♦ Traduzione a cura di Ilaria D’Alimonte
Patricia Logan, acquistabile qui ♦
Se fuggire da un sicario non fosse stato abbastanza spaventoso, adesso nella vita dell’agente dell’ATF Thayne Wolfe c’è una nuova sfida che potrebbe essere persino più pericolosa della precedente: capire come riuscire a lavorare con il suo nuovo partner, un affascinante ex Marine che sembra provarci gusto a sfidare la morte.
Jarrett Evans non si ferma mai troppo a lungo in nessun posto, ed essere incatenato a una scrivania a svolgere un lavoro d’ufficio non è la sua idea di divertimento. Il suo amante nonché nuovo partner all’ATF sembra voler sabotare ogni suo tentativo di spassarsela, e soprattutto limitare il suo bisogno di saltar giù da edifici alti dieci piani.
Quando il loro capo li spedisce a San Diego per indagare su un crimine connesso al mondo delle esplosioni pirotecniche, immagina che in questo modo Jarrett non potrà far del male a nessuno, tantomeno a se stesso. Ma la verità è che il pericolo, gli intrighi e il dubbio passato dell’ex Marine paiono seguire gli uomini ovunque essi vadano.
Da una base Marine al confine con il Messico a un’esplosione nella Chinatown losangelina, i due non sono preparati a miliziani seriamente incazzati, a un ex amante molto sexy e ad altri tizi che li vogliono morti.
Thayne arrivò in cima alle scale e sbirciò fuori dalla porta che conduceva al tetto, in tempo per vedere quel pazzo del suo collega che si lanciava nel vuoto. Nei dieci secondi che gli ci vollero per registrare il fatto che Evans si era infilato un’imbracatura da arrampicata e aveva fatto passare una corda doppia nel moschettone apposito, per poco non se la fece addosso. In una mano stringeva un MAC–10 e nell’altra la sua Glock, e gridava qualcosa che suonava come Yee–haw!.
In questo secondo capitolo ritroviamo Jarrett alle prese con il suo nuovo lavoro per l’ATF e Thayne che cerca di arginare il suo nuovo scapestrato partner. Infatti il regolamento sembra stare stretto all’affascinante ex-cecchino dei Marines e Thayne ha il suo bel da fare per cercare di tenerlo in riga. A rendere la situazione ancora più stressante per Thayne c’è anche l’apparente freddezza che Jarret sembra avere verso di lui da quando è tornato dal centro di addestramento dell’ATF.
Ma Jarrett non è indifferente, tutt’altro. I sentimenti che ha cominciato a provare per Thayne lo hanno posto di fronte a mille dubbi e fatto sentire in un certo senso “inadeguato”.
Jarrett non era un brav’uomo. Si sentiva in colpa ogni volta che Thayne lo guardava con fiducia incondizionata. Aveva preso il cuore di un uomo che si fidava di lui e lo aveva ferito, forse più di quanto aveva fatto Virgil quando gli aveva sparato. Ma soprattutto, sentiva che Thayne si stava innamorando di lui ed era precisamente per questo che si era allontanato. Jarrett non era il tipo di persona capace di amare in quella maniera. Voleva che Thayne trovasse un uomo che fosse degno di lui, e Jarrett era così diverso da quell’uomo che Thayne non lo avrebbe mai capito. Come avrebbe potuto spiegargli che non meritava il suo amore né la sua fiducia? Era molto più facile lasciare che si dimenticasse del loro legame e di tutto quel che c’era stato tra di loro. Ritrovarsi nella posizione di dover proteggere la vita di Thayne aveva posto Jarrett nella condizione di lasciarsi il passato alle spalle, ma, nel momento in cui aveva fallito e Virgil lo aveva quasi ucciso, la realtà di chi lui fosse gli era precipitata addosso come una tonnellata di mattoni.
Proprio quando cominciano a ritrovare la vecchia intesa, sia fisica che mentale, si ritrovano a indagare su di un attentato avvenuto durante uno spettacolo pirotecnico all’interno della base militare di San Diego. L’ambiente militare e le dinamiche del caso pongono Jarrett di fronte a fantasmi del passato, un passato che pare pesare sulle sue spalle come un macigno, un passato fatto di oscurità e segreti. Un passato che non solo rischia di distruggere ciò che sta nascendo tra lui e Thayne, ma che arriva addirittura a minacciare fisicamente lui e il suo partner.
Thayne lasciò la mano di Adael e si diresse ai tavoli che l’FBI aveva preparato, lasciandosi alle spalle Jarrett e il membro del Mossad. In quel momento non voleva sapere più niente di Jarrett. Era stufo del suo passato segreto, qualunque esso fosse. Era stufo di non conoscere affatto il suo partner. E lo nauseava il non aver capito quanto realmente tenesse a lui finché non aveva incontrato Adael Dayan. Che razza di amante era stato per Jarrett se non riusciva ad ammettere, neanche a se stesso, che l’uomo era diventato una parte importante della sua vita? Perché non era stato disposto ad accettare tutto di lui, compreso il suo passato? Forse perché sapeva che allo stesso Jarrett non piaceva affatto il proprio passato. La verità era che Thayne sapeva molto poco del suo affascinante compagno, e tra autorizzazioni di sicurezza e altre stronzate più terra-terra forse non avrebbe mai saputo nient’altro. Dannazione!
L’indagine li porterà a collaborare con l’FBI , con cui si addentreranno nell’insidioso terreno delle milizie e del terrorismo interno, e li porterà anche ad affrontare i dubbi e gli sviluppi della loro relazione, e ci verrà persino rivelato un inquietante particolare sulla misteriosa famiglia di Jarret.
Questo secondo capitolo mi è piaciuto quanto il primo, i protagonisti sono sempre magnificamente descritti, anche nelle loro debolezze, e qui si comincia a intuire un po’ di più cosa ci sia dietro la complessità di Jarret, senza contare poi che scopriamo qualche particolare nuovo e abbastanza interessante sul suo passato e sopratutto sulla sua misteriosa famiglia. Diviene anche sempre più evidente che a essere realmente in pericolo sia Jarret, e di conseguenza Thayne, proprio per via di quel passato che non può (e non vuole) raccontare.
Forse l’unica pecca è l’eccessiva ridondanza con cui vengono ribaditi i sentimenti che provano l’uno verso l’altro, rendendo il tutto in alcuni punti un po’ troppo ripetitivo e falsamente romantico (almeno per i miei gusti).
Ma questo non mi ha impedito comunque di amare questo seconda avventura dei due agenti ATF più testardi e scavezzacollo in circolazione.
Quindi muovetevi, se non l’avete ancora fatto, correte a leggervi il primo della serie, perché merita. Io intanto resto in trepidante attesa dell’uscita italiana del Terzo.
Recensione a cura di
Editing a cura di
Commenti
Nessun commento ancora.