Buongiorno, Feelers!
Oggi vi presentiamo la quarta tappa del Blog Tour “Il Barbaro di Roma”, dedicata al romanzo
La vendetta del Serpente di Adele Vieri Castellano, in cui presentiamo i personaggi del libro e la recensione!
Vi ricordiamo sin da subito che è attivo un Giveaway. In fondo all’articolo troverete tutte le specifiche per partecipare.
Noi ci diamo appuntamento per la tappa del 15 febbraio.
Vi aspettiamo!
Lei è la sua stessa vita, il suo respiro, il suo amore. E ora è in pericolo
Roma, 46 d.C. Il senatore Marco Quinto Valerio Rufo questa volta non è chiamato a combattere guerre né ad affrontare feroci barbari ai confini dell’Impero. La vendetta ha bussato alla sua porta e pretende un tributo di sangue, quello di una creatura indifesa che ama più di se stesso e che un vile nemico gli ha sottratto senza pietà. Lui, che non teme nulla e nessuno, dovrà affrontare il Male in una partita a due che avrà un solo vincitore. Eppure, anche in quei giorni oscuri e terribili, l’amore riuscirà a sconfiggere l’odio e un suo germoglio nascerà nel cuore dell’arciere siriano suo fedele amico, Arash Tahmurat.
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I PERSONAGGI
La vendetta del serpente è un romanzo che ha un sapore corale in un certo senso. Come protagonisti, ritroviamo Rufo e Livia, che vivranno una tragedia sulla loro pelle, ma si narrano anche le vicende di altri due importantissimi personaggi: Mirta e Arash.
Scopriamo di più su tutti loro.
Marco Quinto Valerio Rufo
Nome completo: Marco Quinto Valerio Rufo
Nato a Roma il 20 novembre del 12 d.C.
Gens: Valeria
Padre: Manio Valerio Rufo – Madre: Emilia Lepida
Capelli: neri
Occhi: castano scuro
Segni particolari: cicatrice sul braccio sinistro simile a un serpente
Colore preferito: viola
Metallo: il ferro che non si piega
Portafortuna: l’agata, una pietra di diversi colori
Giorno fortunato: il martedì, il giorno del dio Marte
Ascendente: leone
Nato durante la secunda vigilia in una fredda notte di novembre, quarto di tre fratelli tutti morti in tenera età, sempre protetto da bambino da una madre apprensiva, fin da piccolo è sempre stato taciturno e misterioso, riflessivo e affascinante. Proprio perché protetto, ama il rischio, non teme gli avvenimenti drammatici e, per alcuni versi, li va a cercare. Però non cerca mai il pericolo per dimostrare di essere il più coraggioso: semplicemente, si sente completo solo in situazioni pericolose.
È astuto, conosce la natura umana, è discreto, fedele e al contempo capace di infrangere le regole. Quando incontra il piccolo Lucio Arrunzio Stella trascorre con lui ogni giorno per le strade di Roma, è il fratello che non ha mai avuto e, quando il padre lo porta con sé in Germania Superiore, l’unico motivo di sofferenza per Marco sarà dover abbandonare il grande amico.
Eppure questa sua sofferenza resta ai più invisibile, perché Marco rivela raramente ciò che gli passa per la mente, ha un carattere volitivo, difficile da interpretare e, come tutto ciò che è sfuggente, crea intorno a sé un fascino irresistibile.
Il suo è un segno d’acqua, è tutto fuorché superficiale. Pensa a lungo a tutto quello che gli viene detto, pensa anche quando deve agire e se ritiene di aver subito un’offesa, reagisce con tutta la propria virulenza perché subisce l’influenza del pianeta dominante, il focoso Marte. Però le sue reazioni non sono mai fini a sé stesse, riflettono solo l’alta consapevolezza che ha di sé stesso.
Non sopporta la stupidità, la vigliaccheria, è ascendente leone, quindi forte, positivo, magnetico, spesso inquieto. Ha un approccio aperto e diretto, passionale e generoso e detesta le persone bugiarde, tortuose, così come i compromessi.
Fin da quando il padre è stato trucidato atrocemente dai barbari, la sua esistenza è diventata una continua battaglia per ottenere vendetta e raggiungere obiettivi che non sono mai di piccola portata, sia a livello materiale sia morale. Per vendicare il padre ha dimenticato la pietà, ha strappato la pelle al suo omicida senza indugio, senza dare tregua né a sé stesso, né ai suoi nemici.
Aquilato, il batavo che lo ha raccolto in fin di vita dopo le torture dei bructeri, è diventato un amico fedele e in un certo senso Rufo ha potuto pagare il prezzo della sua salvezza salvando i bambini del villaggio da un attacco di lupi. Per questo si è conquistato la lealtà dei batavi che insieme a lui diventeranno le guardie del corpo addirittura dell’imperatore Caligola.
Idee, ideali e sentimenti sono sempre in primo piano per lui, li segue con costanza e caparbietà il suo unico difetto è quando si lascia sopraffare dalla sua natura molto emotiva. È leale e franco, ma la stessa lealtà e la stessa franchezza la pretende anche dagli altri, spesso queste qualità sfociano in un’eroica dedizione a una causa, che sia quella imperiale o della famiglia o dei suoi legionari.
È intelligente, aperto e perspicace, il suo coraggio non è mai in discussione, ha grandi qualità strategiche e la capacità di capire immediatamente le debolezze altrui. Ha sempre posseduto una buona eloquenza, ha il dono d’osservazione, le facoltà d’analisi e di sintesi, una naturale imponenza fisica e il magnetismo che lo ha reso popolarissimo come legato tra i suoi legionari.
È un uomo sensuale e passionale, capace di amare profondamente la sua donna, Livia, che fin da subito lo ha colpito con i suoi occhi e la sua bellezza quasi esotica. Ormai uomo maturo ha capito che ogni sua energia va investita nel bene della famiglia e Livia e Valeria Rufilla diventano il solo bene che deve difendere contro tutto e contro tutti.
Livia Urgulania
Nome completo: Livia Urgulania
Nata a Roma il 15 dicembre del 21 d.C.,
Gens: Urgulania
Padre: Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico, l’imperatore Claudio – Madre: Plautia Urgulanilla
Capelli: neri
Occhi: verdi
Segni particolari: nessuno
Colore preferito: turchese
Metallo: lo stagno
Portafortuna: un anello in turchese
Ascendente: Gemelli
Essere nati in questo giorno significa avere una mente molto libera, in grado di fare mille progetti. È un segno di Fuoco dominato da Giove e Venere. Livia è fiduciosa, sincera e fedele, crede nel futuro e nei cambiamenti, soprattutto dopo la terribile esperienza di gioventù. In età adulta è riuscita a trovare una ragione di vita nell’amore.
Ama passeggiare all’aria aperta, difficilmente si lascia abbattere dalle difficoltà, è amante della casa, del giardino e del proprio nucleo familiare. Possiede la meravigliosa capacità di fare progetti grandiosi, che possono diventare realtà grazie a un fortissimo intuito.
Venere le dona creatività e molto romanticismo. La combinazione astrologica e planetaria di Venere con Giove offre ai Sagittari tanti piccoli e grandi eventi fortunati. Nettuno invece le dona immaginazione e capacità di amare.
L’ascendente gemelli la influenza non poco e segna il suo carattere con una conflittualità interiore che tuttavia non si manifesta mai in modo eccessivo né distruttivo, grazie alla buona capacità di Livia di mantenere un equilibrio costante. Ha un’innata inclinazione alla giustizia, spesso dà prova di una grande passione in tutto ciò che fa, è generosa e capace di coinvolgere tutti. Il suo carattere nasconde però un’insidia: il timore di vivere i sentimenti come limitazione alla propria indipendenza.
Il sesso viene vissuto come un impulso naturale che non occupa la maggior parte del suo tempo. Livia ha ben altre avventure cui dedicarsi, che richiedono un enorme dispendio di energie. È una donna dal temperamento vivace ma attenta ai particolari e spesso dà maggiore rilevanza all’aspetto sentimentale che prelude il rapporto: la spontaneità comunque emerge sempre e spesso travolge e annulla i preliminari. È attratta dall’intelligenza e dalla dinamicità che il suo compagno riesce a darle in quei momenti: l’atmosfera in cui si sviluppa il rapporto conta poco.
Talvolta, riguardo all’amore, può assumere atteggiamenti freddi e distaccati perché è profondamente convinta che nella vita ci siano esperienze più interessanti da provare ma quando scatta la scintilla è fedele e si dedica al partner con tutte le sue energie.
Arash Tahmurat
Nome completo: Arash Tahmurat
Nato: il 23 novembre del 17 d.C.
Padre: governatore di una provincia siriana, Archelao Meto e di una principessa di stirpe reale, Khilissa
Capelli: neri
Occhi: neri e insondabili
Segni particolari: nessuno
Colore preferito: giallo ocra come la sua terra di Siria
Metallo: bronzo
Portafortuna: un laccio in cuoio decorato da un medaglione d’oro
Pianeta: Giove
Giorno fortunato: giovedì
Ascendente: Toro
Il segno del Sagittario ama esplorare, è un segno di fuoco, attivo e dinamico ed esercita un’azione trascinante sugli altri grazie al suo innato ottimismo e all’atteggiamento fiducioso che ha verso la vita. Queste doti si riversano come un fiume in piena verso chi ha saputo stimolare la sua energia e la sua curiosità.
Molto passionale, molto generoso, capace di coinvolgere tutti, eppure ha timore di vivere i sentimenti come limitazione alla libertà personale e come ostacolo alla realizzazione della propria indipendenza e per questo può assumere atteggiamenti o comportamenti superficiali, che neppure il nostro Sagittario riesce a spiegarsi e che finiscono per allontanare gli altri. Nella maturità è riuscito ad attenuare queste inclinazioni e dentro di lui le combatte con decisione.
La dualità del Sagittario, parte spirituale e materiale identificate nella sua immagine doppia immagine di uomo e cavallo, si esprime come conformismo e spirito di ribellione. I due atteggiamenti tendono a coesistere e, a seconda dell’età, a prevalere l’uno a scapito dell’altro.
Come tutti coloro che hanno l’ascendente nel segno del Toro, di solito è riflessivo, calmo, perseverante, tranquillo, stabile. Ha bisogno di sicurezza materiale, oltre che emotiva, e questo suo bisogno di possesso può renderlo eccessivamente attaccato ai beni materiali e avido di piaceri.
Punti di forza sono senz’altro le sue capacità diplomatiche, che gli permettono di circuire e convincere gli altri con un certo savoir-faire, con la sua sensualità, la pazienza e la costanza. A volte però può risultare eccessivamente testardo e poco incline ai cambiamenti.
L’incontro Giove-Venere predispone al godimento della vita senza grandi problemi e sacrifici, ama la musica, le cerimonie, le cose belle e lussuose ma si sa anche accontentare della vita semplice che gli hanno offerto i romani come ausiliare nelle file della legione.
Arash ha una mente aperta, a volte è testardo con spirito conservatore. Se l’ascendente Toro lo rende più equilibrato e riflessivo, dall’altra parte ne accentua l’ambizione. Ha un ottimo senso dell’umorismo, possiede gentilezza e buon senso ma, sopra ogni cosa, ha la capacità di godere dell’istante, oltre alla capacità di semplificare ogni problema.
Nella sua vita sentimentale predominano la sensualità e la ricerca di sensazioni nuove e il suo bisogno di stabilità lo spinge a legarsi molto in fretta con la donna della sua vita. Può diventare eccessivamente possessivo verso chi ama.
Mirta
Nome completo: Mirta
Nata a Roma il 14 ottobre del 29 d.C.
Gens:
Padre: Sconosciuto, forse uno schiavo – Madre: Larentia, una schiava a servizio della gens Cornelia
Capelli: castano molto chiari
Occhi: grigi, cangianti
Segni particolari: la ricerca della libertà
Colore preferito: il verde, simboleggia la perseveranza e la conoscenza superiore
Metallo: l’oro bianco
Pianeta: Venere
Pietra portafortuna: tormalina verde
Ascendente: Pesci.
Il suo segno zodiacale è cardinale, cade all’inizio dell’autunno e appartiene all’elemento Aria, governato da Venere. Mirta è un esteta, ama il bello, è gentile, affascinante, curiosa. Il suo passato l’ha segnata profondamente ma affronta con coraggio ogni situazione e accetta di vivere una vita che non le appartiene nel tempio di Ecate. Non è quello che desidera, eppure sua madre le ha promesso la libertà e con quel segreto desiderio conficcato nel cuore vive serenamente la sua vita di adepta.
Forse in apparenza sembra arrendevole, in realtà è capace di mettersi in gioco quando si tratta di risolvere controversie o difendere chi ha subito un sopruso: Mirta ha un forte senso della giustizia ben è rappresentato dal simbolo della bilancia, suo segno zodiacale. È abile, diplomatica e lotta sempre a fianco dei più deboli così come si elegge subito a protettrice della piccola Valeria Rufilla.
Proprio i conflitti sono il tallone d’Achille di Mirta: talmente alto è l’amore per l’armonia e la giustizia che ogni possibile forma di contrasto è vista come una stortura nell’ordine ideale delle cose e, quindi, evitata e combattuta. Difficile che perda la pazienza: non fanno per lei le scenate e le esplosioni di rabbia, comportamenti che considera volgari e inutili.
A volte sembra indecisa ma in realtà sa bene ciò che vuole e due sono le cose che desidera ardentemente: salvare la figlia di Marco Quinto Rufo rapita e conquistare l’amore dell’arciere siriano Arash Tamurath.
È una creatura affascinante, piacevole; possiede un grande potenziale affettivo e un’umanità speciale: buona come il pane, forse fin troppo, disposta a sacrificarsi per gli altri e le sue non sono solo parole ma fatti. È sensibile, intuitiva, sa mettersi nei panni altrui con grande empatia e chi riesce a conoscerla davvero lo avverte e lo apprezza. Mirta non prende mai gli ostacoli di petto, li aggira trovando soluzioni alle quali gli altri non avrebbero mai pensato.
L’amore è il centro focale della sua esistenza. È romantica, ha sempre sognato un amore grande, vero profondo e sincero. Ha bisogno di un partner che la coccoli, l’accetti, la difenda e la protegga e chi mai potrebbe farlo meglio di quell’arciere straniero dagli occhi profondi e simbolo di lealtà e coraggio?
In fondo al suo cuore Mirta ha sempre cercato una storia che la coinvolgesse anima, cuore e corpo visto che l’amore è un punto fermo della sua esistenza, il punto di riferimento centrale: senza di esso, per lei tutto perde sapore e interesse.
Il suo ascendente la rende a volte insicura, per questo va incoraggiata ad avere fiducia in se stessa, a rafforzare la sua volontà a volte intermittente, a esprimere i suoi bisogni e i suoi sentimenti. Se resa più sicura troverà la strada a lei congeniale e un’ottima e fruttuosa intesa con l’uomo della sua vita.
GIVEAWAY
In palio 11 copie cartacee de Il Barbaro di Roma autografate
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Il leone di Roma
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