L’amore illumina anche l’anima più nera.
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Stefano Marino è un uomo d’onore, un boss della mafia della costa occidentale che si reca a est ad attendere la morte di un patriarca della famiglia. Tutti i pesci grossi si sono riuniti – perché naturalmente gli squali si mettono a girare quando sentono l’odore del sangue nell’acqua – ma è qualcuno di nuovo che attira l’attenzione di Stefano.
Silvio Spadaro, “il Barracuda”, è il protetto ed erede del consigliere Gianbattista Falchi, ormai ritirato, ed egli stesso un uomo d’onore a tutti gli effetti. Nel sottobosco delle famiglie, essere gay è un crimine per cui si merita la morte, ma al giovane killer le regole non sono mai importate molto. Gli unici ordini che segue sono quelli di Battista, sia quando è a caccia sia quando è nel suo letto.
Ma Silvio ha dei bisogni a cui Battista non può provvedere, e ha posato i suoi occhi neri su Stefano, costringendolo a confrontarsi con istinti che ha passato tutta la vita a soffocare. Per quanto Stefano cerchi di resistere, quando la mafia russa invade il suo territorio e lo costringe a cercare aiuto, il prezzo chiesto da Gianbattista lo porta a faccia a faccia con Silvio e i suoi desideri più nascosti.
Elementi del Gay Romance? Presenti! Elementi del Dark Romance? Presenti! Elementi del Mafia Romance? Presenti!
Cliché? Assenti! Luoghi comuni? Assenti! Noia? Assente!
E sono soddisfazioni! Finalmente un racconto che rispecchia i generi in cui è inserito senza cadere nella banalità, nell’ovvietà e nella convenzionalità.
I protagonisti sono due uomini, Stefano e Silvio, facenti parte di famiglie mafiose in attesa di conquistare il posto che sta per lasciare vacante un Boss, prossimo alla morte.
Fra gli uomini d’onore essere gay è un peccato che assolutamente non può essere perdonato. Silvio è il giovane protetto di Gianbattista Falchi, tacciato da tutti di essere gay, ma ormai in pensione e quindi il fattore omosessualità nel suo caso viene posto in secondo piano. Per Stefano invece è una macchia che non può comparire né su di lui, né sulla sua famiglia, né su sua moglie.
Il primo incontro tra i due è alquanto strano: Stefano nota questo ragazzo bello come un adone ma di una femminilità e una grazia assurda, cose che vanno in conflitto con la sua rinomata indole di killer. La contraddizione lo attira tanto quanto gli occhi così neri e profondi del bel Barracuda.
In seguito, Silvio si recherà nelle stanze di Stefano, e lì succede qualcosa. Ciò a cui mi sto riferendo è descritto in modo a dir poco sublime: la situazione è alquanto “pericolosa”, ma grazie all’attenzione maniacale per i dettagli dell’autore riusciamo addirittura a comprendere non solo il punto di vista di Stefano, ma anche quello di Silvio. Mi rendo conto che detta così vi suonerà confusa come affermazione, diciamo che vi ritroverete in un gioco in cui le emozioni saranno talmente forti da non riuscir più distinguere il bene dal male, il giusto dall’errore, la vittima dal carnefice.
Questo racconto mi ha così coinvolto che mi sento di poter dire una cosa: non ho mai letto nulla in cui abbia ritrovato una cura così estrema per i particolari e per i dettagli. Niente è lasciato al caso: ogni frase, ogni pensiero, ogni atteggiamento è frutto di una scelta ben precisa che è funzionale alla storia e che ci ammalierà dall’inizio alla fine.
Spesso nei mafia romance, ma anche negli erotici, chi è vittima di un contatto “poco amichevole” è dipinto come sottomesso o soggiogato a colui che gli ha fatto del male. In questo caso invece entrambi i protagonisti sono forti e per nulla piegati alla volontà dell’altro, anzi! Ci troviamo di fronte a due persone che finalmente, anzi lo scrivo meglio: FINALMENTE, descrivono la sottomissione sessuale in un modo che spesso non viene percepito. Chi compie l’atto è vittima di un desiderio fuori controllo, chi lo subisce invece è colui che il controllo lo detiene (ed è proprio qui che il fattore dettagli entra in gioco), non della situazione in sé, ma delle sue emozioni, del suo corpo e della sua mente.
«Non temere. Non metterò in discussione la tua mascolinità,… Al contrario di quella che è la credenza popolare, noi deviati facciamo ben altro che reclutare i riluttanti.»
Nuovi scenari mafiosi si stanno affacciando all’orizzonte e Stefano deve costruire una rete di alleati per prendere il posto che desidera, per diventare il Boss e salire in cima al potere. L’aiuto che cerca gli verrà dato da Giambattista, protettore proprio di Silvio. I tre si ritroveranno insieme per qualche giorno e qui il desiderio tra Silvio e Stefano crescerà, senza però purtroppo essere consumato. Stefano non può in alcun modo oltraggiare il mafioso più anziano. Che fatica però, per lui, per Silvio e per chiunque si ritroverà a leggere quelle pagine!
Assisteremo dunque a un qualcosa che raramente si vede nei mafia romance. Curiosi, vero? Ebbene questa “novità” sono le trame politiche attorno alle quali ruotano tutte le lotte delle Famiglie. Sembra incredibile! Sempre sangue, sangue e ancora sangue e mai nessuno che ci spieghi cosa ci sia dietro! Sicuramente nel prossimo capitolo della serie ne scorrerà altro, di sangue, anche perché questo primo romanzo funge solo da preparazione del campo di battaglia, ma l’assenza per il momento, di questo fattore, è sintomo per me di grande intelligenza da parte dell’autore.
Che aggiungere ancora? Purtroppo non molto, il libro è molto breve, è più un racconto.
Il rapporto tra Stefano e Silvio è solo accennato, accarezzato quasi. Riusciamo a entrare in empatia con questi due personaggi senza però scoprire granché di loro. Si comprende che qualcosa di forte sta per nascere, o forse è già nato, ma molte carte non solo non sono state scoperte, non sono proprio state messe in tavola.
Un’ultima cosa posso ancora aggiungerla: le basi di Dark Soul sono davvero solide, non ci resta che attendere il secondo capitolo per vedere se possiamo “uscire di testa” ancora di più per questi due uomini che tanto, seppur con pochissimo, mi hanno fatto battere il cuore.
«Tutti i paradisi hanno dei cancelli,» disse Falchi. «Viene da chiedersi perché Dio abbia creato il Paradiso con un’uscita se non si fosse aspettato di doverla usare prima o poi.»
Recensione a cura di:
Editing:
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