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Aphrodisias, 53 d.C. Giulia Urgulania per anni ha solcato i mari con la bireme Calypso cercando di dimenticare l’uomo che avrebbe potuto spezzarle il cuore. Adesso non corre più alcun pericolo, perché di lui non le restano che una manciata di ricordi, un tocco, un profumo, un bacio.
La Bestia non ha più nulla del grande guerriero che era un tempo, è soltanto un corpo da gettare nell’arena contro uomini e belve. Nella sofferenza della sua prigionia gli è rimasto solo un incontenibile desiderio di vendetta.
Esistenze divise, cuori spezzati. Eppure qualcosa accadrà in quello stadio affollato di gente, in quella città così lontana da Roma. Giulia comprenderà che le tante miglia percorse e la grande sofferenza che l’ha ferita così profondamente alla fine l’hanno condotta fin lì, dove porterà a termine una difficile missione anche a costo della sua stessa vita.
Ogni volta che leggo un libro della Castellano sono combattuta tra la voglia di finirlo e il bisogno di ritardate la conclusione. Amo le sue storie, i suoi personaggi, la sua Roma antica che vive di nuovo. Questo libro l’ho aspettato e temuto insieme, perché se Raganhar mi è piaciuto da subito, al primo incontro qualche libro fa, Giulia non l’ho mai potuta sopportare dal primo. Eppure, è venuto fuori un personaggio forte, anticonvenzionale, che alla fine del libro sono riuscita ad amare.
La loro storia ti colpisce e ti tiene incollata al libro. Soffri con loro e per loro.
«La sofferenza non si era dileguata, sembrava anzi intensificarsi in un modo più gelido e laido e la solitudine aveva un nome: Raganhar, Raganhar, Raganhar… Mai, neppure per un secondo, aveva potuto dimenticarlo, così come non aveva potuto dimenticare le emozioni provate tra le sue braccia. La lezione era stata durissima.»
Fino all’ultimo ti attanaglia il dubbio che possa non esserci un lieto fine, perché Raganhar e Giulia hanno la testa più dura del marmo del Foro. Il loro rapporto si evolve e cresce con loro, così come l’amore che provano l’uno per l’altra.
Forse questo è il libro più maturo della serie. Lo stile della Castellano è sempre fluido ed elegante, ma più profondo per alcuni aspetti. Ho amato la possibilità di trovare di nuovo tutti i personaggi che amo, come sempre magistralmente giostrati.
«Tu sei parte di noi, un braccio, la mano di un intero organismo. Agisci usando l’intelligenza e l’astuzia, e mi aspetto che il tuo comportamento sia onorevole come noi Romani ti abbiamo insegnato perché, prima di Pollione, ci siamo noi. I tuoi amici.»
Ma più di tutto ho amato il legame di profonda amicizia che lega le donne in tutti i libri, e qui si cementa in modo definitivo. Inoltre, lo scorcio di futuro su Lupo e Valeria mi ha entusiasmata, attendo davvero con ansia questa storia. Non parlerò della trama per non rovinare nessuna sorpresa, ma questo è un romanzo di rinascita e di cambiamento, così come di crescita e maturazione. Sullo sfondo di uno degli Imperi più affascinanti della storia.
Il dramatis personae all’inizio e il glossario in seguito aiutano chi ha dubbi sui personaggi e suoi termini latini e citazioni presenti.
Recensione a cura di:
Editing a cura di:
Qui l’autrice su Feel.
#1 Roma 40 D.C. – Destino d’amore
#2 Roma 42 D.C. – Cuore Nemico
#3 Roma 39 D.C. – Marco Quinto Rufo
(pur essendo il prequel, personalmente ne consiglio la lettura in ‘ordine di uscita’ quindi dopo Roma 42 D.C. *Raff*)
#4 La vendetta del serpente – già Roma 46 D.C. – Vendetta
#5 Il leone di Roma
#6 Il Barbaro di Roma
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