Misery Lark, l’unica figlia del più potente Consigliere dei Vampiri del Sud-ovest, è ancora una volta un’emarginata. I suoi giorni nell’anonimato tra gli Umani sono finiti: è stata chiamata a sostenere una storica alleanza per mantenere la pace tra i Vampiri e i loro più acerrimi nemici, i Lupi, e non vede altra scelta che arrendersi allo scambio.
I Lupi sono spietati e imprevedibili e il loro capo, Lowe Moreland, non fa eccezione. Governa il suo branco con severa autorità, ma non senza giustizia. E, a differenza del Consiglio dei Vampiri, non senza sentimento. È chiaro, dal modo in cui segue ogni movimento di Misery, che non si fida di lei. Se solo sapesse quanto ha ragione…
Perché Misery ha i suoi motivi per accettare questo matrimonio di convenienza, motivi che non hanno nulla a che vedere con la politica o le alleanze, e tutto a che fare con l’unica cosa che le sia mai importata. Ed è disposta a qualsiasi cosa pur di riavere ciò che le appartiene, anche se questo significa una vita nel territorio nemico… da sola con il lupo.
A D O R O !!!!
Era da un po’ di tempo che stavo tenendo d’occhio la Hazelwood senza mai trovare il tempo o l’ispirazione per leggerla, finché, complice questa uscita e il mio fidatissimo gruppo di lettura con amiche lettrici, finalmente l’ho fatto. Il risultato? Adorata, e, sì, ragazze, avete ragione, me l’avete consigliata e straconsigliata, ora vado a recuperare tutti gli altri suoi libri.
Questo è il primo libro fantasy – e spero non l’ultimo – di quest’autrice e devo dire che, per quanto mi riguarda, è sicuramente un successo.
Misery Lark è una vampira, almeno biologicamente, ed è una nerd fatta e finita, e come tutti i nerd ha più dimestichezza con la tecnologia che con le persone. D’altra parte, nessuno le ha mai dedicato attenzioni, tranne Serena la sua migliore amica/sorella, nessuno l’ha mai considerata un essere vivente con i suoi bisogni, ma solo un simbolo di pace tra vampiri e umani.
L’ho amata alla follia, ho adorato il suo senso dell’umorismo così sottile, e anche la sua ingenuità. Vederla perdere uno strato protettivo alla volta è stato bellissimo, così come vederla piano piano trovare il suo posto nel mondo. Misery si è sempre sentita fuori luogo, non si è mai sentita a suo agio, né con gli umani né con i vampiri e mai avrebbe pensato che il suo posto fosse in branco di lupi.
“Io e lui. Insieme. La cosa più bella di tutti i tempi, la cosa che non sarebbe mai dovuta accadere.”
E chi meglio di un lupo mannaro come Lowe potrebbe scalfire un’armatura come quella che protegge Misery? (pssst, Lowe, ho un’armatura pure io, dai che ti faccio i grattini dietro le orecchie…)
Ah, che volete che vi dica di Lowe? Per me uno dei migliori protagonisti maschili degli ultimi tempi. Alfa del branco di lupi, forte e spietato quando serve, ma non ingiusto, non un bullo. Vederlo alle prese con i sentimenti crescenti verso la moglie vampira, e come si sacrifica per il bene della sorellina e del branco, mi ha fatto sospirare.
La Hazelwood ha uno stile fresco e accattivante, il punto di forza sono sicuramente i dialoghi frizzanti; una pagina dopo l’altra e ti ritrovi stupita a leggere la parola fine. La parte mistery è ben gestita e ammetto che, anche se avevo capito chi era il traditore, non avevo intuito chi fosse il mandante.
Una città divisa in territori, ogni territorio gestito da una razza. Umani, vampiri e licantropi. In questo libro gli umani hanno un ruolo marginale, tutto ruota attorno alle due razze sovrannaturali. Alleanze e accordi sono necessari per mantenere l’equilibrio ed evitare scontri che potrebbero causare vittime in tutti gli schieramenti, ma tra le due fazioni principali c’è chi cospira per alterare lo status quo e per eliminare definitivamente gli avversari.
I due protagonisti, e noi con loro, scopriranno piano piano le varie differenze tra le due razze, quanto siano reali le informazioni che hanno e quanto in realtà siano frutto del pregiudizio.
Da un lato, abbiamo l’apparente freddezza dei vampiri, molto più cerebrali, dall’altra il calore e l’impetuosità dei licantropi. È stato interessante vedere come trovino il loro equilibrio.
Mi è piaciuto molto come l’autrice ha immaginato le due razze dando loro delle caratteristiche peculiari, come ad esempio il colore del sangue, in particolare quello dei lupi che ho trovato molto in sintonia con la loro affinità con la natura.
Anche la caratterizzazione dei personaggi è fatta benissimo, ti pare quasi di conoscerli.
Che siano i principali o i secondari non sono personaggi bidimensionali bensì tridimensionali, così ricchi di sfaccettature che a volte ti viene spontaneo guardarti attorno per vedere se sono lì con te.
Tra i personaggi secondari ne spiccano tre in particolare: Owen, Serena e Ana.
Owen il gemello di Misery che avrà una bellissima evoluzione riuscendo a stupire persino la sorella. Nonostante Misery abbia eretto delle mura per tenere fuori i suoi simili, per tenere a distanza persino il proprio gemello, lui riuscirà a insegnarle qualcosa…
Serena (mi sa tanto che il prossimo libro sarà su di lei…) è la migliore amica di Misery, al pari di una sorella acquisita. Schietta e sincera tanto da sembrare quasi brutale, è per lei che Misery supera i propri limiti.
E per finire la sorellina di Lowe, Ana, un piccolo uragano che tutti travolge con la sua simpatia e vitalità: vederla interagire con la protagonista ti strapperà più di una risata e anche qualche lacrimuccia di commozione.
Che posso dire se non che non vedo l’ora di immergermi di nuovo nelle atmosfere che riesce a creare questa autrice?
Ora vado ad aggiornare la mia lista di autrici preferite e ci aggiungo il suo nome.
Consigliatissima!!!
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