Newton Compton Editori – Acquistabile qui
Non puoi dimenticare il tuo primo amore. Il mio è un musicista perennemente in viaggio che è riuscito a guardare dritto nella mia anima. Sono passati quattordici anni ma non ho ancora dimenticato i suoi occhi, le cose che è riuscito a farmi provare. Ha mandato in frantumi tutte le mie certezze e i miei preconcetti. Ma mi ha anche spezzato il cuore. E quando la sua musica l’ha fatto diventare una star, ho continuato a esultare per lui. Come se fossi ancora la ragazzina innamorata di allora. Come se le nostre anime non avessero mai smesso di cercarsi.
Non è facile per me scrivere la recensione di questo romanzo, non è facile riuscire a districare i fili dei miei pensieri così intrecciati, anche se sono passati ormai quattro giorni da quando ho finito questo libro. Sì, li ho contati.
Sono molto combattuta tra le mie emozioni e questa è una sensazione che pochi libri sono in grado di suscitarmi, di solito dalle prime pagine capisco fino a che punto una storia sarà in grado di prendermi, sin dai primi capitoli capisco se sarà per un me un indimenticabile o un semplice bel libro che mi terrà compagnia, ma questo invece mi ha fatto alternare momenti in cui sollevavo gli occhi al cielo, momenti in cui mi sentivo profondamente delusa, altri invece che non riuscivo a staccarmi dalle pagine. È difficile, davvero.
Carian Cole ha una penna evocativa, potente, capace di distruggerti e allo stesso tempo farti sentire viva come poche autrici sono in grado di fare: questa è una certezza che ho sin dal suo primo libro che ho avuto la fortuna di leggere, Ti prego non spezzarmi il cuore, uno dei miei indimenticabili di questo 2019, e, sebbene gli altri suoi libri non siano riusciti a entrarmi nel cuore allo stesso modo, il fatto che la sua penna abbia un alone quasi magico non è mai cambiato.
Ma parliamo di questo romanzo, un passo alla volta.
Questo è sicuramente il romanzo del primo grande amore, delle prime volte che si porteranno sempre una parte di noi, anche se non vogliamo, anche se desideriamo tenere per noi ogni nostro pezzo. Piper, la protagonista femminile, ha ventun anni, è giovane, introversa, sensibile, decisa a costruirsi il suo futuro, a farcela da sola. Fa la segretaria in un ufficio e ogni giorno, durante la pausa pranzo, si reca a un parco a poca distanza dal luogo di lavoro, si siede su una panchina, mangia, legge mentre ascolta la musica di un ragazzo di strada.
La musica di Evan, per gli amici Blue. Lui è un ragazzo bellissimo e selvaggio, il corpo muscoloso ricoperto di tatuaggi e piercing e suona la chitarra per le strade, accompagnato da un meraviglioso cagnolino che non si separa mai da lui, Acorn.
Piper è subito incuriosita da lui, ama la sua voce, si sente viva con la sua musica e, soprattutto, Blue nota lei ed è questo che segna la condanna di entrambi.
E poi sei arrivata tu.
Custode del mio cuore.
Desiderio della mia anima.
L’attrazione tra loro è irresistibile, le parole di Blue sono poesia, musica in parole ed entrambi ben presto diventano indispensabili l’uno per l’altro, malgrado lui non abbia casa, non abbia aspettative e, soprattutto, nessuna voglia di costruirsi un futuro.
«Hai scelto di essere un senzatetto?».
«Sì. Un giorno ho preso la chitarra, una sacca di vestiti e ho iniziato a camminare. E non ho più smesso». I suoi occhi incontrano i miei, sono azzurri e sereni con un guizzo selvaggio. «Non mi sono ancora fermato».
Ma di colpo, senza preavviso, tutto cambia e Blue sparisce, lasciando Acorn, il suo amato cane con lei, insieme a un vuoto incolmabile.
Sinceramente non mi sento di dirvi oltre sulla trama, è un libro che va vissuto e scoperto pagina dopo pagina, verità dopo verità, quindi qualunque mio commento in proposito potrebbe guastare quell’atmosfera che io ho avuto la possibilità di assaporare e non voglio toglierla a voi.
Piper è un personaggio che non sono proprio riuscita ad amare e me ne dispiaccio, perché credo che una delle ragioni per cui non sia entrata totalmente in sintonia con questo romanzo dipenda in parte da lei: nella prima parte della storia Piper è troppo ingenua, troppo fragile, troppo sottomessa a quello che Blue vuole, non riesce a imporsi, non riesce a mostrare la sua forza, si limita a esistere nella sua orbita, rinunciando a se stessa, e questo è qualcosa che non riesco ad accettare facilmente nelle protagoniste femminili. Certo, è molto giovane all’inizio, ma dopotutto io ho solo un anno in più a lei, quindi mi sarei aspettata di provare una maggior sintonia con lei, ma, ahimè, proprio non è successo. Nella seconda parte del romanzo questo aspetto di lei migliora, lei cresce, matura, sebbene quella parte di lei ingenua non la abbandonerà mai, facendomi provare spesso un’enorme rabbia. Una delle cose che invece ho amato molto di lei è il suo amore incondizionato per Evan: è puro, profondo, ancestrale, in grado di superare qualunque ostacolo, qualunque battaglia.
È lì che Piper mostra la sua vera forza ed è lì che ho iniziato ad ammirarla.
L’altro punto che non mi ha permesso di amare totalmente questo romanzo è il personaggio di Blue: fino a più del 70% della storia resta un personaggio indecifrabile, problematico, segnato però da una profonda sofferenza, in costante lotta con droghe e alcol, anche se questo significa perdere tutto ciò che ama. In lotta con se stesso da sempre. È un bel personaggio, ma non riuscivo a sentirlo, non riuscivo a perdere la testa per lui come è successo con gli altri protagonisti maschili della Cole.
Ma poi… poi è arrivato il primo capitolo col suo pov e io sono morta. Andata. Di me non sono rimaste altre che lacrime e dolore ed è allora che ho provato molta rabbia nei confronti della scrittrice: perché aspettare tanto per permettermi di amarlo?! Perché non inserire un suo pov prima invece di farmi subire Piper per capitoli e capitoli senza darmi mai modo di vedere lui davvero?
Dunque, alla luce di tutte queste riflessioni, non posso dare cinque stelle a questo romanzo, non posso perché ho letto cosa questa scrittrice è in grado di fare: il suo primo romanzo che ho letto è diventato per me una pietra di paragone eccezionale che mi segnerà a vita e, a malincuore, sono convinta che questo libro non può essere considerato a quel livello. C’è tuttavia un ma.
Questo è un romanzo che insegna tanto, insegna la sofferenza, la delusione, la depressione, la rinascita, la follia.
Mette in luce le fragilità dell’uomo senza alcun freno, ma anche la forza e la bellezza, la gioia e la sofferenza che fanno inevitabilmente parte della vita.
Insegna soprattutto la potenza dell’amore, quella che Piper ed Evan non smetteranno mai di sentire sin nelle ossa. Mai. Anche quando il buio sarà più forte della luce.
Dopotutto, loro hanno visto una coccinella, hanno riconosciuto le loro anime.
«Sapevi che c’è un mito secondo cui se un uomo e una donna vedono una coccinella nello stesso momento, si innamoreranno e resteranno insieme per sempre?»
Recensione a cura di:
Editing a cura di:
Commenti
Nessun commento ancora.