♦ Traduzione a cura di Francesca Giraudo
Quixote Translations, acquistabile qui ♦
Forza… odiatemi. Sbattetemi contro il muro. Non mi sono mai presentato come un eroe del cazzo. Non mi sono mai nemmeno etichettato come cattivo ragazzo. Sono un cattivo arrogante! Un tiranno nato dalla peggior specie di mostro. Questa è la mia storia e non la cambierei per nessuno al mondo, ma … Per lui? Colui che mi chiama Master? Questo non è un romanzo sul vissero per sempre felici e contenti. Questa è una storia dura. Ti farà il cuore a brandelli e te lo calpesterà finché non ne rimarrà più nulla se non un mucchio di sangue. Lui ha visto oltre le mie crepe, ha sofferto il mio stesso dolore con sangue e lacrime, cercando di curare le ferite ancora sanguinanti della mia anima. È rimasto, passando attraverso le mie sfuriate più violente, nascondendo la sua battaglia dentro di sé, quella che io sono stato troppo stupido per riuscire a vedere. Quella che stava per strapparmi l’unico uomo che avrei mai amato. Ho dovuto rischiare di perderlo per riuscire a vederlo, per poter capire e comprendere chi lui fosse veramente per me. Mio. Il mio prezioso ragazzo. Il mio bellissimo Beo.
“Questa è una storia dura. Ti farà il cuore a brandelli e te lo calpesterà finché non ne rimarrà più nulla se non un mucchio di sangue”.
Già da queste parole, tratte dalla sinossi, si comprende qual è il clima di tutto il libro. Se non siete disposti a soffrire, lasciate perdere, siate però consapevoli che vi fareste sfuggire una storia magnifica, con qualche limite certo, che più avanti espliciterò, ma una storia magnifica rimane ugualmente.
Il BDSM fa da sfondo a tutta la vicenda, anzi ne è parte integrante; ammetto di non capirne molto di dominazione, rapporti sadomaso, frustini, manette e quant’altro, e non comprendo appieno chi lo pratica, però m’incuriosisce e, quando qualcosa stuzzica la mia curiosità, metto da parte tutte le remore e mi butto a capofitto, in questo caso per riuscire a cogliere tutte le implicazioni che un tale rapporto sviluppa. Nel mio piccolo ho compreso che è tutta una questione di controllo, chi lo pretende e chi lo cede, ma contrariamente a quel che sembra, non è il Dom o Master a possederlo, in realtà è colui che sembra il più debole, che alla fine dei fatti si dimostra il più forte dei due.
Nella nostra storia è impersonato da Beo, un giovane preso letteralmente a calci dalla vita, “e quelle due puttane di Madre Natura e di Destino lo sapevano bene”; vissuto in un orfanotrofio, la madre è morta di cancro mettendolo alla luce e il padre lo ignora completamente, sviluppa la stessa malattia materna che lo sta inesorabilmente portando verso la morte. Nonostante tutto però, è talmente pieno d’amore da far male al cuore, ed è alla ricerca di “casa”, che trova in Colt.
Colt è il Master crudele, arrogante, potente e prepotente che si è creato dal nulla, utilizzando anche mezzi non troppo leciti, e che fin dal principio sancisce “Mio”; anch’egli con un passato devastante a causa del quale ha costruito muri insormontabili che lo hanno portato ad essere quello che è.
Due anime tormentate, che reagiscono in modi diametralmente opposti, ma che si completano. Il percorso è lungo, difficile e sofferto e quando arrivi a leggere questi dialoghi non puoi fare altro che scioglierti:
“Quindi, perché, Beo, sei riuscito ad attraversare quest’oscurità per toccare l’unica luce che era rimasta in questo caos dentro di me? Tu sei sempre gentile, delicato e ti preoccupi per me. Quando mi guardi, vedi il grosso casino che sono, le imprecazioni, le parolacce e la rabbia che prendono il sopravvento su di me. Eppure, quando ti osservo guardarmi, tu sembri pensare che dentro di me ci sia ancora della decenza, qualcosa di buono. Non c’è niente di buono qui, ragazzo. C’è solo questo … mostro, un fottuto-figlio-di-troia-mostro-ipocrita che non ha la minima idea di come si faccia ad amare e a essere amato. Quindi, perché ti importa di me?” […] ” Non possiamo sapere di chi ci innamoriamo, Master, ma possiamo credere che, in qualche modo, possiamo provare a far cambiare le cose. Perché anche una persona cattiva merita un’opportunità di amare. E se questa fosse la tua redenzione? E se fosse che io, amandoti, diventassi la tua opportunità di redenzione?”
Non vado oltre perché lo spoiler è dietro l’angolo, aggiungo solo una nota, e si tratta del limite alla storia di cui accennavo sopra, che invece di cinque stelle me ne fa assegnare quattro: il finale mi è sembrato troppo veloce, quasi a voler giungere presto a una conclusione, soprattutto la risoluzione del rapporto tra Beo e il padre… perché sì, succederà qualcosa, e questa parte a mio giudizio meritava un maggiore approfondimento.
Molti altri personaggi circondano la coppia principale, alcuni li ho odiati, altri li ho amati, e spero di incontrarli nuovamente molto presto e che ognuno di loro abbia lo spazio che merita.
Consigliato!
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