Una festa di matrimonio in Spagna. Un fidanzato per l’occasione. Cosa potrebbe andare storto?
La regola non era che mentire è concesso solo se può aiutare a tirarti fuori dai guai? Per molti sì, ma non per l’imbranatissima Catalina Martín.
Lei è riuscita a infilarsi in un pasticcio di proporzioni incalcolabili, e invece di uscirne sembra sprofondare sempre più giù. Per darsi la zappa sui piedi le è bastato sapere che il suo ex fidanzato, Daniel, il bastardo per cui è scappata a New York dalla minuscola città spagnola dove è cresciuta, farà da testimone di nozze all’imminente matrimonio di sua sorella… accompagnato dalla stupenda nuova fidanzata.
Al telefono Catalina è riuscita soltanto a dire che anche lei si presenterà con il suo bellissimo e innamoratissimo fidanzato americano. Peccato che lui… non esista! E adesso dove lo rimedia uno con cui fare colpo su parenti e amici e non vedersi umiliata davanti a tutta la sua famiglia?
Le bugie sono come le ciliegie, una tira l’altra: così Catalina ha chiesto ad Aaron Blackford di fingersi il suo fidanzato in cambio di un viaggio in Spagna di tre giorni. Ma Aaron Blackford non è il collega-avversario che in ufficio la mette sempre in difficoltà e che lei detesta amabilmente? Proprio lui!
Catalina, Catalina… possibile che tu non capisca che se un uomo sexy, bello e affascinante come Aaron decide di farti un piacere non è per guadagnarsi un posto in paradiso?
Catalina Martìn, spagnola trapiantata in terra americana, è la spumeggiante protagonista di questa storia. Parlantina fuori controllo, ritardataria cronica, disordinata, creativa, folle, dolce, una continua sorpresa… e D.I.S.P.E.R.A.T.A.! Non avete idea di quanto lo è.
Il suo principe azzurro/collega/spina nel fianco/figlio prediletto di Lucifero/dio greco/qualsiasi cosa vi viene in mente è Aaron Blackford. Cipiglio perenne in volto, sguardo freddo, a tratti vuoto, severo e rigido, puntuale e preciso, meticoloso, paziente. Bellissimo, stupendo, meraviglioso, premuroso, generoso. L’uomo perfetto. Si nota la mia leggerissima cotta per lui?!
Cosa li accomuna? Un matrimonio.
Catalina è richiesta in patria per le nozze di sua sorella Isabel – per di più è la damigella d’onore – ma non può tornarci da single. Soprattutto se il suo ex, Daniel, nonché testimone dello sposo, sarà presente con la sua nuova girlfriend. Può Catalina respirare la sua stessa aria per tre lunghissimi giorni senza nessuno accanto? No, no, no. Da sola non può farcela. Voi ci riuscireste? Non scherziamo, gente. Vi ho detto che tale Daniel l’ha mortificata e resa ridicola agli occhi di familiari, conoscenti ed estranei tanto da aver voluto mettere un oceano nel mezzo? Ecco, ora potete capire lo stato d’animo di questa povera creatura. E potete anche comprendere perché ha dichiarato di tornare a casa accompagnata dal fidanzato. Fidanzato che non esiste, eh, ma nessuno deve scoprirlo!
La scelta è talmente vasta che Lina non sa chi portare. Sì, sono ironica!
Pensa, ripensa, si agita, chiede consigli, non accetta i consigli, riceve aiuto, non vuole quell’aiuto ma non ha altre soluzioni e così… Aaron è l’unico candidato possibile ad assolvere tale compito. L’Aaron che la stupirà e sorprenderà con parole e, gesti, Aaron che e l’aiuterà a gestire al meglio la chiassosa ed esuberante famiglia. L’Aaron che non conosce veramente e che merita di essere guardato con occhi diversi, a cuore aperto.
Feelers, sedetevi comode, svuotate la testa dalle preoccupazioni, ventaglio e cocktail a portata di mano e gustatevi questa lettura.
Questo è un romanzo da leggere, leggere e rileggere senza averne mai abbastanza.
Dolce, frizzante… un concentrato di ironia e follia che è impossibile non adorare.
Facciamo finta che mi ami ha tutte le caratteristiche della lettura estiva, quella da ombrellone e sdraio – non troppo frivola ma neanche troppo impegnativa –, quella da “oddio non posso alzarmi dal lettino perché devo troppo sapere cosa succede girando pagina”, quella che ti fa sognare a occhi aperti e rende le ore passate in sua compagnia veramente ben vissute.
Hate to love, un pizzico di office romance, tanto – ma tanto – slow burn… qui ce n’è per tutti!
Ditemi, chi non ama leggere del sano odio/amore contornato da risate e dispetti di vario tipo? Chi non adora (e forse odia anche un pochino in questo caso) immergersi in una storia che ti cucina a fuoco lento, ti disorienta e provoca attacchi di nervosismo acuto perché vedi le pagine scorrere verso la fine e ancora si è lì in attesa del momento cruciale? Chi, una volta concluso il romanzo, non sospira perfettamente soddisfatto accompagnato da un leggero senso di nostalgia?
Ecco, questo è il romanzo che racchiude tutto questo.
Avete presente il film The wedding date (quello con quel gran figo di Dermot Mulroney!) o la più recente commedia romantica tratta dal libro Ti odio, anzi no, ti amo! (ripetete con me: il film con quel gran figo di Austin Stowell!)? Facciamo finta che mi ami ha le stesse sfumature, la stessa dose di romanticismo e divertimento e quella quantità di dramma che rende tutto più vero e coinvolgente. E qui ne abbiamo parecchio. In primis la questione ex. Catalina ce ne parlerà per bene ma con calma, a piccole dosi, perché confidarsi è difficile e la paura del giudizio tanta. Passando per la questione lavoro dove si sa che una donna non merita mai un complimento o una promozione grazie alle sue sole forze perché ci sarà sempre chi avrà da ridire. Arrivando poi al presente nebuloso, senza sicurezze ma lì pronto ad accoglierla, coccolarla e amarla.
Cosa succederà? Chi ammazzerà prima chi? Riuscirà Catalina a sconfiggere le sue paure? Aaron supererà la prova del perfetto fidanzato/non fidanzato? Quando questa storia prenderà un’altra rotta? Non vi resta che scoprirlo.
Per me super promosso!
“Era lui. Aaron. Lui era il mio momento. E se lo avessi avuto, la mia vita sarebbe stata un cambiamento continuo, una modifica costante.”
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