L’esistenza di Luca Morando non è il peggiore degli incubi, ma la più atroce delle realtà. Come migliore agente della task force antipedofilia, ha risolto innumerevoli casi di bambini scomparsi. Ma non quello di sua figlia, la piccola Martina, che non ha mai più ritrovato. Il matrimonio con Nicole è crollato sotto i colpi di questa perdita dolorosa, così come la carriera in polizia, interrotta in un congedo forzato dovuto alle sue pessime condizioni fisiche e psichiche.
Ora il Cieco – così lo chiamavano i suoi ex colleghi poliziotti – è un uomo smarrito nel proprio tormento e schiavo della vodka pura a quarantotto gradi, trasparente come acqua, ma corrosiva come il suo passato. Solo il Santo, amico di sempre e fido informatore sui bassifondi milanesi, cerca di sostenerlo, anche offrendogli da bere.
Ma se una serie di strane circostanze aprisse una nuova pista sulla scomparsa di Martina? Se il Cieco tornasse a essere il cacciatore di una volta per risolvere il caso più importante della sua vita?
Negli strati sommersi di una Milano fatta di intrighi e corruzione, tra loschi personaggi e violenze quotidiane, Luca dovrà imparare a cercare qualcosa che nessuna indagine o bicchiere di vodka potrà restituirgli: la speranza in un domani migliore.
Avvincente, cruda, difficile da leggere, ma convincente ed emozionante. Questi sono alcuni degli aggettivi che userei per descrivere questa storia. Come dice l’autore, questo è un viaggio all’inferno, sia nell’anima del protagonista sia nella realtà nascosta e oscura di una città come Milano.
Luca, il Cieco, dovrà decidere se arrendersi, piegandosi a un dolore devastante che ti lacera l’anima e ti porta nel buio più profondo come quello degli oceani, o combattere per trovare la forza di rialzarsi, per andare avanti e cercare di riconquistare e non perdere ciò che gli è rimasto. Non è una scelta assolutamente facile quando hai perso ogni speranza che esista il bene, quando hai visto i peggiori orrori a cui l’essere umano riesce ad arrivare e se la strada da intraprendere è passare nuovamente attraverso questi orrori.
La storia è ben strutturata, con una scrittura incisiva e convincente che tiene incollati alle pagine. Necessariamente cruda per esprimere la totale disperazione in cui un uomo può perdere se stesso. Le caratteristiche dei personaggi sono ben delineate, ogni protagonista, principale o secondario, ha un proprio spessore.
Il rapporto di amicizia tra il Cieco e il Santo è sviluppato in maniera non banale, con a tratti un’ironia che li rende perfetti l’uno per l’altro. Ho apprezzato anche la scelta dell’autore di mostrarci i pensieri di Nikki, che contribuiscono a comunicare la straziante drammaticità, se mai ce ne fosse stato bisogno, della peggior perdita che un uomo o una donna possano vivere.
Il ritmo della storia è incalzante, anche se in alcuni punti “inciampa” a causa di un’eccessiva sovraesposizione dei pensieri del protagonista. Al termine del libro ti rimane la voglia di andare avanti e scoprire cosa ci sarà oltre il traguardo raggiunto, che è solo l’inizio di una nuova avventura. Per fortuna il secondo volume di questa serie è già pubblicato e disponibile.
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