Ian Hunter è un uomo che non si arrende. Quando ha dovuto rinunciare alla carriera di giocatore di football professionista a causa di un incidente, Ian non si è perso d’animo. È tornato al college, ha ricominciato a studiare e ha fondato la Wingmen Inc, un’agenzia che si offre di aiutare le persone a conquistare l’anima gemella. Non che Ian creda davvero nell’amore: per lui, le donne sono solo un divertimento. Sul lavoro, invece, è serissimo, al punto che la sua regola d’oro è «mai lasciarsi coinvolgere da una cliente». Ma tutte le sue certezze vanno in frantumi nel momento in cui incontra Blake. Sguardo innocente e sorriso disarmante, Blake è la classica brava ragazza da cui uno come Ian dovrebbe stare alla larga. Anche perché lei ha richiesto i servigi della Wingmen per farsi notare dall’uomo dei suoi sogni, che ovviamente è affascinante, responsabile e soprattutto fedele. Eppure, più tempo passa con Blake, più Ian si rende conto di quanto la sua esistenza sia vuota e superficiale; di quanto in fondo al cuore senta il bisogno di avere accanto qualcuno non solo per una notte, ma per sempre. Convincere una ragazza riservata e seria come Blake a dare una chance al più incallito don Giovanni della città non sarà un’impresa facile. Per fortuna, Ian Hunter è un uomo che non si arrende…
Lo confesso: ho deciso di leggere “L’amore è un gioco pericoloso” perché amo Rachel Van Dyken. Ho letto la trilogia Ruin, ho amato ogni suo personaggio e ogni storia quasi allo stesso modo e, per questo, ero abituata a tutto un altro stile. Quindi, quando ho iniziato questo libro, per almeno il primo 30% la mia domanda è stata: “Ma sarà la stessa scrittrice? Siamo sicuri?”
Non c’era nulla di suo. Nulla. Né lo stile, né la profondità e la dolcezza dei personaggi. Più leggevo di Ian Hunter e più pensavo a Drew Evans, di Emma Chase. Sì, per farvi capire com’è Ian, non posso non nominare Drew.
Il mio problema è che con Drew non vado d’accordo, sono una delle poche lettrici che non lo ha apprezzato, quindi ero molto prevenuta nei confronti di Ian.
E a fine lettura riesco solo a pensare: mi dispiace, Ian. Non meritavi la mia diffidenza!
Il libro è scritto dal suo punto di vista e, più si va avanti con la lettura, più si diventa dipendenti da questo magnifico ragazzo che, ahimè, sa benissimo di esserlo.
Lineamenti scolpiti, capelli biondo caramello, fossetta sulla guancia, sorriso sexy, cicatrice accanto al mento che gli dà un’aria da duro, occhi nocciola e, sì, dotato come pochi. Questo, cari lettori, è Ian Hunter in tutto il suo splendore. Era anche un giocatore di football ma, a causa di un incidente, ha dovuto dire addio alla sua carriera. Ma Ian si è dato da fare e ha rivoluzionato la sua vita, fondando l’agenzia Wingmen Inc insieme al suo amico Lex. È un consulente d’amore magistrale nonché l’unica possibilità, per le ragazze disperate e impacciate, di conquistare il ragazzo di cui sono interessate.
“Non sono stato io a scegliere questa vita. non è che mi sono svegliato una mattina e mi sono detto: ehi, ma non sarebbe fichissimo aiutare le donne sciatte a trovare l’uomo della loro vita? e, prima di cominciare a sbuffare, guardate i fatti. Quasi il sessanta per cento delle donne sposa qualcuno che non è alla sua altezza, il che significa che la maggior parte cerca un uomo con la pancetta. È molto probabile che questo tizio farà molto meno di loro: non curerà il fisico, mangerà hot dog a colazione, pranzo e ceno, e ammettiamolo, a quarant’anni avrà bisogno del Viagra. Basta una semplice ricerca su Internet per averne conferma. Le donne sono per natura creature insicure e, se alla tenera età di trentacinque anni non si sono ancora sistemate, con tutta probabilità finiscono per sposare un tale con una brutta pelata ma un cuore d’oro. E non c’è assolutamente niente di male in tutto ciò. È un po’ come quando andiamo al canile e scegliamo una bestiola dagli occhi tristi perché ci fa pietà, e sappiamo senza ombra di dubbio che quel bastardino non ci abbandonerà mai. Allora qual è la differenza tra sistemarsi in un modo e sistemarsi in un altro? Il primo tipo di sistemazione è carino. Il cagnolone con gli occhi tristi, o in questo caso l’uomo, è davvero il meglio che ci sia. È un connubio perfetto. Sono quelle coppiette che vedete girare tenendosi per mano e vi domandate se la ragazza non sia affetta da cecità. Sono la mamma alta e bellissima e il padre con le gambe corte, la ragazza uscita da una confraternita e il tipo con la pancia alcolica, la cheerleader e lo scienziato nerd. Per qualche strano motivo, l’universo accetta tutto questo. Anch’io lo accetto. Volete sapere cosa non accetto? Chi si sistema per insicurezza, per disperazione. Certo, è più raro. Ma si sta diffondendo a macchia d’olio. È quando una donna non raggiunge mai il suo potenziale, si accontenta di qualcosa in meno rispetto a ciò che vale. È la ragazza silenziosa cui nessuno ha mai insegnato a truccarsi, la grassottella che divora i propri sentimenti ma ha una personalità esilarante e che dovrebbe a tutti i costi stare col quarterback. Sono le metà della meta che non si trovano mai.”
Ian conosce benissimo il genere maschile, quindi la maggior parte delle volte riesce davvero ad aiutare le sue clienti. Ha capito di potersi dare da fare e di migliorare la vita delle ragazze impacciate e timide grazie a sua sorella. Lei non ha mai avuto il coraggio di dichiararsi a un suo amico e, a causa della sua terribile insicurezza, credeva di non interessargli. Entrambi si piacevano, ma non sono mai potuti stare insieme, né mai lo saranno, perché sua sorella si è accontentata di un uomo che non ama davvero. E quando Ian ha visto il suo sguardo devastato, mentre guardava l’uomo che amava sul serio, ha capito di dover fare qualcosa per le altre donne: renderle sicure, così da poter prendere quello che desiderano.
Ciò che ho apprezzato tanto, fin dall’inizio del libro, è il ripetere continuo di quanto, ogni donna, abbia qualcosa da dare, quanto abbia del potenziale e quanto VALE, indifferentemente dal suo involucro, dal suo corpo. E Ian vuole aiutare le sue clienti, ma non cambiarle. Ritiene che non si debba mai cambiare per un uomo. Sarebbe solo un caso perso.
“C’era una cosa che dicevo sempre, e sottolineo sempre: mai cambiare per un uomo. Mai. E se lo facevano lo stesso? Significava che non era destino.
Noi aiutavamo a migliorare il materiale di cui erano già in possesso, ma non le cambiavano mai.”
Ma questo bellissimo ragazzo ha delle regole: non bisogna avere relazioni con le clienti. Al di fuori del lavoro devono fare finta di non conoscerlo, non possono incontrarsi se non per affari e il sesso è vietato. È scritto nelle regole del contratto, ed è fondamentale seguirle per permettere all’agenzia di andare avanti.
Ma all’improvviso arriva Blake: capelli morbidi, lentiggini sul viso e occhi azzurri. Si veste da maschiaccio solo perché le tute e i pantaloncini da basket “sono comodi”. Però ha lo smalto rosa e un profumo Prada. Questo mistero incuriosisce Ian, cosa che non gli capita da tempo.
Ovviamente, Blake è una delle clienti di Ian e vuole attirare l’attenzione di David, un amico di infanzia, un ragazzo perfetto, uno di quelli che si sognano di sposare. E l’unica cosa che Ian pensa durante i suoi incontri di lavoro è: non bisogna lasciarsi coinvolgere dalle clienti.
Non durerà a lungo, perché dobbiamo dare la colpa a degli involtini primavera per l’interesse che Ian inizia a provare verso Blake. Però, ricordiamo alcune regole del contratto: mai mangiare con le clienti. Mai flirtare con loro. Mai portare il lavoro a casa.
E con lei, Ian le viola tutte, partendo dal cibo, che le offre con molto piacere.
“C’era qualcosa in Blake che mi portava a chiedermi se fossi mai stato davvero soddisfatto. Non riuscivo a capire cosa diavolo ci fosse in lei, e in quella situazione, per generare una tale confusione dentro di me. Non ero in grado di definirlo, e più ci pensavo, più mi faceva male la testa.
La fame gioca brutti scherzi.”
Blake è molto ingenua, non si rende conto di ammaliare e far impazzire Ian con determinati azioni e frasi. E in certi punti ho provato irritazione, perché Ian è troppo spavaldo ed esperto, mentre lei troppo innocente. Ma, come al solito, si deve sempre terminare un libro per comprendere appieno un personaggio.
È stato davvero carino leggere di Ian che inizia a provare un profondo interesse verso Blake, tanto da odiare il ragazzo che lei vorrebbe. Ci sono state davvero delle scene adorabili e, andando avanti, si ha la prova che Ian non è solo l’egoista pervertito che vuole far credere fin dall’inizio.
Ha un passato doloroso, un sogno infranto e ama davvero i suoi amici. E sa amare una donna e provare dolore, se non riesce ad avere l’unica ragazza che desidera al suo fianco.
“Una fastidiosa vocina mi fece notare che non mi ero mai preoccupato per una cliente, non avevo mai riflettuto più di tanto su nessuna di loro. Però la ignorai, perché andava controcorrente rispetto a tutte le altre sensazioni che provava il mio corpo.
Perché forse Blake aveva bisogno di me. O forse… io avevo bisogno di lei.”
Blake si rivela forte, decisa, pian piano inizia a credere in sé e questo fa capitolare ancora di più Ian, che inizia ad apprezzare questa ragazza insieme alle sue felpone e al suo essere maschiaccio.
Ma, all’improvviso, Blake non desidera più ciò che credeva di volere un tempo. Apre gli occhi, il suo cuore impazzisce per qualcun altro. Qualcuno di cui dovrebbe tenersi alla larga, perché è un incallito don giovanni.
Ian.
Ma anche lui è fregato, e ancora non lo sa.
Lei è la prima ragazza di cui vuole sapere tutto e con vuole parlare, semplicemente. Il sesso viene solo dopo.
Ma Blake vuole un ragazzo serio e una relazione stabile. E se lui la tradisse?
No. Blake merita David, il suo amico, perché ha bisogno di un bravo ragazzo.
Queste sono le “pippe mentali” di Ian Hunter e lo rendono ancora più adorabile. Perché per la prima volta appare per quello che è davvero e, nonostante il suo passato e quello di Blake non siano rose e fiori, vi posso assicurare che non pesano per niente. La storia, infatti, mantiene sempre uno stile fresco e divertente.
Forse non sarà una storia originale, sarà banale sotto molti aspetti, ma non posso dare un voto più basso. Lo stile l’ho trovato perfetto, e mi è piaciuto molto l’evolversi di Ian. Non perde mai il suo essere spocchioso, ma nel suo carattere subentra un po’ di dolcezza che farebbe capitolare una qualsiasi di noi, soprattutto quando si rivela anche geloso e protettivo verso la donna che ama.
E, come ho detto all’inizio, se avete amato Drew Evans, non potete farvi scappare Ian Hunter!
E adesso non ci resta che aspettare il secondo volume, che vedrà come protagonista Lex, il migliore amico di Ian.
E, cari lettori, io temo di esserne già follemente innamorata. Non vedo l’ora!
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