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Nel posto da cui viene Bo Marchand, gli uomini gay sono scapoli impenitenti che non hanno mai trovato la donna giusta. Adesso, però, Bo è un affermato viticoltore della costa centrale della California, ha l’intera famiglia arrivata dalla Georgia da mantenere e l’unica cosa che desidera davvero è l’affascinante e misterioso Jeremy Aames.
Il vigneto di Jeremy è minacciato dalla concorrenza di Ernest Ottersen, il viticoltore vorace che sembra essere a conoscenza dei suoi segreti di miscelazione e che riesce a soffiargli tutti i clienti. Bo cerca di aiutare Jeremy, arrivando al punto di fornirgli un alibi quando Ottersen viene ritrovato morto nella sua sala degustazione. Presto diventa chiaro che Jeremy non è chi dice di essere, e Bo deve decidere se vale la pena buttare all’aria la sua vita ordinata per un uomo che sembra non fidarsi di nessuno.
Mentre si scopre che gli integerrimi viticoltori della zona coltivano anche una natura dissoluta, la lista dei possibili colpevoli si assottiglia, fino a lasciare soltanto Jeremy. Quando Jeremy viene rapito, Bo dovrà decidere se saltare sul suo cavallo bianco e salvarlo oppure tornare a rinchiudersi nel suo armadio dorato.
“[…] faremmo meglio a parlare con l’FBI prima di provare a risolvere l’omicidio del viticoltore.”
“Il viticoltore vorace?” chiese Jeremy con un piccolo sorriso.
“Di che diavolo state parlando?” chiese O’Hara.
“Il caso del vignaiolo vorace” è il secondo romanzo della serie I misteri di Middlemark, ma può essere considerato come una storia a sé stante e non necessita della lettura del primo volume per essere compreso.
I protagonisti di questa nuova misteriosa avventura sono Bo e Jeremy, due viticoltori della California, due uomini molto diversi e fortemente attratti l’uno dall’altro.
Bo è il classico bravo ragazzo del sud, devoto alla famiglia, con rigidi principi da rispettare e una schiera di parenti alle spalle che in realtà non sanno nulla di lui e di ciò che desidera davvero nella sua vita. Bo è gay, sa di esserlo, ma non ha mai pensato di dichiararsi; primo, per non dover affrontare una famiglia conservatrice come la sua e, secondo, perché non ha mai trovato un uomo che valesse lo sforzo.
Jeremy è giovane, bellissimo, carismatico e ricco di talento. Si è trasferito da poco nella zona e subito ha avuto grande successo per la sua notevole capacità di produrre vini di qualità eccellente. Jeremy, però, non è solo un bel faccino, sotto la superficie nasconde segreti che possono mettere in pericolo lui stesso e le persone che gli stanno accanto, e che causeranno non pochi problemi.
“Il mio Pinocchio…”
La storia viaggia su diverse corsie che avanzano intrecciandosi: la relazione sentimentale tra Bo e Jeremy, che diviene sempre più profonda e sempre più coinvolgente, i numerosi problemi che Jeremy deve risolvere per tentare di risollevare la sua azienda presa di mira e quasi portata al fallimento, il passato di Jeremy che incombe sulle teste dei protagonisti come una scure.
Senza Bo, Jeremy sarebbe già affondato; è il viticoltore del sud che lo sprona e lo aiuta, mettendo in atto ogni sorta di stratagemma per risollevare non solo l’azienda ma anche il morale dell’uomo che ama. Jeremy è consapevole di tutti gli sforzi di Bo e gli è enormemente grato per ciò che sta facendo, vorrebbe crogiolarsi nell’amore che c’è tra loro, ma sa di dover tenere gli occhi aperti perché, a ogni minuto che passa, il pericolo è sempre più vicino.
La storia è molto carina e il desiderio di scoprire ogni più sordido dettaglio tiene il lettore incollato alle pagine. Purtroppo, verso la fine, ci sono aspetti più fantasiosi che reali: la sorprendente capacità di due uomini comuni di risolvere casi di omicidio, la propensione delle forze dell’ordine a lasciarli agire indisturbati, la mancanza di organizzazione di un clan criminale, il repentino cambio di direzione di una famiglia che non ha mai dimostrato cedimenti nelle sue considerazioni.
La lettura è scorrevole, i personaggi sono piacevoli, il contesto è ben articolato e arricchito da particolari. Peccato per quella piccola caduta sul finale.
Recensione a cura di:
Editing:
Qui la recensione del primo romanzo della serie: “Il caso dello studioso seducente” .
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