Quando gli dèi ti vengono a chiamare, non puoi dire di no…
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Patrick Collins lavora da tre anni per l’AOS, l’Agenzia per le Operazioni Sovrannaturali, quando gli dèi decidono che è il momento di riscuotere il suo debito con loro. Un immortale è scomparso a New York e continuano a spuntare cadaveri collegati a un rituale demoniaco che gli ricorda fin troppo quello dei suoi incubi.
Non potendo fuggire, si trova nuovamente ad affrontare i praticanti magici del Dominion Sect. Combattere da solo non è mai stata una tattica vincente, secondo la sua esperienza, ma sono passati anni dall’ultima volta in cui ha avuto un partner di cui potersi fidare.
Cercando alleati nei luoghi più sbagliati, scopre che il prossimo obiettivo del Dominion Sect è lo stesso licantropo che i Fati hanno gettato sulla sua strada. Si è sentito immediatamente attratto da lui, ma il desiderio non serve in guerra. Questo non gli impedisce di volere ciò che non dovrebbe avere. Jonothon de Vere è bellissimo, pericoloso e non porta altro che problemi, per il caso, per la lotta contro l’Inferno e, non da ultimo, per il cuore e l’anima di Patrick.
Alla fine, tutti i debiti devono essere ripagati e Patrick è costretto a fare ciò che gli riesce meglio: ingannare la morte.
Prima di iniziare a raccontarvi le mie impressioni su questo romanzo devo ringraziare chi me lo ha consigliato, quindi grazie mille Aurora, perché se già la trama mi aveva incuriosito molto, il tuo consiglio mi ha convinto del tutto a tuffarmi nella lettura di questo libro. E che libro!
Mi è piaciuto tanto ma proprio tanto, era da molto che non leggevo un urban fantasy così ben strutturato e con una storia così interessante e appassionante.
Patrick è un mago da combattimento e in passato ha affrontato in prima linea il Dominion Sect, e i suoi adepti e maghi, in giro per il mondo. Praticanti magici che tornano a incrociare il suo cammino e lui, abituato a combattere da solo, questa volta dovrà cercare alleati perché la battaglia sarà una delle più dure che abbia mai sostenuto. Ed è così che si imbatterà in Jonothon de Vere, “Jono”, licantropo, probabile nuovo obiettivo del Dominion, ma soprattutto un “pericolo” per il cuore e l’anima di Patrick…
Ho amato molto sia Pat che Jono, due personalità forti e combattive, leali e sensibili: era, anche grazie alle Norne, o i Fati, inevitabile che si incontrassero.
L’autrice li ha caratterizzati benissimo: diversi ma simili, due lati di una stessa moneta.
Un passato doloroso li ha resi quello che sono, le privazioni di affetto e di una famiglia li hanno abituati a contare solo su se stessi, non si fidano del prossimo ed entrambi sono a contatto con le divinità. Patrick con quelle greche, a causa del debito di sangue contratto con loro, Jono con Fenrir, il lupo della mitologia norrena, suo patrono.
Il legame che si forgia tra i due, tra le loro due anime sole, ha il sapore di casa. Di quella sicurezza affettiva che entrambi cercano e di cui le loro anime necessitano.
Anche se l’umanità li aveva dimenticati e i loro templi cadevano in rovina, gli immortali non erano morti; si erano come spenti, delle ombre rispetto al loro antico fulgore.
In questa storia sono presenti figure mitologiche come licantropi e vampiri, streghe e maghi, demoni e divinità, ma l’autrice, pur conservando le loro caratteristiche più note, è riuscita a dare un tocco personale e nuovo che ha donato loro una ventata di freschezza e novità.
Gli immortali avevano trovato rifugio oltre il velo, ma dopo la Guerra dei Trenta Giorni avevano compreso di non essere al sicuro neppure lì. Potevano però riacquistare forza grazie ai loro nuovi fedeli; sebbene la scienza fosse considerata nettamente superiore, la religione era una forza silenziosa che non andava sottovalutata.
Un Hermes, dio di ladri e messaggeri, in versione punk con un sarcasmo pungente mi mancava, e questa versione me lo ha reso decisamente più interessante e divertente. Per me poi che adoro la mitologia, e non solo quella greca ma tutta, la lettura di questo libro – dove appunto ho ritrovato le principali divinità e figure mitologiche in una nuova veste, ognuna con un segno distintivo e ognuna ben inserita nel contesto – è stata una cosa spettacolare.
La barca di Caronte si affiancò alla sponda, mentre le acque salmastre del fiume Stige lambivano le vecchie ossa ingrigite che ne costituivano lo scafo. La prua era formata da mani scheletriche, le ossa sottili delle dita intrecciate insieme, quasi stessero emergendo dai flutti scuri. Come polena c’era un vecchio teschio stretto da mani ossute, dietro i cui denti spezzati e nelle orbite cave fluttuava un tenue bagliore inquietante.
Il lato urban action, è preponderante e molto ben trattato, il ritmo è veloce e incalzante; si viene trascinati nella storia, si avverte la stessa pressione che avvertono i protagonisti e gli altri personaggi con il progredire dell’indagine fino allo scontro finale.
Uno scontro che mette Patrick di fronte al suo passato, di fronte al suo stesso sangue.
Il lato romance è marginale, le poche scene però sono ben contestualizzate, molto ben scritte e hot al punto giusto.
Il licantropo alzò gli occhi al cielo e si sporse sul bancone del bar, facendo scivolare le dita sotto il colletto della camicia di Patrick per afferrare le sue piastrine. Le tirò con fermezza, attirandolo in un bacio veloce e intenso che non passò inosservato a nessuno nel locale, a giudicare dalle acclamazioni che esplosero intorno a loro.
Il worldbuilding è molto curato e realistico. I rituali, gli incantesimi, la presenza di nexus e flussi di energia magica, le varie finalità di ogni sortilegio: tutto è ben spiegato e ben contestualizzato. Io sono da sempre un’appassionata di esoterismo e mitologia, e devo davvero fare i complimenti all’autrice per come è riuscita a combinare tutte queste informazioni.
Se proprio devo fare una critica, ma non lo è davvero, è che in alcuni punti la narrazione rallenta per l’eccesso di informazioni, ma essendo il primo libro di una serie ci sta: l’autrice ci deve spiegare in quale contesto si trovano a muoversi i vari personaggi, e deve preparare il terreno per i prossimi romanzi.
Questa serie promette bene, anzi benissimo e io non vedo l’ora di leggere le prossime avventure di Pat e Jono, ma anche di Marek, Hermes e tutti gli altri.
Consigliatissimo!
1 A Ferry of Bones & Gold, Un traghetto di ossa e oro
2 All Souls Near & Nigh – Non puoi contrattare con la morte se hai già venduto la tua anima.
3 A Crown of Iron & Silver – Non promettere mai una vita che non spetta a te dare.
4 A Vigil in the Mourning – Il diavolo che conosci è quello di cui non dovresti fidarti.
5 On the Wings of War – Ricordare i morti li renderà vivi per sempre.
6 An Echo in the Sorrow, inedito.
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me lo segno subito, sembra proprio adatto a me!
Grazie mille Chiara, secondo me ti può piacere.