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Scozia, 1352 – Connor MacLerie, soprannominato Belva delle Highlands perché sospettato di aver ucciso la prima moglie, ha fama di essere un uomo crudele e spietato. Di certo non è il marito ideale a cui affidare la propria figlia o sorella, ma Jocelyn MacCallum non ha scelta: per ottenere la liberazione del fratello minore deve rinunciare al sogno di sposarsi per amore e unirsi in matrimonio con il temibile guerriero, dandogli un erede che assicuri la continuità del suo clan. Purtroppo però il figlio tanto atteso tarda ad arrivare e i rapporti tra i due giovani si inaspriscono sempre di più. Poi qualcuno inizia ad attentare alla vita di Jocelyn. Ma chi si nasconde dietro gli strani incidenti di cui è vittima? Possibile che dietro il carattere fiero e indomito suo marito nasconda un aspetto di sé addirittura più inquietante?
Il sospetto che Jocelyn lo avesse lasciato aveva danzato per breve tempo nella sua mente, quanto bastava per preoccuparlo. Poi però Connor aveva pensato che, di recente, lei non aveva dato nessun segno di ribellione, anzi aveva obbedito senza protestare a tutti i suoi ordini. Subito dopo si era ricordato che, nelle ultime settimane, sua moglie aveva trascorso molto del suo tempo al villaggio e dunque aveva capito che anche lei doveva essersi unita alle celebrazioni per le nozze. Per quel che lo riguardava, anche se aveva avuto un ruolo determinante nella ricerca di uno sposo adatto alla fanciulla in questione, Connor non aveva mai considerato l’idea di partecipare alla cerimonia o ai festeggiamenti. Riteneva di aver compiuto il suo dovere di capo del clan semplicemente permettendo che le nozze stesse avessero luogo. Raddrizzò le spalle e si schiarì la gola, udendo sussulti spaventati provenire dai presenti, soprattutto dalle donne che ancora li stavano osservando. Scosse il capo. Perché lo temevano tanto? Cos’aveva fatto per suscitare un simile terrore, a parte l’urlare i propri ordini e rifiutarsi di ascoltare i consigli di chiunque? Be’, anche a parte il fatto di aver ucciso la sua prima moglie perché lo aveva deluso. Chiunque si fosse trovato al maniero quella notte fatale, le donne in modo particolare, lo riteneva ancora pericoloso e gli sguardi si facevano pietosi quando si rivolgevano alla sua seconda moglie, quasi che da un momento all’altro la Belva potesse uccidere anche lei. E non importava che lui trascorresse i suoi giorni a pensare alle loro necessità e a cercare di proteggerli. Continuavano a temerlo.
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