♦ Triskell Edizioni.
Nathan Doyle e Nate Abraham sono due uomini completamente diversi. Il primo è un modello affermato e ha tutto ciò che la vita può offrirgli: la macchina dei suoi sogni, una casa gigantesca, compagnia diversa ogni notte e tanti soldi. Il secondo, dopo un passato di abusi e solitudine, conduce una vita tranquilla lavorando in un bar in centro città e mira soltanto a racimolare soldi per poter coronare il sogno di possedere una libreria tutta sua.
Grazie all’annuncio della madre di Nathan, che cerca un badante notturno per il figlio, e al bisogno di soldi di Nate, i due finisco per incontrarsi, e sarà Nate ad aiutare Nathan a combattere un disturbo da stress post-traumatico che l’uomo non ha alcuna intenzione di curare tramite terapia o medicinali.
Durante questa strana convivenza forzata, Nate imparerà presto che, dietro la facciata da uomo sexy e strafottente di Nathan, si nasconde tanta fragilità e un trauma che nessuno mai vorrebbe provare sulla propria pelle.
Breathe… Respirare… un’azione apparentemente naturale, ma che può rivelarsi difficile, così maledettamente difficile da risultare quasi impossibile quando la vita ti colpisce con tutta la sua devastante crudeltà, quando una tragedia ti si abbatte addosso per strapparti per sempre il tuo affetto più caro, e con lui anche l’armatura che ti teneva in piedi, che ti impediva di crollare sotto il peso delle tue fragilità. Questo è ciò che accade a Nathan, uomo dalla vita apparentemente perfetta e splendente, ma che a volte, improvvisamente e inaspettatamente, viene colpito da attacchi di panico che gli tolgono letteralmente il respiro. Lui rifiuta ogni aiuto “canonico”, ma si lascia convincere dalla madre a trovare qualcuno che lo possa assistere durante la notte, nel caso si presentasse uno dei suoi attacchi.
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È così che conosce Nate, giovane barista con un sogno nel cassetto, aprire una libreria tutta sua, un sogno molto costoso da realizzare. Ed è proprio il bisogno di soldi che spinge Nate ad accettare questo strano lavoro notturno, il bisogno di soldi ma anche un’innata empatia verso il giovane modello, empatia che nasce dagli anni passati ad aiutare una delle sue sorelle a superare attacchi d’ansia simili a quelli di Nathan.
«Hai detto che tua sorella soffriva di attacchi di panico.» «Sì, sono preparato,» lo rassicurò Nate. «Anche lei si svegliava spesso di notte e veniva da me per avere un po’ di conforto.» «Ne è uscita?» Nate si bloccò prima di rispondere: era una domanda volta a valutare la sua preparazione? No, Nathan sembrava… spaventato. Gli occhi, si accorse, si erano assottigliati e sembravano più distanti, pensierosi, forse… tristi. Schiuse le labbra per parlare ma, prima di poterlo fare, su di esse si dipinse un sorriso dolce, intenerito. Doveva essere difficile: ricordava quel che aveva passato sua sorella.
Quasi subito tra i due s’instaura un rapporto più profondo di quello lavorativo, una simpatia reciproca che si mescola a un’innegabile attrazione fisica, un sentimento che sconvolge Nathan, da sempre abituato a prendere ciò che vuole senza chiedere, ma anche Nate, ormai da anni rintanato in una rassicurante monotonia, e che li porta a sviluppare emozioni prima quasi sconosciute, quali tenerezza, gelosia, protettività.
Nate si accorse presto che si trattava di quello: in venticinque anni non aveva mai provato una sensazione simile. Certo, c’era il desiderio, l’eccitazione, la frustrazione di volerlo e non poterlo avere, ma passava tutto in secondo piano quando quella molla scattava, quando erano insieme e a nessuno, né a lui né a Nathan, importava altro. Era una brezza leggera, un attimo di respiro. Diceva di non sapere come fare ma Nate credeva che Nathan fosse l’unico in grado di mostrargli come respirare realmente. Se c’era lui tutto era migliore, tutto acquistava senso, tutto era perfetto.
Ma Nate non è semplicemente un giovane dall’animo gentile, è anche un uomo dal passato duro e difficile, che l’ha segnato nel profondo, un passato che non ha mai veramente superato e che sembra tornare ad affondare i suoi crudeli artigli proprio nel momento in cui il suo animo comincia ad aprirsi alla possibilità dell’amore.
Il passato era venuto a bussare alla sua porta ed era tutto finito in pezzi: il bicchiere, lui, la sua felicità. Con orrendo dolore pensò che il prossimo sarebbe stato il suo rapporto con Nathan.
Questi due ragazzi, così apparentemente diversi, si scoprono innamorati, divenendo l’uno il respiro dell’altro, ma la vita non è una favola, e per avere il proprio lieto fine dovranno confrontarsi con i demoni del passato di ognuno e soprattutto con la propria capacità di perdonare e accettare se stessi, perché il primo passo per respirare davvero è amare se stessi.
«Tu non puoi costringere Nathan ad amarsi, Nate,» continuò Sam, gentilmente. «Ma puoi fare una cosa meravigliosa per lui:
puoi amarlo. Con tutto te stesso. Puoi amarlo così da fargli capire che non è tutto sprecato, che se tu lo ami significa che c’è qualcosa di bello in lui, che può farselo bastare e può imparare da te quello che lui non riesce a fare.» Quando Sam tirò fuori dalla tasca un pacco di fazzoletti e glielo porse, si accorse che aveva gli occhi lucidi. Lo accettò con un cenno del capo, incapace di liberarsi del nodo alla gola, e gli sorrise. Non si era accorto del momento in cui aveva iniziato a far male. «Vedrai che ce la farete. Non credere a chi ti dice che l’amore non esiste: l’amore muove il mondo.»
Devo dire che ho amato davvero tanto questo libro, lo stile di scrittura ricercato ed emozionale, i personaggi così perfetti nelle loro imperfezioni, così umani e veri nelle loro reazioni a volte esagerate e “sbagliate”, li ho sentiti vicini dall’inizio alla fine, a volte identificandomi, a volte desiderando di poterli abbracciare o scuotere fino a farli rinsavire.
Ovviamente in queste quasi 500 pagine c’è molto di più della storia d’amore tra i protagonisti, c’è anche la storia di un’amicizia capace di resistere alla più grande delle delusioni, c’è la storia di una madre che non è stata capace di accettare il proprio figlio preferendo seguire i dettami di una religione bigotta piuttosto che la voce del cuore, e di un’altra che alla fine per amore trova dentro di sé la forza di accettare anche ciò che non capisce, c’è la storia di come la carenza di affetto può spingere un ragazzo tra le spire di un amore contorto e malato, c’è la storia di come una prima impressione può rivelarsi del tutto errata, e tanto altro ancora.
Quello che ho tenuto tra le mani è molto di più di un gay-romance, è una storia di vita, drammatica a tratti, dove non c’è una soluzione miracolosa a salvare tutti, ma c’è un percorso di crescita, difficile e doloroso, che non può mai avere fine, ma che dura per tutta la nostra esistenza. In conclusione non posso far altro che dirvi: prendete un bel respiro e tuffatevi nella lettura di questo bellissimo romanzo.
«Riesci a respirare?» gli chiese, staccandosi appena per permettergli di posizionare il volto in modo che anche lui potesse star comodo. Nathan gli sorrise dolcemente. «Con te ci riesco sempre.»
Recensione a cura di
QC
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