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La magia nera ha una pessima reputazione. Fidatevi di me. Quando le persone mi vedono, non vedono Cisco Suarez, vedono un farabutto. Un incantatore di ombre. Un fuorilegge della magia nera.
Magari hanno ragione. Magari tutto quello che tocco appassisce e muore. Ma questo non dà il diritto a un team SWAT di entrare nel mio rifugio con le armi spianate.
Da non crederci. Qualche danno collaterale al municipio e di colpo ti ritrovi a essere il nemico pubblico numero uno.
Ma ora anch’io mi sono dato un po’ alla politica. Ho persino il mio poster da ricercato. Quiz a sorpresa: chi è più pericoloso? Un mago cospiratore, un elementale vulcanico o un politico corrotto di Miami?
La risposta potrebbe sorprendervi perché neanch’io me la aspettavo.
È divertente Cisco Suarez: è sicuramente un personaggio ben riuscito, ironico, in parte anche un po’ gradasso nel suo considerarsi potente, ma allo stesso tempo capace di farsi cogliere alla sprovvista e ficcarsi nei guai più impensati.
Anche se apparentemente sbruffone, lo vediamo spesso sopportare di buon grado sfortune e eventi inspiegabili che lo circondano e accettare anche le sue sconfitte.
Era molto lontano dall’essere come nuovo, ma faceva il suo mestiere. Inoltre, mi piacevano le sue stranezze. Dopo aver girato a sinistra, l’indicatore della freccia non si spense, neanche quando rimossi il comando manualmente. E va bene, forse era riduttivo parlare di stranezze. Forse, mi sono dimenticato di specificare che il mio pick-up era, tecnicamente, infestato.
È uno di quei libri che attrae dalla trama perché, giocando sull’ironia, porta una ventata di freschezza, e non si può non considerare geniale il contrasto tra i temi creepy di morti, zombie e forze più o meno oscure di ispirazione palesemente horror con una narrazione che non diventa mai troppo sanguinaria o cupa perché alleggerita dall’umorismo.
Anche in questo terzo romanzo della serie non mancano l’azione e le cose da scoprire, perché Cisco evidentemente ha ancora molte cose in sospeso, quindi sicuramente è un libro che non lascia tempo alla noia.
Conosciamo le creature fatate e capiamo ancora un po’ di più il mondo che lo circonda, in cui quello che si vede non è che una minima parte, ma entriamo ancora un altro po’ nella vita privata del passato di Cisco, fonte, forse, più di problemi che altro…
Ma va sottolineato che come nei precedenti, la leggerezza diventa anche un po’ superficialità, in un testo che scorre come un film ma non approfondisce i personaggi – pur definendo protagonisti e antagonisti con rapide e efficaci pennellate tali da farli emergere dalle pagine – che diverte ma non è indimenticabile.
Recensione a cura di:
Editing a cura di:
devo spicciarmi a recuperarlo, adoro Cisco!