Tre come i moschettieri. Pericolo, avventura, missioni speciali, a volte senza ritorno.
Eppure loro, i tre legionari, ce l’hanno fatta. Ora hanno fama, denaro, donne, una palestra a Roma in cui insegnano arti marziali. E quando un amico chiede un favore non si può che assecondarlo, anche perché in quanto ex soldati, che hanno vissuto più vite in una sola, perseguono un unico obiettivo: proteggere i deboli.
Per questo Riccardo Gardini, il più irriducibile dei tre, accetta di diventare la guardia del corpo di Elena Verri Pallavicini, avvocato milanese dagli occhi e dal carattere raggelanti. Comincia come un favore l’avventura che diventerà ben presto qualcosa di profondamente diverso, che lo costringerà a guardare al passato e ad affrontare il dolore di una perdita di cui ancora porta le stigmate.
L’avventura che cambierà la sua vita. Per sempre.
Che succede quando metti insieme due personaggi razionali fino all’estremo e aggiungi una dose massiccia di attrazione?
Riccardo Gardini, ex legionario, insegnante di arti marziali e socio dell’agenzia investigativa Falco Nero, viene assegnato alla protezione dell’avvocato Elena Verri Pallavicini da Valerio Corvino, capitano dei ROS e miglior amico della donna. Elena, infatti, è stata contattata da Fabienne Marchon, moglie in fuga di un noto miliardario e presunto delinquente, Luca Godard Zamarri. Pare che la donna abbia scoperto i traffici illeciti del marito, e che possieda importanti documenti in grado di incriminarlo. Zamarri, per recuperare quegli incartamenti, è disposto a tutto, anche ad usare l’avvocato contattato da Fabienne per rintracciare la moglie e impossessarsi della lista che gli ha sottratto.
Elena è all’oscuro delle attività criminali di Zamarri, ma intuisce che questa causa di divorzio non è uguale alle altre quando Valerio le impone la protezione costante di Riccardo. Essendo una donna indipendente, mal sopporta la vicinanza costante del Mastino, come lei lo definisce. Da parte sua, Riccardo è disposto a tutto pur di portare a termine il suo incarico, anche sopportare la freddezza con cui lo tratta quella Miss Inverno rigida come un manico di scopa e calorosa quanto un ghiacciolo. La convivenza forzata, però, comincia lentamente a cambiare le carte in tavola. L’attrazione, dapprima effimera poi sempre più intensa e presente, passa attraverso piccoli particolari, sguardi prima celati, poi palesi, piccoli tocchi, mezze parole. I due, con grande stupore reciproco, si ritrovano invischiati l’uno nell’altra senza più alcuna razionalità. Il pericolo, però, è vicino e tangibile, e Riccardo deve frapporsi tra Elena e gli assassini mandati da Zamarri.
La cosa che più mi è balzata all’occhio leggendo questo secondo volume della serie Legio è la crescita dell’autrice, sia in termine di stesura che di intreccio. La storia ha un sapore deciso, così come sono i caratteri di Riccardo ed Elena, entrambi volitivi e caparbi. Il crescendo della loro attrazione è condotto in modo perfetto, con i giusti tempi e, cosa che apprezzo moltissimo, dettato da piccoli particolari. Un attimo fugace di calore negli occhi di solito freddi di Elena, il viso teso per la preoccupazione di Riccardo, un piccolo contatto tra i corpi che scatena reazioni immediate e fortissime. Un libro ben scritto, con la giusta dose di tensione, drammaticità e commozione. Ho amato la descrizione della scena più drammatica, mi ha fatto tremare il cuore e vivere la forza delle emozioni dei protagonisti. Riccardo è un personaggio molto intenso, che esige la forza di Elena per potersi esprimere nella sua totalità.
Una bellissima lettura; se vi è piaciuto il primo volume di questa serie, state pur certi che il secondo non vi deluderà.
PS: sappiate che Ivan è l’uomo da chiamare quando avete bisogno di aiuto. Non vedo l’ora di leggere cosa combinerà con Sara!
Era troppo arrabbiata per apprezzare il proprio nome su quelle labbra, eppure il suono parve incantarla come il flauto fa col serpente. Si scoprì affascinata, eccitata dalla sfida che gli leggeva negli occhi, e quando un’emozione sensuale e indefinibile le scaldò il ventre, comprese che quell’uomo era una minaccia, non tanto per la forza e la potenza che emanavano da lui, ma per quello sguardo che diceva tutto e sembrava spazzare via buonsenso e freddezza.
Recensione a cura di:
Editing a cura di:
Commenti
Nessun commento ancora.