Alice ha undici anni, è una ragazzina riservata che scrive favole e coltiva il desiderio di interpretare il ruolo della Madonna durante la festa religiosa più importante del paese.
Nico ha quattordici anni, è stato bocciato per l’ennesima volta ed è segretamente innamorato di Mara, una sua compagna di scuola.
Sullo sfondo di un sud geograficamente impreciso ma caratteristico, alla fine degli anni ’80, nel corso di un’estate caldissima, nasce e si evolve la parabola dell’amicizia tra due ragazzi diversi tra loro ma accomunati dallo stesso disincanto. Due anime ferite, nonostante la giovane età, ma intensamente coraggiose, che combattono per realizzare i propri sogni e cedono alla vita un tributo d’innocenza in cambio del diritto a diventare grandi.
Una storia delicata, cruda e romantica, dolce e spietata, che parla di amicizia, di amore, di famiglia, di dolore e di speranza.
Le aperture fanno entrare i nemici, i lupi, i serpenti, i coltelli. Le aperture ti illudono che respiri ma sono gli altri a respirare tutta la tua aria.
Ho letto questo libro quasi per caso, una storia che non avevo nemmeno ben classificato, ma mi piace spaziare e so che Amabile Giusti è un’autrice di notevole valore.
Così comincio questa storia che narra di due ragazzini, Nico di quattordici anni e Alice di undici – ma ne dimostra otto – in un paese non ben definito del sud Italia degli anni Ottanta, assolato e allo stesso tempo polveroso e cupo.
Quello che non sapevo è che mi sarei trovata dentro una storia profondamente poetica carica di odori e sensazioni, struggente e allo stesso tempo delicatissima. Una storia che segna, che incide a fondo il cuore con una sensazione di soffocamento e allo stesso tempo di speranza. Una storia che alla fine ti fa rimpiangere di non averla assaporata parola per parola, riga per riga, per cogliere gli indizi disseminati nella narrazione e non ritrovarsi impreparati. Ma forse è proprio da impreparati che la storia ha il suo massimo potere.
Nico e Alice stanno vivendo un’infanzia e un’adolescenza solitaria; Nico, orfano di madre, maltrattato da un padre alcolista e ridotto quasi alla fame; Alice, figlia di una donna superficiale, incinta del terzo figlio e con una cattiva nomea. Entrambi sono molto più maturi nell’animo di quello che ci si aspetterebbe dalla loro età anagrafica, segnati dalla mancanza di amore ed empatia delle loro famiglie e da chissà quali ferite.
I loro destini si incontrano, anime sperdute e sensibili, e diventano a loro modo amici, come possono essere amiche due creature che non hanno mai imparato a fidarsi di nessuno, che sono state tradite troppe volte.
Anche se Nico ha Mara, amica e forse primo tenero amore, è comunque solo.
Nico dovette domare il bisogno istintivo di chiederle di non impicciarsi. Lei era l’unica, in verità, alla quale permettesse di avvicinarsi tanto da mancarlo di poco. Era l’unica che non odiasse anche se a volte era brusca quanto un colpo di frusta. Era l’unica, in ogni senso.
Al loro fianco, con una narrazione in terza persona alternata, ma non per questo meno coinvolgente, in grado di trasmettere emozioni e dilaniare l’animo, percorriamo le loro giornate, i loro desideri, le loro paure. Siamo insieme a loro nelle menzogne, quelle peggiori dette a se stessi – che le cose miglioreranno – quelle raccontate agli altri, per celare ciò che non si può dire.
La menzogna, a volte, aveva un buon profumo di caramello chiaro. A volte puzzava di latrina e pesce di quattro giorni, ma in quel momento sapeva di zucchero e basta.
Entrambi sono diamanti, durissimi e fragili allo stesso tempo: li vediamo un attimo prima aver bisogno, come tutti, di qualcuno che li abbracci e un attimo dopo tirare fuori gli artigli, per proteggersi o per ottenere quello che vogliono; in altri momenti comportarsi con un cinismo raggelante e apparentemente inadatto alla loro età. Ma tutto ha una spiegazione.
Il libro alla fine lascia un vuoto doloroso, una speranza venata di amarezza, perché ci si rende conto che nelle parole magiche dell’autrice, negli odori che Alice usa come tramite per comprendere persone e avvenimenti, c’è una storia romanzata ma allo stesso tragicamente attuale, raccontata con una sapienza e una leggiadria che si incontrano di rado. Una narrazione che non diventa mai pesante, o eccessivamente triste ma trasforma ogni singola parola in una farfalla che riempie la mente e il cuore di chi legge.
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