♦ Traduzione a cura di Sara Benatti
Quixote Translations, acquistabile qui ♦
Shawn è alla deriva. Laureato da poco, è incastrato con un lavoro senza sbocco che copre a malapena le spese. La sua ragazza lo ha mollato, i suoi amici si sono trasferiti, e lui è ancora a Plymouth… e la sua vita non sta andando da nessuna parte.
Jude è uno studente che vive nella stessa casa. Orgogliosamente gay, è tutto quello da cui Shawn fugge sin dalla pubertà. Quando scopre che Jude lavora come cam boy, Shawn non può resistere all’impulso di guardare uno dei suoi spettacoli. Gli fa desiderare cose che lo spaventano, ma il modo in cui ne è affascinato lo costringe ad affrontare la sua attrazione per Jude.
Desiderando esplorare il suo lato bi-curioso, Shawn suggerisce di fare uno spettacolo insieme. Jude accetta, e le cose si fanno complicate – e kinky – molto in fretta. Ma Jude non ha intenzione di farsi coinvolgere da qualcuno che se ne sta rintanato così a fondo nell’armadio. Se Shawn vuole ottenere quello che desidera, deve trovare il coraggio di smetterla di nascondersi anche a se stesso, e di essere onesto su chi è davvero.
Ogni volta che leggo un romanzo di Jay Northcote, ancora prima di iniziare so che mi piacerà: per il suo stile di scrittura pulito e diretto, per il modo in cui presenta personaggi più complessi di quanto non appaiano in superficie, per le storie ben costruite che si mantengono legate alla realtà persino nei momenti più romantici, quando qualche altro autore sarebbe tentato di prendere la strada dell’esagerazione e delle piogge di cuori che sommergono ogni cosa. Jay Northcote scrive bene e la serie Housemates ne è la riprova: storie di ragazzi normalissimi, ma mai banali, che studiano o lavorano, e si innamorano.
Shawn, coinquilino di Jez e Mac del primo libro della serie e di Dev del secondo, è bloccato in una sorta di limbo apatico, senza sapere cosa fare della sua vita adesso che ha terminato gli studi. Scoprire che Jude, un altro dei suoi coinquilini, fa il cam boy per mantenersi lo scombussola al punto che, dopo aver guardato uno dei suoi spettacoli, tutto ciò che pensava di sapere di se stesso viene messo in discussione.
La sua percezione di se stesso era distorta, come in uno specchio deformante che gli mostrasse un riflesso che lui non riusciva a riconoscere.
Farmi una sega per un maschio non mi rende gay.
Si lanciò un’occhiataccia nello specchio appannato del bagno. Non sembrava diverso. Non c’era bisogno che il mondo lo sapesse.
Jude è sicuro di sé, non si vergogna di ciò che fa e non ha nessuna intenzione di nascondersi per un altro ragazzo. Quando Shawn gli chiede di partecipare a uno dei suoi spettacoli, però, non immagina che accettare lo colpirà tanto nel profondo: i loro reciproci bisogni si incastrano talmente alla perfezione che sono impossibili da ignorare, la chimica tanto potente da sconvolgerli entrambi.
«Mi dispiace se ti ho fatto star male.»
Jude sospirò. «Non è stata una gran cosa. Capisco che tu non sia ancora pronto a uscire allo scoperto con nessun altro, e Jez ti ha praticamente messo all’angolo quando non eri preparato.» Fece una pausa. «Però ha fatto male, non ho intenzione di mentirti. Voglio dire… lo so che stiamo solo facendo cose per la webcam e che non significa nulla, ma è per questo che di solito cerco di non farmi coinvolgere con i ragazzi che non sono ancora dichiarati. Non è mai bello sentirsi negare, soprattutto quando lo fai sembrare come se ci fosse qualcosa di sbagliato nel fatto che a qualcuno piace l’uccello. Quello dovresti davvero smettere di farlo.»
«Già. Cazzo.» Si sentiva davvero uno stronzo, ma sapeva che se l’era meritato. «Cercherò di non farlo più.»
Guardarsi porta a volersi, volersi a toccarsi, toccarsi a desiderarsi in modi ben più complessi. Ma Shawn non è pronto a dichiararsi bisessuale al mondo e Jude non vuole mentire e nascondersi, soprattutto davanti ai loro coinquilini.
Il gruppo di ragazzi è piuttosto presente in questo libro ed è bello ritrovarli, soprattutto Jez e Mac, ancora innamoratissimi e impegnati nelle loro sfide ai videogiochi.
Mac aveva bloccato le mani di Jez e stava cercando di avere l’aria arrabbiata mentre l’altro continuava a ridere e contorcersi. «Sei un cazzone,» ringhiò.
«Sì. Ma sono il tuo cazzone.»
L’espressione di Mac si ammorbidì ancora di più. «Meno male che ti amo.»
La tensione sessuale tra di loro era praticamente tangibile, proprio come l’affetto. Quello aprì una voragine di struggimento nel petto di Jude, come una chiave che avesse sbloccato una porta, chiusa da lungo tempo. Doveva essere bello avere una relazione del genere; era evidente che erano pazzi l’uno dell’altro.
Jez fece a Mac un sorriso lascivo. «Portami di sopra e rimedio.»
L’atmosfera di sensualità che domina negli spettacoli per la webcam si insinua in tutte le interazioni tra i due protagonisti, rendendo questo forse il più erotico dei libri della serie: l’autore gestisce ognuna delle scene in modo perfetto, dipingendo dei personaggi molto genuini nei loro bisogni e sinceri nei timori, due ragazzi che hanno paura di soffrire ma trovano il coraggio di mostrarsi per quello che sono e buttarsi l’uno tra le braccia dell’altro (bellissima in questo senso la scena nel corridoio del locale, in cui noi lettori siamo spettatori insieme agli altri personaggi presenti).
«Oh no, non se ne parla,» disse immediatamente Jude, prendendogli il braccio e tirandoglielo dietro la schiena. «Quello è mio.»
E con quelle parole tutta la tensione ritornò, ma nel senso buono. Sfrigolava come se fosse elettricità statica, facendogli fremere la pelle e pulsare l’uccello. La presa di Jude sul suo polso era stretta come una punizione, e perfetta. «Per favore,» disse rauco.
«Per favore cosa?» La voce di Jude era liscia come la seta. «Dimmi cosa vuoi che ti faccia.»
Shawn deglutì, consapevole che centinaia di estranei lo stavano guardando. Si sentiva sfrenato, disperato, con un tocco di vergogna per il fatto di essere così bisognoso. Ma la vergogna era come combustibile per le fiamme della sua eccitazione.
«Legami, così non posso toccarmi. Poi fallo tu per me. Toccami l’uccello. Fammi venire.»
Posso solo consigliarvi caldamente questo romanzo, l’intera serie se ancora non la conoscete, nella speranza di poter leggere presto anche il quinto libro, Starting from Scratch.
Recensione:
Editing:
Commenti
Nessun commento ancora.