♦ Traduzione a cura di Grazia Di Salvo
Triskell Edizioni, acquistabile qui ♦
Dopo il passaggio da finti fidanzati a una relazione vera e propria, Spencer Cohen e Andrew Landon cercano di non affrettare le cose. Sanno che tra loro potrebbe nascere qualcosa di speciale e non vogliono rovinare tutto, nonostante la terribile tensione sessuale nell’aria.
Spencer sta imparando ad aprirsi, condividendo il suo passato con Andrew, e ha paura di esporsi troppo, anche se non riesce a trattenersi dal farlo. Allo stesso tempo, è ben consapevole che si sta innamorando di Andrew. Quest’ultimo, d’altra parte, non vuole gettarsi di nuovo a capofitto in una relazione, ma andarci piano non fa altro che accrescere fin troppo rapidamente l’affetto reciproco che li lega.
Mentre vivono questa nuova relazione, Spencer teme che Andrew darà di matto nell’apprendere che ha accettato un nuovo incarico. Ben presto, però, scopre non solo che si tratta di un lavoro insolito, ma che le cose non sono nemmeno come sembrano. Quando tutto prende una piega inaspettata, Spencer e Andrew uniscono le forze per aiutare il nuovo cliente e dovranno anche decidere se sono pronti a fare un ulteriore passo avanti.
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«Ti odio.»
«No che non mi odi.»
Sapete quando un libro ti rapisce e ti fa fare dei sorrisi sciocchi mentre leggi e occhi sognanti quando ci pensi? Ecco, questo è stato per me il secondo libro di questa serie, ma partiamo dal principio.
Abbiamo lasciato Spencer e Andrew consapevoli che il loro rapporto lavorativo era tutto fuorché lavoro; due vite che s’incrociano per caso in una situazione assurda e che combaciano così bene, con interessi e passioni in comune, che pensare a giornate senza la compagnia l’uno dell’altro li fa star male.
Ricapitolando: il nostro adorabile lambersexual hipster, Spencer, di mestiere fa il “finto fidanzato” per aiutare a ricomporre rapporti amorosi, o meglio trovare una risposta per i suoi clienti, positiva o negativa. Andrew Landon nasce come suo cliente – “sulla copertina della rivista di Sexy Nerd” agli occhi di Spencer – è un grafico della DreamWorks che, coi suoi rossori, le sue domande inopportune, la sua insicurezza colpisce al cuore Spencer, il quale, alla fine del primo volume, vive una profonda crisi al pensiero di perderlo e di rimandarlo dall’ex fidanzato Eli.
Nel secondo volume riprendiamo esattamente da quel momento, dopo un bacio appassionato e con le premesse per una frequentazione. Entrambi vogliono andarci coi di piedi piombo però, per non rischiare di sbagliare ancora.
Come dargli torto? Andrew è solito affrettare i tempi per poi ritrovarsi col cuore in pezzi, Spencer, di contro, non ha mai avuto una relazione, troppo impegnato a costruire muri invalicabili per evitare di soffrire dopo l’abbandono troppo grande e doloroso già vissuto.
L’attrazione è sempre la stessa però, sono come calamite che non riescono, malgrado i buoni propositi, a stare separati o a non stuzzicarsi.
Tirai su col naso. «E la colazione? Dov’è andata a finire?»
«Uhm, beh, era tardi e ho saltato la palestra.»
«Insomma, il frullato proteico nella doccia era buono, ma non è sufficiente per tutta la mattina.»
Le sue guance avvamparono mentre scoppiava a ridere. «Oh mio Dio, Spencer.»
«Ti imbarazza?»
Andrew mi rivolse uno sguardo mentre guidava e cercò di non sorridere, ma fallì. «Un po’, sì.»
«E adesso stai pensando a quello che abbiamo fatto nella doccia, vero?»
«No,» rispose. Poi si aggiustò sul sedile. «Ma ora sì.»
«E adesso a me senza mutande, eh?»
Andrew incrociò il mio sguardo, poi lo fissò di nuovo sulla strada mentre deglutiva. «No.»
«Oh, sì, invece.»
Con lo scorrere delle pagine, tra una risata, un fremito e qualche battito perso, scopriamo cosa ha vissuto Spencer a sedici anni, quando chi doveva amarlo sopra ogni cosa gli ha inflitto le cicatrici più profonde che si porta addosso.
Spencer è come un cucciolo a volte, ti viene voglia di proteggerlo, di abbracciarlo forte, perché è pulito e dolce, anche se con una paura profonda di provare dei sentimenti che, come un uragano, stanno radendo al suolo le sue barriere. Scopriremo, inoltre, che la timidezza di Andrew è solo una minima parte di lui, perché quando si sente a suo agio ha un carattere forte e dominante.
Ma come vivrà Andrew il lavoro del suo fidanzato? In questo libro lo scopriremo solo in parte, perché il nuovo cliente di Spencer gli proporrà un caso sui generis, che porterà tutti, i protagonisti e anche i lettori, a riflessioni profonde e dolorose.
Non vi nascondo che ho versato calde lacrime in alcuni passaggi, perché l’autrice gestisce un tema non semplice in modo magistrale, con delicatezza e facendo sentire sulla pelle cosa sia cercare di sopravvivere a un abuso.
La signora Landon stava dicendo: «… non hai mai menzionato i suoi tatuaggi.» Il cuore mi si fermò.
«Non sono semplici tatuaggi,» rispose Andrew. «Sono cicatrici. Cicatrici fatte d’inchiostro. Le indossa perché il mondo veda chi è. E comunque a me piacciono. E non è la sua pelle a definire chi è, così come la mia non definisce me.»
Vi starete domandando se i nostri adorabili protagonisti hanno finalmente consumato la loro passione e… sì, FINALMENTE, anche sul piano fisico se ne vedono delle belle, ma ciò che mi ha colpito di più è la nascita di un sentimento, la dolcezza dell’esprimerselo, la comunicazione stupenda tra loro, la determinazione a risolvere le questioni in sospeso.
«Dove la porto?» chiese il tassista.
Guardai l’uomo dallo specchietto retrovisore. E pensai a tutti i libri e i film che avevo sempre odiato, in cui i protagonisti litigavano su qualcosa di stupido e la mancata comunicazione, assieme all’orgoglio, rovinavano tutto. Odiavo che si comportassero da bambini senza provare a parlarsi. Era un cliché, era da immaturi e, cazzo, adesso capivo che era più che reale.
E lo odiavo in ogni caso.
Tirai fuori il portafogli e diedi dieci dollari al tassista per scusarmi dell’attesa. «Proprio qui, amico,» risposi, prima di uscire. Sbattei la porta e seguii Andrew.
Di contorno troveremo sempre Lola e Gabe con Emilio e Daniela, la splendida famiglia acquisita di Spencer, berremo ancora the verde e ascolteremo melodie al pianoforte.
Descrivere le emozioni è difficile in alcuni casi e questo è uno di questi, ma se amate le storie romantiche e divertenti, dolci e colorate, questo libro fa assolutamente per voi, non potete perderlo. Dal mio canto, non vedo l’ora che esca il terzo e ultimo romanzo della serie.
«Sì, va bene. E grazie per averlo chiesto. È un’altra delle mie prime volte, di quelle che posso spuntare sulla lista di “Grazie a Andrew”.»
«Hai una lista di “Grazie a…”?»
«La lista di grazie a te. Tipo, se mi capita di finire una frase con “grazie a Andrew”, finisce nella lista.»
Lui rise. «Dovrei saperlo?»
«Certo. Tipo adesso. Ho il mio primo fidanzato vero grazie a Andrew,» spiegai. «Oppure, adesso sorrido come un idiota per tutto il tempo grazie a Andrew.»
Lui si mise a ridere. «Voglio sapere qual è la prima voce della lista.»
«Mi masturbo cinque volte al giorno grazie a Andrew,» risposi. Lui scoppiò a ridere.
Recensione e immagini:
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