Dieci anni fa l’umanità ha perso la guerra per la sopravvivenza.
Ora zombie intelligenti governano la Terra. I sopravvissuti vivono in un mondo pericoloso sull’orlo dell’estinzione e nutrono i non morti con la carne di persone clonate: il tankbread.
Un fuorilegge deve intraprendere un viaggio nelle terre desolate dell’Australia, facendosi strada nel cuore dell’apocalisse alla disperata ricerca di un modo per salvare gli ultimi esseri umani e distruggere la minaccia dei non morti.
La sua unica compagna è una ragazza con un segreto straordinario. Il suo nome è Else. Ed è tankbread.
In un mondo post apocalittico, gli esseri umani sopravvivono cercando di non diventare cibo per gli zombi, chiamati “evol”, e offrendo loro in sacrifico persone clonate, i tankbread appunto, per sfamare il nemico e controllarlo. La terra è diventata un mondo crudo, oscuro e pericoloso, dove la gente cerca di resistere, giorno dopo giorno, con il poco o niente che ha a disposizione. In mezzo alla devastazione, alla paura e al terrore, un uomo e una tankbread si ritrovano a intraprendere un viaggio con uno scopo che si rivelerà ben diverso dall’obbiettivo finale da raggiungere.
Questo libro ha attirato la mia attenzione perché dalla trama sembrava proprio appartenere alla categoria dei distopici che piacciono a me. E infatti, di base, la storia era potenzialmente molto interessante e poteva offrire diversi spunti originali, ma a mio avviso l’autore non è riuscito a svilupparla in modo adeguatamente coinvolgente e stimolante.
Ci sono tempistiche che fanno perdere il lettore, a volte rallentando troppo l’evolversi della storia, a volte inciampando in azioni ripetitive senza alcuna motivazione sostanziale.
Per la maggior parte del libro ci troviamo davanti una narrazione dei fatti senza un approfondimento emotivo dei personaggi, per me un aspetto essenziale. Questo purtroppo non mi ha permesso di sentirmi pienamente coinvolta nella storia e ha ovviamente influito sul mio giudizio.
Il finale l’ho trovato affrettato e improvvisato, in poche parole deludente. Inoltre sono presenti piccoli refusi che, sia pur non inficiando la lettura, risultano fastidiosi.
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