ATTENZIONE POTREBBE CONTENERE SPOILER!
Scese nel seminterrato, entrò nella stanza da bagno con l’idea di fare una doccia, ma si fermò quando si vide sullo specchio sopra il lavandino. Indossava ancora la veste delle Elette che si era messa dopo che Xcor se n’era andato, le pieghe bianche le erano tanto familiari quanto i suoi capelli, il suo corpo.
Portò la mano sulla cintura e sciolse il nodo, separò le due parti e si tolse il peso da spalle e braccia.
Mentre teneva la veste davanti a sé, pensò a tutti gli anni che aveva trascorso indossando quell’uniforme. Anche dopo che Phury aveva reso libere tutte loro, aveva continuato a usare la veste, più che i vestiti normali. Era comoda, pratica per muoversi e confortante, allo stesso modo in cui un bambino potrebbe aggrapparsi a un giocattolo o accoccolarsi sotto una coperta.
Era anche un simbolo.
Non solo del passato della razza, ma suo.
Layla fece attenzione mentre ripiegava in modo rispettoso la veste con le mani. E poi la posò sul ripiano di marmo e indietreggiò.
Nel suo cuore sapeva che non ne avrebbe mai più indossata una. Era sicura che ci sarebbero state altre creazioni sartoriali che gliela avrebbero fatte ricordare: abiti lunghi, cappotti lunghi, anche un lenzuolo avvolto attorno al busto e che scendeva lungo le gambe.
Ma lei non era più un’Eletta e non solo perché non esisteva più la Vergine Scriba.
Il fatto era che quando eri stato al servizio di un altro, quando avevi vissuto un ruolo determinato da qualcun altro… non potevi ritornare a quella costrizione, una volta scoperto chi eri veramente.
Lei era una mahmen. Era un’amante, era una femmina orgogliosa, una femmina forte, una femmina che distingueva il giusto dallo sbagliato, la famiglia dagli sconosciuti, il bene dal male. Aveva superato due nascite e aveva appena affrontato un Fratello, e avrebbe tenuto testa anche al Re se avesse dovuto. Poteva fallire e sentirsi confusa e poteva anche vacillare di tanto in tanto.
Ma sarebbe sopravvissuta. Era questo che facevano le persone forti.
Incontrando i propri occhi nello specchio, sì osservò il viso per quella che sembrò essere la prima volta. Aveva trascorso tutti quegli anni nel Santuario ad attendere di essere chiamata al suo ruolo di ehros, la sua esistenza era stata completamente prestabilita eppure, allo stesso tempo, priva di fondamento, poiché non c’era un Primale da compiacere. E poi era stata sballottata in giro sulla Terra, dopo che lei e le sue sorelle erano state rese libere, entrando timidamente in punta di piedi nelle ignote usanze della vita moderna. C’era stato il disperato momento del bisogno con Qhuinn e poi l’ansia, mentre i piccoli crescevano dentro di lei – nel frattempo la sua vita era stata divisa a metà con Xcor. E successivamente? Il parto che l’aveva quasi uccisa e ora l’agonia della disgregazione del suo nucleo familiare… e l’imminente perdita di Xcor.
Eppure era ancora viva ed era lì. A guardarsi allo specchio.
E per la prima volta nella sua vita, provò rispetto per ciò che vide.
Inchinandosi al suo riflesso disse sommessamente: “Piacere di conoscerti.”
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Grazieeeee, queste traduzioni sono una boccata d’aria per me❤