Un giorno apri gli occhi e, con stupore, scopri che la tua vita è perfetta: sei bella come non mai, hai da poco inaugurato una pasticceria di successo e al tuo dito brilla l’anello dell’uomo dei tuoi sogni. L’unico dettaglio stonato in questo scenario da favola è che non hai la più pallida idea di come tu sia arrivata fin lì… È quello che capita ad Hanna: dopo un oscuro incidente si risveglia in ospedale con il corpo coperto di lividi e la mente invasa dai dubbi. Cosa è accaduto nei lunghi mesi cancellati dalla sua memoria? Davvero Max è l’uomo giusto per lei? E soprattutto, chi è il tipo sexy e misterioso che una notte si è infilato nel suo letto scatenando in lei una passione irrefrenabile? Mentre le poche certezze di Hanna vacillano, la storia del suo ultimo anno di vita si rivela di ora in ora più intricata e far combaciare i pezzi del puzzle sembra un’impresa impossibile. Desiderio, mistero, amicizia e segreti si intrecciano in Ricordi rubati, la prima puntata di una serie appassionata e travolgente, acclamata dalle lettrici americane.
Hanna si risveglia in ospedale malconcia e dolorante: apparentemente sembra che sia caduta dalle scale, ma non lo ricorda affatto. Il suo ultimo ricordo risale a undici mesi prima, a quando era una studentessa prossima alla laurea e dotata di scarsa autostima a causa del suo peso eccessivo. Hanna non si ritiene all’altezza delle amiche e delle sorelle, tutte bellissime e magre, e a renderla maggiormente infelice è l’amore impossibile che fin da adolescente prova per il ragazzo bello e fisicato del loro gruppo, Max. Questa è la vita che Hanna ricorda nel momento in cui riapre gli occhi, ma presto si accorge di notevoli cambiamenti che la stupiscono: ha un anello al dito e Max dichiara di essere il suo fidanzato, ha il fisico di una modella nonostante i lividi e le contusioni, e ha realizzato il sogno di aprire una pasticceria, che riscuote un buon successo. Tutto questo è accaduto in quei mesi di cui non ha memoria, ma Hanna è felice lo stesso, anche se spera di riacquistare prima possibile i ricordi per poter considerare reale questo presente fin troppo perfetto, che non sente di meritare fino in fondo.
Il primo scossone a questo castello da fiaba arriva già la prima notte che trascorre in casa, dopo le dimissioni dall’ospedale: uno sconosciuto si introduce nel suo letto, sembra conoscerla intimamente e provare forti sentimenti per lei. Chi è quest’uomo che va via addolorato una volta notato l’anello che lei porta al dito? Cosa la lega a lui? Hanna sa di amare Max, allora perché lo ha tradito? Sono domande legittime quelle che si pone e, a questo punto, diventa necessario ritrovare i ricordi perduti. La storia fin qui promette benissimo, il personaggio principale è ben caratterizzato e l’alone di mistero intriga davvero tanto. Prosegue, però, a mio parere con un andamento altalenante: da un lato i continui colpi di scena spingono a proseguire velocemente nella lettura, dall’altro l’autrice ha calcato un po’ la mano su alcuni aspetti che francamente lasciano il lettore interdetto, al limite della credibilità -e non posso spiegarvi quali per non incorrere in spoiler, ma se leggerete il libro lo capirete di certo-. Non si tratta solamente di sospensione dell’incredulità, quanto di comportamenti contraddittori: passi per quelli di Hanna, di cui non conosciamo fino in fondo sentimenti e motivazioni, essendo per buona parte ignoti anche a lei, ma quelli degli altri. Max, il ragazzo gentile, dolce, attento; e Nate, il cantante di successo dall’animo nerd, bello e dannato, innamorato e distrutto dalla scelta di Hanna: entrambi stupiscono, e non sempre in maniera positiva. Il massimo della contraddizione si concretizza nel finale, con un colpo di scena che nega buona parte dei presupposti precedenti, già deboli: qualcuno ha mentito. Max? Nate? Io un’idea ce l’ho, e anche sulla motivazione, e la curiosità di vedere se ho indovinato è tale da spingermi a leggere il secondo volume, pur non essendo completamente soddisfatta da come sia stato sviluppato il primo.
Una storia carina, da cui mi aspettavo di più. Deboli gli espedienti narrativi che dovrebbero giustificare certi comportamenti di Hanna, ancora più debole il pretesto creato per allontanare da lei Nate a fine romanzo, in un addio che in realtà è un arrivederci per allungare il brodo. A questo aggiungiamo un prezzo decisamente esagerato per l’intera trilogia nell’edizione italiana.
Punti di forza del romanzo, invece, sono a mio parere, oltre all’inizio accattivante, il ritmo incalzante, pertinente alla storia raccontata; l’approfondimento psicologico del personaggio femminile, nel difficile rapporto con il suo corpo; e la buona traduzione.
Recensione a cura di:
Editing a cura di:
Commenti
Nessun commento ancora.