Quando riceve un SMS anonimo che le chiede di raggiungerla in un bar malfamato nel centro di New Orleans, convinta che il mittente sia sua sorella e pensando che abbia perso la ragione, May Wexler decide di andare in suo soccorso. Perché Jenny dovrebbe trovarsi in un locale per motociclisti? E infatti Jenny non è in quel bar con i suoi bambini, e l’unica a finire nei guai è proprio May. Con le sue espadrillas rosa e l’amato Chihuahua nella borsetta, in quel postaccio salta all’occhio come un’insegna al neon. E quando qualcuno inizia a sparare, non ha altra scelta che seguire il massiccio uomo barbuto che sembra l’unico disposto ad aiutarla. May si ritrova così alla Bourbon Street Boys, l’agenzia di sicurezza privata gestita dal muscoloso Ozzie, che non solo le offre protezione (e anche un lavoro), ma senza barba si rivela un’eccitante distrazione. Presto May si renderà conto che il malvivente armato che la sta cercando non è il suo unico problema. Un numero di telefono sbagliato l’ha messa in questo pasticcio… potrebbe averla condotta anche dall’uomo giusto?
Il punto di forza di questo romanzo è senz’altro l’ironia. Elle Casey ha creato una storia piena di equivoci e di personaggi solo a prima vista seri e tostissimi.
La protagonista, May (altrimenti detta Bo Peep, come la bambolina svampita di Toy Story), è una fotografa professionista rassegnata a ritrarre matrimoni altrui e foto di famiglie impomatate.
Mai si sarebbe aspettata di finire, a causa di un equivoco, in mezzo ad una sparatoria. A trarre in salvo lei e il suo minuscolo chihuahua meticcio è un barbutissimo tizio di due metri per un numero non ben precisato di chili, che lei ovviamente non ascolta per nulla, ficcandosi ancora di più nei guai. Così, all’energumeno non rimane altra scelta che ospitare May nel suo covo: un magazzino super protetto a ridosso del porto di New Orleans. Il posto si rivela essere la sede della BSB, Bourbon Street Boys, un’agenzia di sicurezza che collabora con la polizia e vari enti federali. May, senza saperlo, ha fatto saltare la copertura di Ozzie, il ragazzo che l’ha salvata, e ora si trova in pericolo di vita, perché potrebbe riconoscere i criminali su cui la BSB sta indagando.
Sorprendentemente, dopo aver saputo che May è una fotografa, la squadra le offre un lavoro come collaboratrice per gli appostamenti.
May è combattuta, molto. Ma la cifra offerta e, soprattutto, un Ozzie sbarbato e troppo attraente, la convincono ad accettare.
Da qui in avanti, tra allenamenti esilaranti in palestra, e occhiate fugaci ai pettorali del suo salvatore, May dovrà trovare il modo di scampare ai criminali e… alla squadra.
Mi alzo con un sospiro, perché è un terribile fardello essere così eccezionale.
Era da tempo che non leggevo una commedia come questa. Il ritmo di narrazione è veloce, le situazioni si susseguono una dopo l’altra, rendendo impossibile al lettore annoiarsi. May è fantastica: sembra goffa, ma è una combattente feroce, armata di taser e lingua lunga. Ha una forte propensione ad essere melodrammatica, il che mi ha fatto ridere fino alle lacrime anche nella scena più “pericolosa” del libro. Ozzie, dal canto suo, è un duro brontolone solo in apparenza. Non appena i suoi occhi si posano su May, diventa un omino di pastafrolla dolce ed estremamente protettivo. Menzione speciale per i cani: il chihuahua di May, infatti, troverà una fidanzata leggermente fuori taglia, contribuendo a rendere la BSB meno seria di quanto dovrebbe apparire.
L’unico neo che ho trovato nel romanzo sono i tempi un tantino stretti tra conoscenza e innamoramento dei due protagonisti principali.
Se volete passare qualche ora in leggerezza e in compagnia di qualche bella risata, questo è il libro che fa per voi.
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