Seguito di Sabbia e sale (qui).
♦ Dreamspinner press – acquistabile qui ♦
Dopo la straordinaria vacanza sull’isola di Wight durante la quale ha trovato l’amore della sua vita, Sam Owens lascia andare Liam Marshall a casa, negli Stati Uniti, a chiudere le questioni in sospeso prima del loro lieto fine. Quando le comunicazioni con Liam si interrompono, Sam comincia a preoccuparsi. Temendo il peggio, ingaggia suo fratello, l’agente della polizia metropolitana inglese Paul Owens, per aiutarlo a trovare il fidanzato e riportarlo a casa sano e salvo in tempo per il matrimonio. Per Paul non è difficile sbrogliare il mistero nella piccola città d’oltreoceano. Paul è bello e apertamente bisessuale, tutte cose che aumentano lo sconforto dell’ispettore che si occupa del caso, Olaf Skandik.
Olaf è un ex-militare che continua a nascondere la propria sessualità anche dopo essere entrato a far parte del dipartimento di polizia. È frustrato, accerchiato dai muri che lui stesso ha eretto, e quando incontra Paul, si domanda se sia arrivato il momento di cambiare. Mentre è alla ricerca di Liam, Paul comincia a indagare anche su Olaf, e presto il lavoro si mescola al piacere, con un pizzico d’amore che potrebbe convincere l’ispettore a creare un futuro insieme con il poliziotto inglese.
∼ Nell’antologia Grand Adventures – acquistabile qui – c’è un racconto con Paul e Olaf di Sabbia e fuoco dal titolo Sabbia e briciole che si svolge dopo la conclusione di questo libro. ∼
in doppia
Premo la tastiera ripetutamente, probabilmente il PC mi si è impallato. Ma non succede nulla. Rimango interdetta davanti alle lettere ferme sul monitor, immobile, persa in uno stato emozionale indefinito.
Il sospetto comincia a farsi strada nella mia subcoscienza ma il cervello si rifiuta di prenderne atto. Mi riscuoto quel tanto che basta per partire alla ricerca di informazioni. E devo arrendermi allo stato delle cose.
A quel punto vengo trascinata in molteplici emozioni: incredulità, delusione, sconcerto… Fino ad arrivare a dirmi “Cat respira… espira… respira… espira…”. Ho contato fino a dieci… e poi sono andata avanti fino a mille.
Arrabbiata io? SI! No! Non si fa così, cara Sue!
Ma andiamo con ordine.
“Sabbia e fuoco” è il secondo capitolo della serie “Sull’isola di Wight” di Sue Brown, affermata scrittrice del genere romance m/m.
In questo libro i protagonisti sono Paul, poliziotto e fratello di Sam (che abbiamo conosciuto nel primo volume) e Olaf, ispettore di polizia non dichiarato.
Sullo sfondo dell’indagine per scoprire chi ha quasi ucciso il cognato di Paul, nasce fra i due uomini un’intesa, emotiva e passionale, che trasformerà un’avventura di qualche notte in un legame sempre più profondo, che li porterà, ognuno a proprio modo, a desiderare ciò che hanno sempre rifiutato: per Olaf essere libero di essere se stesso, per Paul avere un compagno con cui costruire una vita insieme.
Paul, nonostante la giovane età, sa chi è, sa quello che vuole e come ottenerlo. Non si lascia intimorire dalle difficoltà e va per la sua strada, senza farsi condizionare dai pregiudizi o dall’intolleranza.
Olaf, pur costretto a nascondersi al mondo per quello che è veramente, ha trovato il coraggio di afferrare un’opportunità per scoprire dove lo avrebbe portato.
Sinceri, schietti e chiari reciprocamente fin dall’inizio, questo atteggiamento ha permesso loro di darsi una possibilità.
I personaggi sono caratterizzati in modo eccellente e risultano estremamente credibili.
Nonostante la prima parte della storia si sviluppi in un arco temporale ristretto di qualche giorno, l’autrice è riuscita a rendere credibile l’evolversi degli eventi. Gli stessi protagonisti sono stupiti di quanto siano diventati forti i loro sentimenti in così breve tempo.
Quando uscirono dal parcheggio, Paul disse: “Avevo paura che fossi ferito gravemente.”
“Anch’io,” rispose l’uomo. “Non che fossi ferito. Avevo paura di perderti proprio adesso che ti ho trovato.”
Paul deglutì a fatica. “Quindi non sono solo io?”
Skandik allungò una mano per stringergli la coscia. “Non sei solo tu.”
L’eccellente capacità narrativa ha consentito di entrare in sintonia con entrambi i protagonisti, nonostante la narrazione avvenga con il singolo pov. E a mio avviso, queste sono le capacità che definiscono una scrittrice come tale.
È stato bello anche ritrovare Sam e Liam, sempre innamorati più che mai, insieme a tutta la famiglia Owens.
Insomma, ho adorato questo libro.
Fino a quando… fino a quando non sono arrivata alla fine e… da qui possiamo tornare all’inizio di questa recensione.
Ora, partiamo dal presupposto che considero le opere di Sue Brown molto valide, capace di emozionarti e farti battere il cuore. E consideriamo anche il presupposto che non ho nulla in contrario con i finali aperti o sospesi, o come preferite chiamarli.
Ma…
E si, qui c’è un MA bello grosso, maiuscolo, grassetto, sottolineato ed evidenziato.
MA non puoi sfilarmi il libro dalle mani mentre lo sto leggendo.
Perché è questa la sensazione che ho avuto all’ultima pagina.
Non condivido il momento narrativo in cui l’autrice ha deciso di terminare la storia. La fine sembra più un’interruzione che una sospensione. A mio avviso era meglio fermarsi o poco prima o poco dopo.
Sicuramente nel terzo volume della serie la Brown terminerà di raccontarci di Paul e Olaf, troppe cose sono ancora sospese, ma considerato che comunque sarà un libro che parlerà di una nuova coppia, ritengo che loro meritassero un loro spazio fino alla fine.
Quindi, una volta sbollita la delusione, ho deciso di togliere mezzo punto alla valutazione finale personale.
Il libro ovviamente lo consiglio e merita senza ombra di dubbio di essere letto.
Il giorno del matrimonio si avvicina per Sam e Liam, stanno sistemando le ultime cose e Liam è tornato in America per lasciare l’appartamento prima di iniziare la sua nuova vita in Inghilterra.
Il viaggio doveva essere breve ma a un certo punto Liam non dà più notizie e Sam, spaventato, si rivolge a suo fratello Paul, poliziotto, il quale decide di partire con lui per gli USA nella speranza di capire cosa possa essere successo.
Dopo aver scoperto che l’auto noleggiata da Liam non è mai tornata in sede, si recano alla stazione di polizia dove conoscono Olaf Skandik, poliziotto burbero, da cui in seguito vengono informati che c’è stato un incidente automobilistico dove sono state coinvolte due persone. Due uomini senza nome, uno purtroppo deceduto, l’altro ricoverato: devono andare a fare il riconoscimento per vedere se uno di loro è Liam… Fortunatamente l’uomo in obitorio non è Liam, che è ricoverato all’ospedale, malconcio ma vivo.
Sam ovviamente, una volta accanto al suo uomo non lo vuole lasciare e Paul, lasciato da solo, decide di conoscere meglio Olaf.
Olaf non è dichiarato: è un ex marine, quindi il famoso Don’t ask, don’t tell (tranne che nei riguardi della sua famiglia che pur non accettando, sa) continua a seguirlo fedelmente. Al contrario, Paul è un bisessuale dichiarato, proviene da una famiglia che lo accetta pienamente e nemmeno sul lavoro il suo orientamento sessuale gli crea seccature quindi non capisce appieno i problemi di Olaf ma… poco importa, complice il ritorno a casa a breve, e quindi la distanza, tra loro due sarà solo “una botta e via”, giusto?
Sam e Liam tornati a casa proseguono con i preparativi e invitano Olaf al matrimonio, perchè Sam percepisce l’interesse di suo fratello verso il poliziotto, come sente che anche Olaf prova qualcosa per Paul: devono solo dirselo, e quale momento migliore se non a un matrimonio con la sua pazza famiglia?
“La maggior parte dei poliziotti gay si trova ancora a Narnia. Sono nascosti così in fondo all’armadio che non sanno nemmeno più dov’è la maniglia. L’unica ragione per cui a me va così bene è che me la faccio anche con le donne.”
“E che non te ne frega un cazzo.”
“E quello.” Mangiò i pancake. “Non che possiamo farci qualcosa.”
“Vuoi dire che non vuoi fartelo fino allo sfinimento?”
“Ma l’hai visto? Certo che voglio farmelo fino allo sfinimento! Ma non sono idiota, Sam. Non ho intenzione di intrattenere alcun tipo di relazione con un tizio che vive dall’altra parte del mondo. Quanto stupido credi che sia?” Non si sentì volare una mosca nel silenzio che seguì. “C’è un modo per rettificare quel che ho appena detto?”
Quando Paul e Olaf si rivedono nei giorni precedenti al matrimonio, capiscono che fra di loro c’è un sentimento profondo che non si è esaurito con il tempo e la distanza, vivono dei giorni felici e Olaf si rende conto di come potrebbe essere ma… è confuso, nonostante la felicità è confuso: deve lasciare tutto quello che conosce, la famiglia, il lavoro per un posto nuovo? Il timore per queste scelte da fare è tanto, Paul ci mette anche lo zampino e…
Ma no, no, no e no! Non si fa così! Presumo, e spero, che nel prossimo romanzo ci sia la risposta definitiva ai dubbi di Olaf, oltre che la risposta alla domanda di Paul.
Sue Brown riesce a conquistarti pagina dopo pagina, i suoi personaggi seducono il lettore, le battute tra i fratelli di Sam sono un qualcosa di divertente e tutti i personaggi si amalgamano perfettamente fra loro.
Paul e Olaf sono bellissimi, entrano sottopelle e si percepisce la paura di entrambi a lasciarsi andare a un qualcosa di nuovo: per uno l’amore, e per l’altro vivere apertamente la sua sessualità e anche l’amore, lasciare la sicurezza di un posto conosciuto per l’ignoto.
Vincerà l’amore o la paura?
Consigliato!
Per entrambi i recensori:
Nell’antologia Grand Adventures – acquistabile qui – c’è un racconto con Paul e Olaf di Sabbia e fuoco dal titolo Sabbia e briciole che si svolge dopo la conclusione di questo libro.
QC
Commenti
Nessun commento ancora.