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Non c’è nulla da fare! Per quanto ci provi, Jonas non riesce ad accettarsi. La sua rigida educazione, la sua famiglia tradizionalista sono per lui uno scoglio insuperabile. Poi arriva Tate… Lui è molto sicuro di sé, sa perfettamente ciò che vuole, e riesce a guardare oltre la scorza di Jonas. Mentre la loro amicizia si intensifica in qualcosa di più, Tate introduce Jonas in un mondo che non ha mai conosciuto e che li terrorizza e li eccita entrambi. Poi il passato si intrufola subdolamente nella loro vita rischiando di distruggere ciò che hanno faticosamente costruito.
A volte l’amore non basta. A volte è esattamente ciò di cui hai bisogno.
Jonas è il tipico bulletto del college: maleducato, sboccato e arrogante, finge che il mondo sia ai suoi piedi. Suo padre, un ricco e ambizioso uomo d’affari entrato in politica, lo spedisce a migliaia di chilometri da casa dopo una bravata che potrebbe trascinare il nome della famiglia nel fango.
Comincia così a lavorare nel negozio dell’usato degli zii, prendendosi un anno sabbatico forzato dagli studi universitari, il cui indirizzo è stato scelto dal padre senza alcun riguardo per i suoi desideri.
Il negozio collabora con un dormitorio per ragazzi di strada, l’All Saints, che dona rifugio per la notte e un pasto caldo agli adolescenti sbattuti fuori casa dai genitori. Un giorno, Jonas conosce Tate, il ragazzo che gestisce il dormitorio con il suo amico Marc. Con sua sorpresa, Tate abita nell’appartamento ricavato sopra al garage degli zii con le due sorelle minori, delle quali ha la custodia legale.
Lentamente, grazie alla pazienza di Tate e al suo rifiuto di arrendersi di fronte ai modi sfrontati di Jonas, i due instaurano un fragile rapporto di amicizia.
Più i giorni passano, più Jonas si lascia andare e si apre con gli zii e, soprattutto, con Tate.
Jonas è gay, lo è da sempre. Durante gli anni del liceo e del college si è portato a letto decine di ragazze, ma l’ha fatto per non alimentare voci su di lui che l’avrebbero screditato ancora di più agli occhi di suo padre, che pensa sia uno scapestrato senza cervello.
La vicinanza di quel ragazzo così speciale e le migliaia di chilometri tra sé e i suoi genitori gli consentono di essere per la prima volta ciò che ha sempre desiderato: se stesso, senza alcuna maschera o comportamento di facciata.
Jonas si rivela essere un ragazzo sensibile, bisognoso di tutto quell’affetto e quell’approvazione che la sua famiglia non gli ha mai riservato.
Ma quando il padre irromperà di nuovo nella sua vita, Jonas avrà finalmente la forza di ribellarsi e cominciare a vivere davvero?
«Che cosa ti fa paura?»
«Il fatto che sei così aperto e trasparente. Vederti così a tuo agio con quello che sei e con la tua vita. Cioè, guardati, sei così generoso. Gestisci un dormitorio per senzatetto. Sei tipo… perfetto.»
«Sono tutt’altro che perfetto, te l’assicuro. E devi smetterla di paragonarti a me. Io sono più a mio agio con la mia vita perché ho dovuto crescere in fretta. A quattordici anni avevo accumulato esperienze che nessun trentenne dovrebbe fare, e che non augurerei a nessuno. Tu hai vissuto in questa bolla, col terrore di uscirne fuori, e ora ne hai finalmente l’occasione. Sei una specie di pulcino appena caduto dal nido e reduce di un bel ruzzolone. Riesci a malapena a camminare, figuriamoci a volare.»
Jonas batté più volte le palpebre, e alla fine aveva le ciglia umide. «Tu potresti insegnarmi a camminare? Non sono pronto per volare.»
«Certo che posso».Jonas esitò. Si trattava di Tate. Non doveva indossare una maschera e reagire con scherno a qualunque attentato alla sua virilità. Non doveva fingere. Tate sapeva che era gay. E anche Jonas sapeva di esserlo, anche se ancora non l’aveva ammesso ad alta voce. Era stupido fingere che porre dei limiti sul sesso o sulla penetrazione cambiasse il suo orientamento sessuale. Con Tate poteva essere se stesso, perché non l’avrebbe giudicato.
Ho gustato questo libro dalla prima all’ultima pagina. La storia forse non è tra le più originali, ma il modo con cui è stata scritta fa la differenza. La dicotomia tra ciò che Jonas finge di essere e ciò che è, è stata gestita in modo razionale e coerente. Il passato doloroso di Tate e delle sue sorelle hanno il giusto spazio nel romanzo, senza appesantirlo ma aggiungendo una buona dose di realtà alla stesura. L’ambiente creato nella casa degli zii è in perfetto contrasto con quello dei genitori di Jonas, così come lo sono il loro modo di vivere e di pensare.
“Qualunque cosa accada” affronta tematiche importanti come l’omofobia, l’abbandono, la malattia e l’aborto, e lo fa con una sorta di ruvida delicatezza che lascia il segno.
Lo consiglio a chi vuole leggere una storia d’amore tenera dove ci sia spazio per temi di attualità, specialmente di questi tempi.
Un libro per me speciale, che mi ha lasciato il sorriso sulle labbra e molto su cui riflettere.
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