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Chi l’avrebbe mai detto che andare a letto con il nemico potesse rivelarsi così divertente?
Non so se quella sveltina sia stata una buona idea.
Beh, no. A posteriori, probabilmente no.
In mia difesa, ero appena tornata a vivere con i miei nonni, avevo perso il lavoro dei miei sogni e il mio appuntamento Tinder mi aveva dato buca. Era come se la vita avesse deciso di scrivermi “SFIGATA” a lettere cubitali sulla fronte.
E così, quando il tipo dietro il bancone ha iniziato a lanciarmi quel tipo di occhiate… sapete, quelle che promettono che ti farà urlare il suo nome fino al mattino? Aggiungeteci poi che ha quella giusta barbetta sulla mascella squadrata, i bicipiti ben visibili sotto la maglietta e il sorriso impertinente di uno bravo a letto… quando ti lancia quelle occhiate, non pensi proprio alle possibili amicizie in comune. Salti su e inizi a cavalcare!
E a cavalcare parecchio. In tutti i sensi.
Okay, ammetto di non essere fiera di quello che ho fatto e di aver agito d’impulso, ma quando ho capito chi fosse davvero il barista, me ne stavo già innamorando.
Parto subito col dire che Piper Rayne sono in realtà due autrici straniere, non alle prime armi, che si sono cimentate in un progetto romance che promette bene. Ogni libro è autoconclusivo e nel primo, “Il fascino del barista”, uscito lo scorso marzo in Italia grazie alla Triskell Edizioni, i protagonisti sono Whitney e Cole. Nei prossimi conosceremo meglio le amiche di Whitney, che in questo volume abbiamo avuto modo di apprezzare come personaggi secondari, si tratta di Lennon e Tahlia.
Whitney Knight ha venticinque anni, ha perso il lavoro dei suoi sogni a causa di un errore di valutazione non da poco (mai innamorarsi di qualcuno con cui condividi l’ufficio), è senza un soldo, ed è dovuta tornare a vivere dai suoi nonni, a San Francisco.
Insomma, ha toccato il fondo. Una sera, sola in un bar e quasi per disperazione, si collega a Tinder e decide di provare a capire come funziona.
Sarà l’alcool, o forse il disastro di vita con cui mi ritrovo, ma al momento farsi dare una bella ripassata da uno sconosciuto senza che nessuno dei due finga di volere qualcosa di più mi pare un’idea fantastica.
E quindi inizio a far scorrere le foto. E scorro. E scorro.
Alla fine uno dei ragazzi più carini tra quelli che ho visto mi manda la foto del suo uccello.
È così che ci si presenta?
Ma, a giudicare dalla foto, è proprio ben equipaggiato.
Cerchiamo di non escludere a priori il fatto che la foto di un uccello possa mettere due persone insieme.
Lui le propone di andare a casa sua, ma per Whitney è la prima volta con un approccio di questo genere, perciò suggerisce di trovarsi prima a bere qualcosa insieme nel bar dove si è appena fermata, il Thirsty Monk. Ed è a quel punto che il destino mette le carte sul tavolo.
Ho bisogno di un altro shot di coraggio liquido prima che questo tipo arrivi. Alzo lo sguardo per ordinare un altro drink, aspettandomi di vedere la bionda carina che mi ha servito da bere per tutta la sera; invece incontro un paio di occhi color nocciola e lunghe ciglia scure. Appartengono a un ragazzo i cui lineamenti farebbero ingelosire qualsiasi modello. Un’analisi più approfondita mi conferma che anche il corpo non è da meno. I muscoli gli esplodono sotto la maglietta, i pettorali e gli addominali sono ben visibili sotto il tessuto. Lo sguardo torna veloce sul viso; lui fa un sorrisetto e, da come gli brillano gli occhi, sembra ben consapevole di essere decisamente sexy.
Il barista si chiama Cole e comincia a flirtare un po’ con lei, che non disdegna per nulla, il tempo passa e dopo un po’ Whitney si rende conto che il suo appuntamento per una ripassata è in ritardo, apre l’applicazione, trova un nuovo messaggio…
“Leccafiche69: Non vengo. Scusa, volevo una che non faceva la difficile.”
Arrossisco per la rabbia mentre gli scrivo una risposta veloce che potrebbe essere, anzi è, decisamente alimentata dall’alcol.
“Ironika: Certo, trenta minuti di conversazione sono dei preliminari troppo lunghi, capisco. Fanculo a te e al tuo analfabetismo. Si dice “facesse”, imbecille.”
Ecco fatto. Ben gli sta. Imbronciata, lascio cadere il cellulare nella borsa.
«Tutto okay?» domanda Cole, prendendo di nuovo posto accanto a me.
Faccio un sospiro. «Sì, ho appena scoperto che Leccafiche non viene più.»
Manca poco che Cole spunti fuori il sorso che ha appena bevuto dal suo bicchiere; tossisce un paio di volte prima di riuscire a riprendersi del tutto. «Che cos’hai detto?»
«Stavo aspettando un tipo conosciuto su Tinder, ma mi ha appena scaricata. A quanto pare era troppo impegnativo bere qualcosa con me prima di portarmi nel suo appartamento per scopare.» Rigiro il bicchiere tra le mani.
«Vai a caccia di tipi su Tinder?» Si deve tenere la pancia per le troppe risate. Mi piace il suo viso quando ride, attorno agli occhi compaiono delle piccole rughe e mette in bella mostra i denti perfetti. Ma a parte questo, è irritante.
«Non fa poi così ridere.» Sarà pure sexy, ma in questo momento mi fa venire i nervi.
«Beh, sì, in realtà. Perché mai una donna come te dovrebbe ridursi a cercare qualcuno da scopare su un’app per incontri?»
Il modo in cui la parola “scopare” gli esce dalle labbra fa contrarre tutte le mie parti femminili e mi fa sperare che sia un invito.
Indovinate un po’ come va a finire?
Esattamente!
Ma le cose non sono mai facili, e soprattutto le apparenze ingannano. Il giorno dopo Whitney si sveglia nell’appartamento del fascinoso barista ma, a causa dei postumi della sbronza, ricorda ben poco della notte appena passata, e decide di buttarsela dietro le spalle. Cole, però, non è solo un barman qualsiasi a cui non lasciare il proprio numero di telefono. Perché quando il destino decide di mettere due persone una sulla strada dell’altra, non c’è “vibratore dimenticato a casa di qualcuno” che tenga (per capire di cosa parlo, dovete leggere il libro, lo so, sono una pessima persona hehe).
La scrittura delle autrici è fluida e divertente, la storia carina, senza incredibili colpi di scena, ma davvero gradevole. Un libro che si legge tutto d’un fiato e che a tratti risveglia zone decisamente a sud.
Infatti in questo primo volume, ve lo ricordo, autoconclusivo, il vero plus è il protagonista maschile, Cole, che vi assicuro è tutto, fuorché “solo” un barista.
La storia di Whitney e Cole si apre e si chiude con “Il fascino del barista”, ma il finale spalanca le porte per la protagonista del prossimo volume della serie, e per il suo boxer, tutto da scoprire.
Recensione a cura di:
Editing:
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