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Alexander è convinto che la sua storia con Kail sia ormai parte del passato, ma quando sua sorella subisce l’ennesimo attentato è così spaventato che non riesce trattenersi dal chiamarlo per avere il suo conforto.
Kail, preoccupato per la strana telefonata ricevuta, si precipita da lui e quando arriva non può evitare di raccontare alla Regina quello che c’è stato tra loro.
Alexander non vuole cedere all’attrazione che prova nei confronti dell’Imperatore, non vuole essere lo schiavo di nessuno e soprattutto non vuole finire i suoi giorni rinchiuso in un harem senza avere la possibilità di vivere come preferisce.
L’arrivo di Shiko, il nuovo schiavo di Alexander, li allontanerà definitivamente? O riuscirà ad avvicinarli e a fargli capire che sono perfetti per stare insieme?
Uno schiavo poteva sperare di essere amato dal suo Padrone?
Alexander è l’ultimo romanzo della serie Masters & Slaves, un susseguirsi di libri che si svolgono in un mondo ben diverso dal nostro, dove Padroni e schiavi, Imperatori e Regine, vivono, s’innamorano, litigano e combattono. Detta così potrebbe sembrare una storia ambientata in un tempo passato, ma i nostri protagonisti usano cellulari, computer, automobili e tutto quello che appartiene al nostro mondo moderno.
Come i volumi precedenti, anche quest’ultimo mi ha catturata dall’inizio alla fine. Non vedevo l’ora di poter leggere la storia del “Principino” Alexander: speravo con tutto il cuore che l’autrice gli avesse fatto passare non pochi ostacoli visto il suo caratterino capriccioso e il comportamento viziato che ha sempre dimostrato.
Finalmente Alexander e Kail sono di nuovo insieme, ma il primo è una tastaccia dura, con troppo orgoglio e un caratterino difficile che necessita di essere smussato su vari fronti, e il secondo è un Imperatore che non è costretto a chiedere, ma è adorabile e troppo comprensivo, quindi lo fa e aspetta paziente. Alexander non vuole perdere la sua libertà, è convinto che Kail lo chiuderà in un harem e si dimenticherà presto di lui. Kail invece sa di amare il Principe e vuole convincerlo dei suoi sentimenti non tanto con le parole, ma con i fatti.
“Tu. Mi. Appartieni. Alexander,” affermò sottolineando ogni parola con una dura sculacciata. Il Principe gemette, ma non negò che l’affermazione dell’Imperatore fosse vera.
I due uomini si avvicinano, poi si allontanano, poi si avvicinano di nuovo in un altalena di emozioni, battibecchi e dimostrazioni di autorità.
La situazione non cambia alla comparsa di Shiko, un nuovo schiavo che la Regina decide di regalare al fratello. Grazie a lui, Alexander, consapevole dei suoi errori passati, cambia, è meno duro, meno esigente, meno arrabbiato. All’inizio il rapporto tra i due non è facile, ma lentamente la fiducia aumenta anche grazie alla presenza dell’Imperatore che fa da intermediario tra gli ordini di uno e le ribellioni dell’altro.
“Tu partirai con noi non appena il mio Principino sarà pronto a trasferirsi,” gli spiegò l’Imperatore con un sorriso malizioso
“Se continuate a chiamarlo Principino non ci sarà alcuna firma, sapete quanto lo fa arrabbiare,” commentò il ragazzo sogghignando.
Alexander e Shiko sono due pietre: dure, quasi impossibili da modellare, oserei dire “cocciute” nella loro insistenza a mettere i bastoni tra le ruote a quella che potrebbe essere una vita quasi perfetta.
Kail è la forza degli elementi che lentamente, con pazienza infinita, amore e determinazione, li modella, li conquista per non lasciarli andare mai più.
Ho amato molto il personaggio dell’Imperatore perché è colui che crea equilibrio, un personaggio perfetto che sa essere comprensivo ma anche autoritario, che sa perdonare e punire, che semplicemente… cattura il lettore rendendolo suo schiavo.
Durante la storia sono narrate anche le vicende degli altri personaggi che abbiamo imparato ad amare nei libri precedenti. Maddox e Gun sono sempre presenti insieme a Hunter e Rage, Val, Agris e tutti gli schiavi dell’harem. Ma incontriamo anche personaggi nuovi che sollecitano la curiosità e lasciano, giunti alla fine, con quel pallino rosso pulsante che ci fa drizzare le antenne in attesa di possibili novità.
Leggete e diventate schiavi anche voi. Io sono la prima della fila, dov’è la spazzola di legno?
Recensione a cura di:
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