane, libero, impavido, gaudente cavaliere errante.
Margaret, fanciulla in boccio, al suo primo toccare di labbra.
Li ritroviamo alla corte di Enrico II e della sua meravigliosa regina, Eleonora d’Aquitania (un inciso: potete leggere di questa splendida donna nella biografia di Régine Pernoud o nei romanzi storici di Elizabeth Chadwick).
Il tempo è passato e ha lasciato tracce, nell’anima e nel corpo: lei, la dolce Marge, ormai donna, sola; lui, l’Orso, ferito e arrabbiato. Un uomo che deve ritrovare se stesso, oltre la leggenda che il suo nome racconta.
Quella spiaggia lontana, quel bacio, quell’uomo, Magaret li ha portati nel cuore tutto il tempo: ma chi è quell’uomo violento e volgare che risponde allo stesso nome del sogno?
“ Ho una preghiera da rivolgervi, mia cara: siate indulgente con Richard.” Margaret sussultò e Lamartes le sorrise in quel suo modo misterioso e affascinante.
“Una belva ferita morde qualunque mano protesa nella sua direzione, anche quella intenzionata a dispensargli una carezza.”
“Sir Richard non è un animale. E’ un uomo.” Ribattè lei.
“Sì, mia lady. Questo non dimenticatelo mai.”
E lei, Richard si chiede, è davvero la bambola perfetta, senza sogni, sentimenti e dolori, che appare? E quegli occhi, mostrano pietà o qualcosa d’altro?
Cosa c’è, dietro quel comportamento irreprensibile? È forse fuoco, quello che ha guidato la sua mano a schiaffeggiarlo?
Noi lettrici affezionate di Angela White sappiamo quanto vere siano le profezie di Lady Delyth la strega scalza, e a Margaret fu detto di un Cavaliere…
L’avventura è solo all’inizio, e si sposta per le terre inglesi, di castello in castello. Entrambi i protagonisti, in quel lungo viaggio, troveranno se stessi e così facendo riusciranno a riconoscere la complicità, la speranza, l’amore.
L’ho già detto e lo ripeto: questo romanzo è una carezza.
Ottima scrittura, ma l’autrice ci ha abituate a questo, e una cura dei dettagli che denota approfondimenti e studio.
E poi il miracolo: il giovane cavaliere spensierato e irruento è diventato un uomo. E, da uomo, soffre, ama, sorride, impreca. Ho amato l’uomo che deve ritrovarsi, che combatte contro la sua stessa leggenda, che ha paura d’amare… Ho amato quel che diventerà ascoltando il suo cuore e accettando il suo futuro.
E la Lady con lui, che prende coscienza del suo valore e, finalmente, libera se stessa alla vita.
Ora a chi toccherà? Il Tessitore è in attesa che anche il suo destino si compia.
Alla prossima avventura e, Angela, non farci aspettare troppo.
Recensione a cura di:
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