♦ Traduzione a cura di Sara Benatti
Quixote Translations, acquistabile qui ♦
Ryan non sta cercando una relazione con un ragazzo… e Johnny non sta cercando una relazione, punto.
Ryan è sempre stato attratto da altezza, gambe lunghe e capelli biondi, preferibilmente femminili. Quando Johnny attira il suo sguardo a una festa, Ryan si scopre interessato, anche se con un maschio non gli era mai successo. L’attrazione è reciproca, e la notte fantastica che segue gli apre gli occhi sulla sua bisessualità.
L’esperienza ha insegnato a Johnny che l’amore fa male. Rimanere single è più sicuro, e non c’è bisogno di relazioni complicate visto che rimorchiare è facile. Quando si trasferisce nella casa accanto a quella di Ryan, tutti e due sono interessati a riprendere da dove avevano interrotto, e sembra un accordo ideale: comodo, di reciproca soddisfazione, e senza implicazioni.
Nonostante le loro migliori intenzioni di mantenere tutto occasionale, oltre al legame fisico ne sviluppano uno emotivo. Entrambi cominciano a volere di più da quel rapporto, ma hanno paura di ammetterlo.
Se vogliono far funzionare le cose bisogna che comincino a essere sinceri; prima con se stessi, e poi l’uno con l’altro.
Tornare per la sesta volta nelle case degli studenti di Plymouth ormai è come ritrovarsi a casa, con tanti amici di cui vediamo scorci di vita e attimi d’amore, rincuorandoci sul buon proseguimento delle loro relazioni. Nel prologo siamo di nuovo alla festa di compleanno di Ben, avvenuta nel volume precedente, e stavolta assistiamo a cosa è successo tra il bel Johnny e Ryan, uno degli studenti della casa accanto, che avevamo lasciati impegnati a chiacchierare seduti sulle scale.
Ryan è etero, con un debole con le ragazze bionde dalle gambe lunghe e con un bel sedere, e Johnny risponde a tutti questi requisiti, tranne per il fatto che è un uomo.
La bionda arrivò tardi e andò dritta nella mischia di quelli che stavano ballando in soggiorno, con una bottiglia in mano. Alta e con le gambe lunghe, con dei jeans neri skinny e degli anfibi tostissimi; Ryan sentì l’interesse nascere immediatamente, e una punta di eccitazione che gli risvegliò l’uccello. Alta e bionda era decisamente il suo tipo, ma quando quella bionda si tolse dalle spalle sottili un giubbotto di pelle nera e lo buttò sullo schienale del divano, il torace piatto come una tavola da bucato rese ben chiaro che era un ragazzo… quindi non era affatto il suo tipo, dopotutto.
Complice l’alcol, l’attrazione li porta comunque a letto insieme ed è solo l’inizio, perché starsi lontani dopo quella prima notte infuocata non sembra interessare davvero a nessuno dei due. Johnny fugge le relazioni e Ryan si reputa eterosessuale, quindi non sembra esserci alcun rischio che un accordo basato sul sesso possa sfociare in qualcosa di diverso.
E qui Jay Northcote si dimostra lo scrittore di talento che abbiamo imparato a conoscere, perché ci porta nella mente di questi due ragazzi e ce li fa conoscere, motivando le loro scelte mentre inesorabilmente quello che sembrava semplice si complica.
Ryan chiuse gli occhi. Aveva l’aria completamente distrutta; rilassato e sfinito. Johnny conosceva bene quella sensazione, e gliela invidiò, ma era felice che lui stesse riuscendo a sperimentarla. Guardandolo, provò una punta di tenerezza, un inaspettato lampo di verde che si spingeva attraverso un suolo invernale. Si tolse il camice da laboratorio e lo appese sullo schienale della poltrona, poi si spogliò fino all’intimo. Salì sul letto accanto a Ryan, gli mise un braccio sul petto e gli diede un bacio sulla guancia. «Tutto a posto?» mormorò piano.
«Sì.» Ryan voltò la testa per baciarlo sulle labbra, una pressione gentile e assonnata.
La fragilità di Johnny, che si diverte in giro per non dover più soffrire dopo un rifiuto, si mischia alla sua testardaggine, facendogli ferire Ryan quando invece tutto quello che vorrebbe è concedergli una possibilità.
Con Ryan, invece, l’autore gioca su un doppio piano: da un lato c’è l’orgoglio maschile che lo fa attaccare e fuggire nel momento in cui si sente respinto, dall’altro c’è il modo in cui vive la realizzazione di essere, in realtà, bisessuale. Non è una consapevolezza che cade dall’alto, rendendo la storia poco credibile come purtroppo accade troppo spesso in questo genere di romanzi, ma è l’unire insieme alcune informazioni che lui già possedeva, fino a costruire un quadro più completo di se stesso. Perché Johnny, nonostante sia un uomo, è davvero il suo tipo, alla fin fine.
Poi Ryan lo rigirò sulla schiena, fissandolo. L’umore giocoso era svanito, sostituito dall’intensità. La sua espressione era piena di desiderio, ma c’era anche qualcosa di più tenero, qualcosa che gli fece allargare il cuore, oltre che accelerare il battito. Le emozioni gli scorrevano dentro, e sentiva con lui una connessione così profonda da esserne sopraffatto. «Baciami,» disse, spaventato per quello che poteva scappargli di bocca se non la teneva occupata.
Quando le loro labbra si incontrarono fu una diversa forma di comunicazione, e lo fu anche la mano di Ryan sulla sua guancia, che lo accarezzava come se fosse qualcosa di prezioso. Poteva anche essere troppo presto per usare le parole per esprimere quello che provavano l’uno per l’altro, però se lo dimostravano a vicenda con il tocco.
Ultimo dettaglio, non di poco conto, è la carica erotica creata dai due personaggi: come al solito Jay Northcote riesce a scrivere scene estremamente sensuali partendo da desideri semplici, in cui è facile ritrovare il modo di pensare dei ragazzi veri.
Il colore rosa è un elemento che torna in vari momenti con vari oggetti o capi di vestiario appartenenti a Johnny, che scatenato la passione di Ryan, perché il suo ragazzo è davvero carino, soprattutto in rosa!
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