Sono passati ventisette lunghi anni dall’ultima alba.
Per quasi tre decenni, i vampiri hanno mosso guerra all’umanità; hanno costruito il loro impero eterno, a costo di demolire il nostro. Ormai, solo poche minuscole scintille di luce resistono in un mare di oscurità.
Gabriel de León, metà uomo, metà mostro e ultimo dei Santi d’argento – confratello nonché una delle migliori spade del sacro Ordine d’argento, dedito a difendere il regno dalle creature della notte -, è tutto ciò che si frappone tra il mondo e la sua fine. Imprigionato dagli stessi mostri che ha giurato di distruggere, è costretto a raccontare la sua storia.
Una storia di battaglie leggendarie e amore proibito, di fede perduta e amicizie trovate, della guerra del Re Sempiterno e della ricerca dell’ultima speranza rimasta all’umanità. Il Sacro Graal.
Dal pluripremiato autore bestseller delle Cronache di Nevernight, una nuova magnifica serie.
Avevo comperato questo libro appena uscito, ma non mi decidevo mai a iniziarlo finché, complice un gruppo di lettura con alcune amiche, mi sono tuffata nella storia creata da Kristoff. Vi dico subito che leggere in compagnia ha tutto un altro sapore, confrontarsi sulle varie teorie è stato divertente e molto interessante, ma a voi interessa sapere cosa penso del libro, vero? Ebbene ve lo dico subito, o perlomeno ci provo a spiegarvi perché mi è piaciuto così tanto (a parte l’averlo letto in compagnia), e scusatemi se sarò ripetitiva e un filino fangirlante.
Kristoff è un genio, senza dubbio è sadico, ma è un genio, ha creato una storia davvero complessa e piena di colpi di scena, farcita di violenza (ecco se siete persone sensibili lasciate perdere…) e di riferimenti a diversi film. Avete presente il famoso film e libro “Intervista con il vampiro”? Ecco qui invece che un umano che intervista un vampiro abbiamo un vampiro che intervista un mezzo vampiro, la storia viene raccontata da Gabriel, il protagonista.
Gabriel ci racconta la sua storia, da quando giovane sanguepallido arriva a Santa Michon per venire addestrato come Santo d’argento, ordine che da la caccia alle creature della notte, vampiri in primis. La vita e l’addestramento lo cambiano, cambiano la sua percezione del mondo. Soprattutto il vivere assieme ad altri come lui lo porta a maturare, e nel convento trova anche l’amore di Astrid, novizia del Priorato, ordine femminile che condivide il convento con i Santi d’argento. Ma, soprattutto, la vita nell’associazione religiosa lo porta a dubitare per la prima volta, a mettere in discussione i dogmi insegnatigli dai Confratelli, a ragionare e valutare con la sua testa. Sino alla ricerca del Santo Graal, l’unico oggetto che può porre fine al Sine Die, al crepuscolo perpetuo.Gabriel è astuto, intelligente ed ha una missione, e niente e nessuno lo distoglierà dal portarla a termine.
I miei fratelli sono la collina su cui morirò
La storia che Gabriel ci racconta è piena di salti temporali, tra la sua vita passata e la sua ricerca del Graal, e in un primo momento sono rimasta confusa da questi continui balzi temporali, ma una volta capito come funzionava non ho avuto problemi, anzi ho adorato lo scoprire piano piano la storia che si dipanava, è stato interessante vedere quante delle mie teorie fossero corrette.
I personaggi di Kristoff sono tutti interessantissimi, pieni di contraddizioni e molto diversi tra loro, soprattutto ho amato il fatto che non fossero perfetti. Il protagonista non è il classico eroe senza macchia, anzi è decisamente il contrario, e per questo molto più reale di quei personaggi che ti danno l’impressione di essere sin troppo irraggiungibili. La compagnia che parte alla ricerca del Graal, composta da personaggi molto diversi l’uno dall’altro, i vari confratelli, o le sorelle sono talmente ben caratterizzati che ho avuto l’impressione di conoscerli. Vi dò un consiglio, non affezionatevi a nessuno, Kristoff è un sadico e con lui non sai mai cosa può succedere. Ti puoi affezionare ad un personaggio solo per vedertelo portare via dopo due pagine.
In questa storia c’è un altro protagonista, che permea tutte le azioni dei vari personaggi che si muovono sulla scacchiera creata da Kristoff, che siano solo pedoni, o che siano pezzi più alto valore e potere, sto parlando della FEDE. La fede in tutte le sue sfumature, e con tutte le sue conseguenze. La fede cieca, talmente cieca da rasentare il fanatismo, che rischia di trasformare chi la prova in un essere mostruoso più dei mostri che combatte.
La mancanza di fede, quel buco nero che si crea nel cuore di chi ha visto troppo e sopportato troppo.
L’ambientazione è cupa, il mondo dove si muove il protagonista è oscuro, pregno di violenza. Un mondo pieno di contraddizioni, sul quale grava una cappa di rassegnazione, di disperazione.
Con questo libro Kristoff strizza l’occhio al genere grimdark, ove la violenza e i soprusi la fanno da padrone e dove il protagonista è un antieroe, pieno di difetti quali l’egoismo e la crudeltà.
Una storia così cupa, e priva di speranza, rischia di diventare pesante se l’autore non trovasse il modo di alleggerire un po’ la narrazione, Kristoff ha risolto brillantemente questo problema con i vari momenti dove Gabriel interagisce con Jean François, il vampiro che lo intervista. I loro siparietti riescono a mitigare quel senso di oscurità che permea la storia, il sarcasmo e l’ironia che caratterizzano i loro scambi sono molto divertenti.
E così pagina dopo pagina, e dopo vari colpi di scena sistemati strategicamente lungo tutta la storia sono arrivata alla fine di questo primo volume, e, se sono riuscita a non cadere vittima della disperazione durante la lettura di questa storia, mi duole ammettere che la parola fine è stata la mia kriptonite. Come posso sopravvivere all’attesa della pubblicazione dei seguiti? Come???
Kristoff ti prego spicciati non posso aspettare troppo!
Consigliato a chi non si lascia impressionare, a chi non è una persona molto sensibile.
Insomma, consigliato a chi come me ha un pochino di oscurità in sé, a chi ha un debole per gli antieroi.
Recensione a cura di:
Editing:
questo libro è tra i miei più belli del 2022